Fifty four.

2.9K 250 54
                                    

Era una tranquilla Domenica, in città c'era molto fermento, da lì a pochi giorni ci sarebbe stata la tradizionale fiera di paese e grandi e piccini non vedevano l'ora di festeggiare e godersi dei giorni di riposo ma c'era qualcuno in città che già si stava godendo il suo meritato riposo dopo una stancante settimana di lavoro, poco lontano dal centro c'era un ragazzo dal ciuffo biondo e gli occhi più azzurri del mare che stava beatamente dormendo tra le lenzuola bianche del suo ragazzo che, a differenza sua, era già sveglio da un pò.
"Ma quanto dorme questo ragazzo?!"
Pensò Benjamin dopo l'ennesimo tentativo di svegliare il suo ragazzo.
-"Federico." Decise di riprovare ancora una volta ma, ancora una volta, non ottenne risultati.
-"Fede.."
Nulla, il biondo continuava a dormire beatamente.
-"Dai piccolo svegliati." Benjamin lo scosse leggermente.
-"Mhh.." Mugugnò Federico.
Il moro si avvicinò a lui e gli sussurrò.
-"Dai amore è ora di alzarsi."
Il più piccolo, finalmente, si svegliò.
-"Buongiorno cucciolo." Sorrise Federico con la faccia ancora assonata.
-"Ben svegliato." Ricambiò il sorriso Benjamin.
Il biondo lo tirò su di lui e lo strinse.
-"Mi piace il tuo profumo." Disse Federico.
-"Assì? Di che profumo?" Chiese il moro sorridendo.
-"Di me."

-"Questi pancake sono buonissimi!" Esclamò Federico mentre mangiava un altro boccone di quei squisiti pancake che Benjamin gli aveva preparato.
-"Vedo che ti piacciono tanto." Rise Benjamin.
-"Scherzi? Sono buonissimi!" Rispose il biondo parlando in maniera strana per via della bocca piena.
Il più grande sorrise a quella vista, Federico aveva tracce di zucchero a velo sparse su quasi tutto il viso, aveva i contorni delle labbra sporchi di cioccolato, i capelli in disordine e un sorriso che da quando si era svegliato non aveva ancora abbandonato, si riteneva così fortunato ad averlo nella sua vita.
-"Ben?" Richiamo la sua attenzione il più piccolo dopo aver finito l'ultimo pancake presente nel suo piatto.
-"Dimmi."
-"Ti va di andare oggi pomeriggio al centro commerciale?"
-"Si, certo." Accettò Benjamin.
-"Pensi che oggi già ci saranno le decorazioni per la festa?"
-"Si, penso di sì, di solito al centro commerciale iniziano a metterle molto prima." Federico gli rivolse un sorriso raggiante. "Ti piacciono?" Continuò il moro.
-"Si, io amo le feste." Sorrise. "Amo vedere tutta la gente felice, i decori, i bambini che tirano per il bordo del giaccone i genitori verso il primo venditore di palloncini, insomma, amo tutto delle feste."
-"Questa sarà la prima festa che passiamo insieme."
-"Si, la prima di tante." Aggiunse Federico.
-"Ovviamente." Sorrise Benjamin.

-"Fede andiamo?"
-"Sisi, un secondo solo che prendo la giacca."
Federico prese la sua giacca nera di pelle e la indossò sotto lo sguardo attento di Benjamin che non lo perse di vista un solo istante.
-"Cosa c'è?" Chiese il biondo notando che Benjamin non smetteva di guardarlo.
-"Non vai bene così."
-"Cosa? Perché?" Chiese Federico mentre si guardava davanti allo specchio.
-"Sei troppo bello." Rispose Benjamin come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-"Dimmi che scherzi." Rise il più piccolo.
-"Ti guarderanno tutti e io non voglio, tu sei solo mio."
Federico sorrise e si avvicinò a lui.
-"Possono guardare quanto vogliono, io ho occhi solo per te e voglio solo te." Disse il biondo prima di annullare le distanze tra di loro.

I due ragazzi erano appena arrivati al centro commerciale che era pieno, fu difficile ai due trovare un parcheggio.
-"Quanta gente." Esclamò Federico guardando tutte le macchine parcheggiate e le varie persone che uscivano o entravano.
-"Si, dai entriamo."
Benjamin gli prese la mano e lo condusse all'interno dell'immenso centro commerciale.
Federico si guardò intorno stupito, il centro commerciale era pieno di decorazioni di vario tipo, grazie a loro il posto sembrava totalmente diverso.
-"Non trovi sia stupendo?" Chiese il biondo con occhi sognanti.
-"Si, è davvero bello." Sorrise Benjamin.

I due stavano girando per l'enorme centro commerciale entrando in ogni singolo negozio, anche quelli di cui non gli interessava nulla.
-"Benjamin!" Urlò Federico fermandosi di colpo.
-"Cosa c'è?" Chiese Benjamin preoccupato.
Il biondo non rispose, si limitò ad alzare il braccio e indicare un punto davanti a loro, Benjamin seguì la traiettoria e vide un signore che vendeva palloncini di tutti i tipi e tutte le misure.
-"Vuoi un palloncino?"
Federico annuì più sicuro che mai.
-"Vieni." Il moro gli prese la mano e lo portò dal venditore di palloncini. "Dai scegli quale vuoi." Aggiunse sorridendo.
Il biondo guardò con attenzione tutti i palloncini davanti a lui.
-"Fede hai deciso?" Chiese dopo vari minuti.
-"Si, voglio quello." Federico indicò un palloncino non molto grande a forma di orso.
-"Vuoi un orso?" Chiese Benjamin quasi sconvolto.
-"Si, non lo trovi adorabile?" Gli sorrise il biondo.
Il suo sorrise fece sorridere anche Benjamin che gli comprò il palloncino e glielo legò al polso.
-"Ecco qui."

-"Federico aspettami un minuto qui."
Gli disse Benjamin mentre giravano per l'ennesima volta.
-"Ma.." Federico si ritrovò a fissarlo da lontano mentre entrava in un negozio.
Dopo circa dieci minuti il moro uscì dal negozio con un enorme peluche tra le mani.
-"Quello cos'è?" Chiese curioso il biondo.
-"Questo." Indicò il peluche tra le sue mani. "È un regalo per te." Glielo passò e Federico lo prese titubante.
-"Perché mi hai preso questo peluche?"
-"Non ti piace?"
-"No, cioè si, mi piace tantissimo, è bellissimo e morbidissimo ma perché l'hai fatto?"
-"Perché mi ricorda il tuo palloncino." Rispose Benjamin indicando il palloncino legato al polso del ragazzo.
Federico sorrise e si avvicinò a lui per abbracciarlo ma l'enorme pupazzo glielo impedì.
-"Mh, se per colpa sua non posso più abbracciarti lo riporto indietro." Rise Benjamin prima di abbracciarlo da dietro.
-"Siamo una gran bella famiglia." Sorrise il biondo e poggiò la testa sulla spalla del ragazzo dietro di lui.

-"Federico siamo arrivati."
Erano quasi le otto di sera, il centro commerciale stava per chiudere quindi i due decisero di tornare a casa, erano appena arrivati davanti a casa di Federico che però non accennava a scendere.
-"Piccolo?" Lo chiamò Benjamin.
Federico abbassò la testa e prese a torturarsi le mani.
-"Piccolo che succede?"
-"Non voglio tornare a casa..." Sussurrò il biondo.
-"Perché?" Benjamin non capiva.
-"Non voglio.."
-"Puoi dirmi che succede?"
Federico prese un respiro profondo e si preparò a parlare.
-"Quando sono qui non riesco a dormire."
-"Cosa?"
-"Da quando è successa la faccenda di Caleb non riesco a stare in questa casa senza ricordare ciò che è successo, non riesco a dormire, mi sembra sempre di vederlo nel buio della casa e di sentire le sue mani sul mio corpo mentre quando sono con te non e così, se tu mi stringi non ho brutti ricordi, sono felice.
Insomma Benjamin, se sono con te sto bene."
Benjamin si morse il labbro a sentire quelle parole, l'ultima che si aspettava era propria quella, non gli aveva mai parlato dei suoi problemi, si era sempre mostrato felice e spensierato, non aveva più voluto parlare di Caleb, voleva solo dimenticare.
-"Vieni a vivere con me." Disse Benjamin senza pensarci su nemmeno un minuto.
-"Cosa?" Federico pensava di non aver sentito bene.
-"Si, vieni a vivere con me." Ripeté il moro questa volta con maggior convinzione.
-"Dici sul serio?"
-"Si Federico, voglio vivere con te.
Voglio svegliarmi la mattina e vedere te prima di ogni altra cosa, voglio tornare a casa dopo il lavoro e trovarti intento a combinare qualche pasticcio davanti ai fornelli, quando sono stanco voglio stare accoccolato con te sul divano e dimenticarmi dei miei problemi, voglio viverti nella tua quotidianità e diventarne parte, voglio litigare con te per chi deve buttare la spazzatura per poi far la pace e ritrovarci a far l'amore nel nostro letto.
Voglio che la mia casa diventi la nostra casa, voglio che tu diventi la mia casa."
A Federico vennero gli occhi lucidi a sentire quelle parole, era ciò che voleva lui, voleva passare tutto il suo tempo con Benjamin e avere un posto da definire loro dove trovarsi senza abbandonarsi mai.
-"Tu vuoi?" Aggiunse.
-"Si Benjamin, voglio vivere con te." Il biondo gli buttò le braccia al collo e permise a delle lacrime di scendere lungo il suo viso.
-"Ti amo piccolo mio." Gli sussurrò Benjamin.
-"Ti amo." Rispose il più piccolo e lo baciò come solo vuoi sapeva e poteva fare.
In men che non si dica Benjamin si ritrovò sul sedile del passeggero con Federico a cavalcioni su di lui mentre continuava a baciarlo.
-"Benjamin.." Si staccò ansimando il biondo.
-"Si?"
-"Voglio fare l'amore con te."
-"Adesso?"
-"Si, adesso, voglio sentire le tue mani su di me e non più quelle di quel pazzo, voglio sentirti a cosa una volta mio e sentirmi tuo."
Il moro non se lo fece ripetere due volte e gli sfilò la maglia mentre il più piccolo lo imitava.

Il piccolo abitacolo era riempito dai loro gemiti e dal loro amore.
Il loro non era pura voglia fisica, era voler esprimere il loro amore e sentirsi il più vicino possibile, in quel momento, in quella macchina, mentre facevano l'amore abbracciati l'uno all'altro sentivano che nulla poteva andare storto, che il mondo era più bello se vissuto in due, che i problemi potevano essere affrontati se c'era l'altro a tenergli la mano.
-"Federico?" Ansimò Benjamin mentre il più piccolo continuava a muoversi sul suo corpo.
-"Mh?" Fu l'unica cosa che Federico, in preda al piacere, riuscì a dire, sentire il suo ragazzo dentro lo mandava fuori di testa.
-"Ti amo così tanto, non so cosa farei senza di te." Gli disse il moro guardandolo negli occhi.
-"Io non lo so e non voglio saperlo, voglio solo viverti."
Ancora una volta il più piccolo annullò le distanze tra di loro dando vita ad un nuovo bacio colmo d'amore.

People fall in love in mysterious ways || Fenji  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora