Thirty six.

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"Ma dov'è? Quando arriva? E se è successo qualcosa?"
Queste domande continuavano a ronzare nella testa di Federico che stava aspettando impazientemente che il suo ragazzo arrivasse, gli aveva promesso che per le 13 sarebbe andato a pranzare al suo bar ma erano quasi le due e di lui nessuna traccia, delle volte gli capitava che per il lavoro pranzasse più tardi ma l'avrebbe avvisato se fosse stato quello il caso, era davvero preoccupato, oltre a non presentarsi non rispondeva nemmeno alle sue chiamate e ai suoi messaggi, cosa stava succedendo?
"Basta, vado da lui." Federico aveva deciso, sarebbe andato al negozio di Benjamin a vedere cosa stava succedendo.
-"Jake io devo andare, ci pensate voi?" Chiese il biondo al ragazzo dietro al bancone mentre si infilava la sua giacca di pelle nera.
-"Si, vai tranquillo." Lo rassicurò il ragazzo.
-"Grazie mille, non dovrei metterci molto o almeno spero."
Mentre Federico si dirigeva verso l'uscita entrò nel bar Caleb.
"Ma se lui è qui significa che va tutto bene al negozio." Pensò Federico appena lo vide.
-"Ehi biondo." Lo salutò Caleb avvicinandosi a lui, se Benjamin fosse stato lì gli avrebbe sicuramente tirato qualcosa contro per come lo aveva chiamato.
-"Ciao Caleb." Il più piccolo era abbastanza freddo, non voleva perdere tempo a parlare con lui, voleva andare a vedere cosa fosse successo al suo ragazzo.
-"Va tutto bene?" Chiese il rosso notando la freddezza di Federico.
-"Devo andare." Si limitò a dire lui prima di superarlo e dirigersi nuovamente verso l'uscita.
-"Ah, Federico." Lo chiamò Caleb. "Prima che me ne dimentichi, Benjamin mi ha chiesto di dirti una cosa." Aggiunse.
A sentire il nome Benjamin il biondo si bloccò.
"Perché ha chiesto a lui di dirmi qualcosa? Non poteva venire qui e dirmela o chiamarmi o mandarmi un messaggio?"
Federico si girò, ora erano faccia a faccia.
-"Cosa devi dirmi?" Chiese il più piccolo.
-"Mi ha detto di dirti che non verrà a pranzo."
-"Cosa? E perché?"
-"Non mi ha detto il motivo preciso ma era molto nervoso e l'ho visto sbuffare molte volte mentre rispondeva a qualche messaggio." Spiegò Caleb.
"Gli ho dato fastidio? È colpa mia?" Improvvisamente Federico si sentì in colpa.
-"E l'ho anche sentito dire che qualcuno lo stava scocciando." Continuò il rosso.
Il più piccolo sentiva che da un momento all'altro sarebbe scoppiato a piangere, Benjamin lo trovava noioso e gli dava fastidio.
"Perché non l'ha detto direttamente a me?"
-"Lui sapeva che tu saresti venuto qui?" Chiese sottovoce Federico.
-"Si, quando gli ho detto che sarei venuto qui gli ho anche chiesto se voleva venire con me ma mi ha detto di no."
-"Ha de-detto che non v-voleva venire?" Balbettò il più piccolo.
-"Si e poi mi ha chiesto di dirti che non sarebbe venuto, sembrava davvero nervoso."
Federico tirò su con il naso cercando di trattenere ancora un po' le lacrime, il tempo di andare nel suo ufficio.
-"Scusami, ho tanto lavoro da fare in ufficio, quindi a qualche ragazzo di servirti." Singhiozzò leggermente il ragazzo dagli occhi azzurri.
-"Fede va tutto bene?" Chiese Caleb avvicinandosi a lui, non ricevendo risposta Caleb provò a rifargli la domanda mentre gli prendeva la mano ma tutto ciò che ottenne fu che Federico tirò via prontamente la mano e corse via nel suo ufficio lontano da tutti.
"Gli do fastidio, è colpa mia se ora è arrabbiato."
Pensò Federico mentre le lacrime iniziavano lentamente a rigargli il viso, era un ragazzo molto sensibile e ancor di più quando si trattava del suo ragazzo.

"Di sicuro non noterà nemmeno la mia assenza, tanto avrà Caleb con lui."
Era questo quello che invece Benjamin continuava a pensare seduto sulla sua sedia girevole nel magazzino, era convinto che Federico non ci tenesse davvero a vederlo, che preferisse passare del tempo solo con Caleb anziché con lui altrimenti perché riempirlo di messaggi e di attenzioni?
Lui si fidava di Federico ma le parole che gli aveva detto Caleb continuavano a ripetersi nella sua testa, in più di un'occasione Federico aveva preferito passare la serata con Caleb anziché con lui.
"Però è anche vero che poi è venuto da me con le pizze e il gelato per passare il resto della sera con me."
Nonostante tutto Benjamin cercava il lato positivo di questa storia ma non riusciva a fare a meno di pensare che nonostante poi avesse cambiato idea lui aveva scelto prima Caleb, la prima scelta di Federico era stata comunque Caleb e non lui.
La cosa che lo faceva stare anche peggio era che nonostante fosse passata un'ora, dall'ora del loro appuntamento al bar, Federico non l'aveva nè chiamato nè mandato un qualche messaggio, non l'aveva minimamente considerato perché stava bene con Caleb.
Ma quello che Benjamin non sapeva era che, a meno di un chilometro di distanza dal suo negozio, c'era un ragazzo dal ciuffo biondo e gli occhi azzurri seduto per terra accanto alla porta a piangere per lui.

People fall in love in mysterious ways || Fenji  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora