Forty eight.

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La casa di Federico era un via vai di gente e così anche la strada circostante, c'erano poliziotti ovunque, erano arrivati pochissimi minuti dopo la chiamata di Benjamin, a quanto pare, Caleb aveva già altri precedenti anche se meno gravi ed aveva anche l'ordine di stare lontano da Federico.

-"Come ti senti?" Sussurrò Benjamin mentre continuava ininterrottamente ad accarezzare la schiena di Federico.
Gli occhi del più piccolo erano rossi e gonfi per il grande pianto, dopo aver raccontato gli eventi alla polizia era scoppiato nuovamente in un pianto che Benjamin a fatica riuscì a frenare, e continuavano a guardare un punto indefinito nella stanza, migliaia di pensieri giravano nella sua testa da cui Benjamin era tenuto fuori.
-"Sto bene.." Rispose con un filo di voce Federico, era come se fosse estraneo al mondo, come se tutto quello che stava succedendo intorno a lui non lo riguardasse, voleva solo dimenticare, sapeva che sarebbe stata dura ma aveva Benjamin con lui.
-"Ragazzi." Li richiamò un poliziotto che si era appena avvicinato a loro.
Benjamin si girò e guardo l'uomo davanti a loro, a differenza di Federico che rimase immobile tra le braccia del suo ragazzo.
-"L'avete preso?" Chiese con tono speranzoso il moro.
-"Non ancora ma ci sono pattuglie che lo cercano ovunque, conciato com'era lo troveremo presto." Li rassicurò il poliziotto a cui però Federico non prestò minimamente attenzione.
-"Va bene, ci tenga informati."
Il signore annuì e si allontanò da loro.
-"Lo prenderanno piccolo, stai tranquillo." Benjamin gli lasciò un bacio sulla fronte e lo strinse di più a lui, non lo avrebbe più abbandonato.
-"Vuoi venire a dormire a casa mia?" Gli propose il moro, non voleva lasciarlo solo in quella casa con la paura di un possibile ritorno di Caleb.
Federico annuì, quella fu la sua prima reazione al mondo esterno.
-"Torno subito." Disse il più grande mentre spostava leggermente il biondo da lui.
Si era appena alzato e stava per camminare quando sentii Federico bloccarlo per la maglia.
-"Dove vai?" Sussurrò il più piccolo mentre continuava a fissarlo con i suoi occhi vuoti.
-"Vado a prendere le tue cose, stanotte dormi da me e ti serviranno." Spiegò lui.
-"Non lasciarmi solo.." Gli disse Federico mentre continuava a tenergli la maglia.
La casa era piena di gente ma senza Benjamin Federico era solo.
-" Vieni." Gli tese una mano il moro che Federico non tardò ad afferrare e lo seguì al piano di sopra.

-"Questo è il mio indirizzo, per qualsiasi cosa ci trovate lì." Benjamin diede un foglio con il suo indirizzo al poliziotto se ci fosse stato bisogno di rintracciarli.
-"Perfetto, manderemo una pattuglia che passerà tutta la notte a sorvegliare la zona e se ci fossero problemi chiamateci subito." Rispose il poliziotto.
Mentre i due parlavano Federico continuava a guardarsi intorno, tutto ciò che vedeva non era più la sua casa ma solo le immagini di ciò che gli era successo, tutti i bei momenti che aveva vissuto in quel posto erano spariti, il ricordo ancora perfettamente vivo dentro di lui e il sangue di Caleb sparso sul pavimento riempivano la casa.
-"Piccolo andiamo." Benjamin lo risvegliò dai suoi pensieri e lo portò in macchina.

Il tragitto da casa di Federico a casa di Benjamin fu silenzioso, nel piccolo abitacolo non volava una mosca, nemmeno lo stereo era accesso, Federico continuava a guardare distrattamente fuori dal finestrino mentre Benjamin guidava e gli lanciava continuamente delle occhiate.
-"Vuoi una mano?" Chiese Benjamin una volta arrivati a casa.
Federico scosse la testa e prese il borsone con le sue cose.
-"Posso fare un bagno?" Chiese il biondo una volta entrati in casa.
Benjamin rimase sorpreso nel sentire la sua voce, pensava che avrebbe continuato a comunicare solo con cenni della testa.
-"Si, certo che puoi, vuoi che te lo prepari io?"
-"Tranquillo." Accennò un sorriso il più piccolo e si diresse al piano superiore, aveva bisogno di lavare via quello che era successo.

Benjamin si stava preparando per dormire quando vide entrare nella stanza Federico avvolto dal suo pigiamone azzurro troppo grande per lui, aveva i capelli scompigliati è ancora leggermente bagnati, le guance rosse e i piedi scalzi.
Benjamin lo trovava assolutamente perfetto, nonostante quello che era appena successo non riuscì a reprimere un sorriso a quella visione, era la cosa più dolce che avesse mai visto.
-"Dormiamo?" Chiese Benjamin.
Federico annuì e si diresse verso il letto ma Benjamin lo precedette e lo prese in braccio.
-"Cosa fai?" Chiese sottovoce il biondo.
-"Nulla." Sorrise Benjamin. "Voglio solo prenderti in braccio." Aggiunse e lo poggiò delicatamente sul letto per poi sdraiarsi accanto a lui.
Federico si girò e prese a guardare il muro come aveva fatto per tutto il tempo, Benjamin si avvicinò a lui e lo abbracciò da dietro lasciandogli un leggero bacio sulla spalla.

Erano le cinque di mattina, nessuno dei due aveva ancora chiuso occhi, non avevano nemmeno detto una parola, erano rimasti semplicemente a stringersi e fissare il vuoto per tutto quel tempo.
-"Benjamin?" Richiamò la sua attenzione il biondo.
-"Dimmi piccolo."
Federico si girò e lo guardò negli occhi.
-"Posso farti una domanda?" Chiese timidamente.
Benjamin annuì.
-"Volevi davvero che io me ne andassi per sempre dalla tua vita?"
Benjamin non perse tempo a rispondere, doveva dirgli ciò che provava e che si era pentito.
-"No Federico, mai ho voluto che tu te ne andassi via da me, ero arrabbiato, furioso, e ho parlato prima ancora di pensare.
Piccolo tu sei la cosa più bella che mi sia capitata, tu sai farmi ridere e piangere, quando sto con te sono completo come non lo sono mai stato, dire che tu sei il tassello che mancava al mio puzzle è riduttivo, tu sei tutto il mio intero puzzle.
Non riesco a immaginare di vivere nemmeno un secondo senza di te, ho bisogno costantemente della tua presenza, dei tuoi sorrisi, dei tuoi occhi sempre più belli ogni volta che li guardo, dei tuoi baci di cui non riesco a fare a meno, ho bisogno di te nella mia vita Federico."
Federico a quelle parole prese il viso di Benjamin e lo baciò, aveva bisogno delle sue labbra.

Erano appena le sette di mattina, Federico finalmente si era addormentato e Benjamin continuava a guardarlo e stringerlo come se fosse la cosa più preziosa al mondo e in quel momento aveva bisogno di protezione.
Mentre continuava ad accarezzargli la schiena e lo guardava dormire il moro sentii il suo telefono squillare, lo prese immediatamente per evitare che il suono svegliasse il più piccolo.
-"Pronto?" Rispose sottovoce Benjamin.
-"Signor Mascolo, sono il capo della polizia."
Benjamin si sentì improvvisamente agitato, aveva paura di quello che poteva dirgli il poliziotto, e se Caleb fosse scappato? Se non l'avessero preso? Cosa avrebbero fatto lui e Federico?
-"Mi dica."
-"Innanzitutto mi scuso per l'ora ma ci tenevo a dirglielo subito."
-"Allora lo faccia, è successo qualcosa?" Chiese Benjamin in preda all'ansia.
-"Abbiamo catturato Ryan."
A quella parole Benjamin si sentì sollevato, l'incubo era finito.

People fall in love in mysterious ways || Fenji  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora