Sixty one.

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Le giornate diventavano sempre più frenetiche, per qualche assurdo motivo la gente andava sempre più di fretta, per tutto il giorno non facevano altro che andare avanti e indietro e se non avevano nulla da fare se lo inventavano, persino i vecchietti che di solito passavano il loro tempo a leggere il giornale su una panchina era inspiegabilmente frenetici, quasi come se stesse per accadere qualcosa e loro non volessero star lì fermi a guardare.
E proprio come la gente in città anche Benjamin in quei giorni era al quanto strano, o era al negozio a lavorare come un pazzo o era a casa davanti al computer, passava ore intere davanti a quello schermo e quando Federico provava a chiedergli il motivo lo liquidava sempre con qualche scusa talmente stupida che nemmeno lui stesso credeva alle sue parole, non dedicava più molte attenzione al più piccolo, quelle poche che gli concedeva si limitavano la sera a letto e di mattina presto prima che i due ragazzi andassero al lavoro, Federico stava seriamente iniziando a pensare che fosse colpa sua, che avesse fatto qualcosa di sbagliato che gli aveva dato fastidio ma poi ci pensava e capiva che lui non aveva fatto nulla, che il motivo doveva essere qualcun altro e per lui era arrivato il momento di scoprirlo.
Era una sera come tante altre, Benjamin anche quella volta era davanti al computer e non accennava ad allontanarsi prima di notte fonda, stava deliberatamente ignorando Federico che lo guardava dal divano con l'aria di chi non sapeva cosa fare ma prese un respiro profondo e decise di affrontarlo, si alzò e si avvicinò a lui.
-"Benjamin?" Lo chiamò con la voce meno decisa di quanto sperasse.
Il moro alzò lo sguardo dal computer e lo guardò.
-"Dimmi."
-"Cosa sta succedendo?" Chiese Federico senza fare troppi giri di parole.
-"In che senso cosa sta succedendo?"
-"Perché mi ignori e passi tutto il tuo tempo libero davanti a quel computer e non con me?" Chiese il più piccolo cercando di sembrare meno disperato di quanto in realtà si sentisse.
-"Non ti ignoro." Rispose Benjamin ignorando l'ultima parte della sua domanda.
-"Dici di no? Sono più di due ore che aspetto seduto su quel divano che tu posi questo maledetto computer e mi raggiunga per guardare un film abbracciati, sai come facevamo prima!" Sbottò il biondo.
-"Sto lavorando ad una cosa importante e voglio finire il più presto possibile."
-"Ad una cosa importante? E sentiamo un pò, cos'è?" Chiese Federico incrociando le braccia al petto.
-"Beh, ecco..." Balbettò il moro. "Non posso dirtelo." Rispose abbassando la testa.
-"Non puoi dirmelo? Non puoi dirmelo?!" Ripeté il ragazzo dal ciuffo biondo alzando la voce.
-"Fede ti prego calmati.."
-"Benjamin sai che odio quando mi nascondi le cose!"
Il più grande si alzò e gli prese il viso tra le mani.
-"Ehi Fede, guardami.
Io non ti sto nascondendo nulla, solo sto lavorando ad una cosa ma non sono ancora sicuro di come andrà e prima di dirtelo ne voglio essere certo."
Federico sospirò mentre cercava di calmarsi.
-"E scusami se ti ho trascurato in questo periodo ma, come ti ho già detto, voglio finire il prima possibile.
Mi perdoni?" Lo strinse Benjamin.
-"Come potrei non perdonarti?" Chiese retorico il più piccolo.
Il moro sorrise e gli diede un bacio sulla punta del naso.
-"Ora mi fai le coccole o devi continuare a lavorare?"
Benjamin senza rispondere lo prese in braccio e lo portò sul divano.
-"Tutto quello che vuoi, piccolo mio." Sorrise Benjamin mentre lo stringeva a sè.

Erano passati due giorni, Benjamin continuava a passare tanto tempo al computer ma riusciva anche a trovare il tempo per stare con Federico che ormai si era rassegnato all'idea di condividere il suo ragazzo con quello stupido computer, più di una volta aveva pensato di romperlo.
Quel giorno Federico stava tornando a casa da lavoro da sera, era passato al negozio di Benjamin a prenderlo, come faceva sempre, ma Luke gli aveva detto che per un problema era dovuto andar via prima, aveva provato a chiamarlo per chiedergli cosa fosse successo ma il suo telefono risultava spento.
Appena arrivato a casa vide le luci della cucina accesse e un'ombra, troppo famigliare per essere scambiata per quella di un ladro, bere tranquillamente, con tutta la rabbia che aveva entrò velocemente in casa e sbattè la porta.
-"Benjamin!" Urlò dall'entrata, il suo ragazzo doveva dargli molte spiegazioni.
Appena arrivò in salotto però tutta la sua rabbia sparì, davanti a lui non c'era più il loro solito vecchio salotto col nero come colore predominante, c'era quella che gli sembrava proprio una sala di un cinema con l'unica differenza che davanti al grande schermo c'erano decine e decine di cuscini sparsi per terra.
-"Benjamin." Lo chiamò di nuovo questa volta con un tono di voce molto più tranquillo.
-"Piccolo, sei tornato." Disse Benjamin comparendo nella stanza. "Scusa se non ti ho avvisato."
-"Cosa significa questo?" Chiese Federico ignorando ciò che gli aveva appena detto il ragazzo.
Sul volto di Benjamin si stampò un sorriso e si avvicinò a lui.
-"Vieni." Gli porse la mano e lo guidò fino al mare di cuscini.
Il biondo si guardò intorno stupito ma anche confuso, cosa stava per succedere?
Il più grande lo fece accomodare sui morbidi cuscini prima di sparire dalla stanza.
-"Ben dove vai?"
Mentre nella stanza regnava il silenzio e il buio il grande schermo davanti a lui si accese, sembrava di essere davvero in un cinema.
Sul grande schermo bianco iniziarono a comparire delle immagini.
-"Ciao piccolo mio." La voce di Benjamin iniziò a parlare mentre continuavano a susseguirsi varie immagini di spiagge e tramonti. "Sai che di solito alle parola preferisco i gesti, anziché dirti un ti amo preferisco dimostrartelo con mille baci e mille abbracci ma questa non sarà così, questa volta voglio dirti quanto sei importante per me e voglio rivivere con te la nostra storia."
Le immagine di poco prima furono sostituite da immagini di loro due, foto che li ritraevano nei loro momenti felici mentre le note della loro canzone accompagnavano la voce di Benjamin.
-"Ricordi quando ci siamo visti la prima volta? Vorrei tanto avere una foto di quel giorno per poterla conservare per sempre, vorrei avere una foto dei tuoi occhi quel giorno che mi hanno colpito fin dal primo istante ma, purtroppo, non ce l'ho.
Ricordo che quel giorno non avevo assolutamente voglia di andare a lavorare, odiavo l'idea di dover lavorare di sabato e per di più aprire presto e pensavo che sarebbe stata una giornata orribile ma non sapevo che quel giorno la mia vita sarebbe cambiata in maniera permanente."
Foto e stupidi video dei loro primi incontri scorrevano lente sullo schermo.
-"Ricordi le nostre prime uscite? Avresti mai immaginato che da una così bella amicizia sarebbe nato qualcosa di infinitamente più bello?
Federico tu sei entrato nella mia vita come un uragano, non ti avevo previsto, hai distrutto tutte le mie certezze e, perché negarlo, ero spaventato da tutto quello che stava succedendo, non riuscivo a capacitarmi che una cosa del genere fosse capitata proprio a me che con l'amore vero non ci avevo mai avuto nulla a che fare ma poi sei arrivato tu ed è cambiato tutto, io sono cambiato."
Le lacrime ormai stavano rigando il volto di Federico.
-"Ogni momento passato con te per me è speciale, è un ricordo di cui sono geloso, un qualcosa che il mondo non deve sapere perché non capirebbe, nessuno può comprendere quanto io sia profondamente innamorato di te."
Sullo schermo iniziarono a susseguirsi immagini della loro prima uscita di fidanzati.
-"La nostra prima uscita come coppia, sembra passato così tanto tempo ma allo stesso tempo sembra che sia stato solo ieri.
In questi mesi ne abbiamo passate tante insieme, eppure guardaci, siamo ancora qui e insieme.
Ricordi quel giorno? Ricordi quanto abbiamo riso? Va bene, forse ho riso più io che tu ma non puoi negare che è stata una giornata stupenda e anche se non lo ammetterai mai so che ti è anche piaciuto andare a cavallo e, forse, anche cadere." La voce di Benjamin proveniente dal video rise e involontariamente sul volto di Federico comparì un sorriso tra le lacrime.
-"E poi c'è stato il mio compleanno, il compleanno più bello in assoluto, non potevo desiderare di meglio.
Ti volevo e ti ho avuto, poter toccare, baciare ogni tuo singolo lembo di pelle mentre tu giocavi con i miei capelli e continuavi a morderti il labbro per trattenere vari ansimi, è stato tutto magnifico quella notte.
Tutto è magnifico da quando ci sei tu."
Federico si morse il labbro al ricordo di quella notte, tutto ciò che voleva in quel momento era stringere il ragazzo che lo rendeva così felice.
-"Federico sarà scontato ciò che sto per dirti ma tu sei la cosa migliore che mi sia capitata nella vita, non riesco ad immaginare di vivere nemmeno un solo giorno senza di te al mio fianco.
Amo svegliarmi e trovarti stretto a me mentre dormi beatamente, amo vedere il tuo sorriso sbucare senza un motivo preciso e amo il modo in cui fai sorridere anche me.
Amo i tuoi baci, se potessi non mi staccherei mai dalle tue labbra soffici che ogni volta sanno portarmi in paradiso.
Amo tutte di te, i tuoi pregi e i tuoi difetti che ti rendono ciò che sei.
Ti prego Federico, non abbandonarmi mai.
Ti amo."
Con queste parole lo schermo si spense e mille singhiozzo fecero vibrare il corpo di Federico che era ormai scoppiato a piangere.
Benjamin tornò in salotto e strinse forte a se il più piccolo.
-"Ti amo Benjamin e passerò tutto i giorni della mia vita con te, te lo giuro." Disse il biondo tra un singhiozzo e l'altro mentre le sue lacrime bagnavano la maglia di Benjamin.
Ancora una volta le distanze tra di loro si annullarono e un nuovo passionale bacio coinvolse i due ragazzi che erano più innamorati che mai.

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Ehi❣
Volevo ringraziarvi per le ventisette mila visualizzazioni, volevo già farlo ieri ma avevo una connessione pessima ed è già tanto che sono riuscita a postare il capitolo e quindi lo faccio io, grazie infinite❤️
Un bacio, Michi💕

People fall in love in mysterious ways || Fenji  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora