Thirty eight.

2.6K 258 57
                                    

-"Benjamin." Lo chiamò Caleb.
-"Cosa c'è?"
Parlare con Caleb era l'ultima cosa che Benjamin voleva, dopo la sua chiacchierata con Josh lo vedeva sotto un'altra luce, stava davvero iniziando a pensare che Caleb non fosse davvero quello che diceva e soprattutto che Federico non lo cercava come invece lui diceva.
-"Va tutto bene? Oggi ti vedo un po' strano." Era tutto il giorno che il rosso non lasciava solo un secondo Benjamin.
-"Va tutto benissimo." Sorrise il moro.
-"È successo qualcosa con Fede?" Continuò.
"Ma come si permette di chiamarlo Fede?! Solo io posso dargli nomignoli!" Pensò lui.
-"Assolutamente no, va tutto benissimo con lui." Mentii il più grande.
-"Allora come mai oggi non è passato e tu non sei andato da lui nella pausa pranzo?" Chiese Caleb anche se conosceva benissimo la risposta.
-"Aveva degli impegni e oggi non avevo molta fame, ci vedremo dopo il lavoro."
-"Dopo il lavoro?" Ripeté il rosso.
-"Si, anzi, è ora di chiudere, il mio piccolo mi aspetta." Benjamin si assicurò di marcare bene le ultime parole in modo che Caleb le sentisse chiaramente e capisse che Federico era suo.
Il moro lasciò Caleb immobile al centro della stanza a perdersi nei suoi pensieri, che era sicuro riguardassero lui e Federico, e si diresse verso la cassa per chiudere tutto e andare finalmente dal suo piccolo.

-"Buonanotte Benjamin."
-"Notte James, a domani." Sorrise Benjamin mentre finiva di chiudere il negozio.
"Ora devo andare da lui."
-"Benji.." Una voce, quella voce.
Benjamin si girò di scatto e trovò davanti a lui un piccolo Federico avvolto nel suo giubbotto di pelle nera, troppo leggero per il tempo freddo di quella sera, aveva gli occhi rossi di chi aveva passato la giornata a piangere.
-"Federico." Si limitò a dire lui, in realtà, avrebbe voluto andare da lui, stringerlo forte e dimenticarsi della brutta giornata che aveva passato senza di lui.
-"Possiamo parlare?" Chiese timido il biondo con la paura di ricevere un secco no come risposta.
-"Stavo giusto venendo da te per parlare."
Federico alzò improvvisamente la testa che aveva tenuto abbassata fino a quel momento.
-"Davvero?"
-"Si."
-"Di cosa volevi parlarmi?"
-"Penso della stessa cosa di cui vuoi parlarmi tu." Benjamin era più freddo di quello che volesse, Federico gli faceva un estrema tenerezza ma le parole di Caleb avevano più peso di quello che pensasse, doveva sentire cosa aveva da dirgli Federico.
-"Benjamin mi dispiace così tanto." Il biondo fece qualche passo verso di lui.
-"Ti dispiace?"
-"Si, non volevo disturbarti, è solo che io mi preoccupo tanto, anche per le cose più stupide."
Il moro non riusciva a seguire il suo discorso, quando lo aveva disturbato?
-"Ma che stai dicendo?"
-"Lo so Benjamin, lo so."
-"Cosa sai?"
-"Che ieri ti ho scocciato con tutte le mie telefonate e i miei messaggi."
-"Tu non mi hai disturbato, anzi mi ha fatto piacere che tu ti preoccupassi per me."
-"Ben so che non è così."
-"Chi te l'ha detto?" Chiese il moro.
-"Ecco.." Federico non sapeva se dirglielo, non voleva mettere nei guai Caleb.
-"Allora?"
-"L'ho pensato io.." Mentii il più piccolo mentre abbassava la testa.
-"Hai sbagliato a pensarlo."
-"Benjamin non mi piace litigare con te."
-"Nemmeno a me." Benjamin odiava litigare con lui, era troppo importante per lui.
-"Io non voglio opprimerti con la mia presenza ma non riesco nemmeno a starti lontano, Benjamin per me sei importantissimo, sei la cosa migliore che mi sia capitata da..da sempre! Non potevo desiderare di incontrare qualcuno migliore di te per passare ogni mio giorno, tu sai farmi sorridere, mi basta un tuo abbraccio e il mondo mi sembra un posto meno brutto tra le tua braccia, amo le tua labbra e amo come mi fanno sentire, Benjamin tu sai distruggermi e ricrearmi e mi fa paura l'idea che esista qualcuno che ha così tanto potere su di me ma nonostante questo io non voglio e non posso stare senza di te, ti prego non lasciarmi." Ormai il più piccolo era una fontana di lacrima, non era riuscito a fare altro che dirgli tutto ciò che provava, sentiva la necessità di confessargli tutti i suoi sentimenti.
Benjamin vedendo il più piccolo piangere e sentendo le parole che gli aveva appena detto non poté fare a meno di correre da lui e stringerlo, stringerlo forte come solo lui sapeva fare.
Tra le sua braccia Federico scoppiò in un pianto liberatorio, non sapeva nemmeno lui il perché stesse piangendo sentiva solo il bisogno di farlo e sapeva che Benjamin non gli avrebbe fatto domande scomode.

-"Va meglio?" Chiese Benjamin dopo più di dieci minuti che Federico continuava a piangere e singhiozzare.
Alcune persone stavano iniziando a fissarli un po' troppo quindi decisero di spostarsi nella macchina di Benjamin per avere più privacy.
Federico annuì mentre tirava su con il naso.
-"Tieni piccolo." Benjamin gli passò un fazzoletto che il più piccolo afferrò e sorrise a sentirsi chiamare nuovamente piccolo.
-"M-mi perdoni?" Balbettò Federico.
-"Non devo perdonarti nulla, facciamo finta che non sia successo nulla?" Propose il moro.
-"Perché cos'è successo?" Sorrise Federico, era uno di quei sorrisi che facevano sciogliere il cuore di Benjamin.
-"Ti va di andare a casa mia?" Chiese il più grande.
-"Guardiamo un film?"
-"Tutti quelli che vuoi." Sorrise Benjamin pensando alla bella serata che avrebbero passato stretti l'uno all'altro sul divano mentre guardavano un film.
-"Però prima.." Federico non finì nemmeno la frase che si avvicinò al volto del più grande e lo baciò, Benjamin in un primo momento sorrise e poi ricambiò il bacio mentre le sue mani finivano nel ciuffo biondo del ragazzo.

People fall in love in mysterious ways || Fenji  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora