People fall in love in mysterious ways || Fenji

Twenty four.

I pochi giorni che mancavano al compleanno di Benjamin passarono e , fortunatamente, Federico era riuscito ad organizzare qualcosa, aveva messo da parte le strane idee che non sarebbe riuscito a realizzare neanche se avesse avuto a disposizione mesi interi.

Quel giorno era Domenica quindi nessuno dei due doveva lavorare e potevano passare l'intera giornata insieme, il 'piano' di Federico era già iniziato a mezzanotte quando, di ritorno da una  serata passata insieme, gli aveva fatto trovare sotto casa uno striscione e un mazzo di rose rosse che Benjamin apprezzò tantissimo.

Nonostante i vari tentavi del moro di convincerlo a restare a dormire da lui Federico rifiutò anche se a malincuore, voleva passare la notte a dormire sul petto di Benjamin ma se l'avesse fatto non sarebbe potuto andare avanti con il suo progetto.

Erano quasi le otto e mezza, Benjamin stava dormendo stretto al suo cuscino e le coperte fin sopra la testa, nonostante iniziasse a fare davvero caldo, quando fu svegliato da un incessante suonare al citofono da parte di qualcuno, dopo varie imprecazioni contro quel suono maledetto si alzò dal letto per scoprire chi fosse l'idiota che alle otto e mezza del mattino, per di più di Domenica, si divertiva a suonare il citofono.

-"Chi è?!" Disse chiaramente alterato Benjamin.

-"Ma buongiorno amore!"

La voce di Federico lo fece svegliare del tutto e gli fece passare tutto il nervosismo che aveva fino a pochi istanti prima, anche se non poteva vederlo era sicuro che in quel momento avesse stampato sul volto uno di quei suoi soliti sorrisi che lo facevano impazzire.

-"Mi apri o devo restare qui fuori?" Continuò il biondo notando che Benjamin non accennava nè a rispondere nè ad aprirgli il cancello.

-"Si, scusami, ti apro subito."

Benjamin prontamente gli aprì il portone e andò ad aspettarlo sulla soglia di casa, dopo pochi istanti si ritrovò davanti un Federico raggiante, bello come il sole e stracarico di vassoi della pasticceria e buste della stessa pasticceria.

-"Aspetta, ti aiuto." Disse il moro notando che il più piccolo stava facendo fatica a portare tutto, prese dei vassoi e delle buste  dalle mani del ragazzo e entrarono in casa.

-"Cos'è tutta questa roba?" Chiese il più grande mentre poggiava tutto sul tavolo della cucina.

-"È la tua colazione." Rispose Federico mentre poggiava anche lui le cose aveva ancora in mano.

-"La mia colazione?"

-"Si, beh mangerò qualcosa anche io ma  la maggior parte è tutto tuo."

-"Fede tutta questa roba sfamerebbe un esercito."

-"Dici che ho un pò esagerato?" Domandò il biondo.

-"Direi."

Tutta la felicità di Federico svanì e abbassò la testa.

"Non gli è piaciuto, ho rovinato tutto." Pensò il biondo.

-"Ehi, piccolo." Richiamò la sua attenzione Benji ma Federico non aveva alcuna intenzione di risponderlo o semplicemente alzare la testa per guardarlo.

Benjamin lentamente si avvicinò a lui, gli accarezzò il viso e gli fece alzare la testa fino a fare incrociare i loro sguardi.

-"Grazie." Sussurrò prima di dargli un dolce bacio a stampo che fece sorridere il più piccolo.

-"Allora non ho rovinato tutto?" Chiese timido il ragazzo dal ciuffo biondo.

-"Cosa? Assolutamente no, anzi, è tutto fantastico." Sorrise Benji.

Federico sorrise e poi lo strinse forte a sè mentre Benjamin lentamente gli accarezzava la schiena.

-"Tanti auguri amore." Gli disse prima di mettere le mani sulle guance del suo ragazzo e baciarlo.

-"Ecco a te il caffè."

-"Dai Fede faccio io, siediti."

-"Assolutamente no, tu sei il festeggiato e devi stare fermo, ci penso io."

Senza nemmeno dare tempo a Benjamin di rispondere Federico sparì in cucina e fece ritorno nel salotto dopo qualche minuto con un ennesimo vassoio pieno di dolci.

"Non riuscirò mai a mangiare tutte queste cose."

Pensò Benjamin, ed era vero, lui non era abituato a mangiare così tanto, soprattutto a colazione, ma non voleva che Federico ci rimanesse male quindi si sarebbe sforzato a mangiare il più possibile, voleva vederlo felice.

-"Ecco a te, buon appetito." Sorrise il biondo mentre gli passava il primo di una lunga serie di dolci.

-"Anche a te piccolo." Ricambiò il sorriso il più grande prima di dare un morso al dolce che gli aveva appena dato.