Special. || Fifty eight.

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Come promesso, ecco il continuo di uno dei capitoli di questa storia, così come mi avete chiesto, ho scelto uno di quelli che ho preferito scrivere, ho scelto il cinquantottesimo capitolo, quello in cui vanno al concerto di Ed Sheeran, nel caso non lo ricordaste vi invito a rileggerlo così da poter capire, spero vi piaccia.

Il concerto era terminato fin troppo presto per i gusti dei due giovani innamorati, secondo dopo secondo la magia si espandeva in quella sala da concerto, i due ragazzi non potevano fare a meno di guardarsi, sorridersi e amarsi.
Amarsi.
Benjamin e Federico si amavano come poca gente sapeva fare, si amavano in ogni secondo della loro vita, quella stessa vita che avevano deciso di dedicarsi, e si dimostravano quello stesso sentimento in ogni gesto che compievano, anche il più stupido, il più banale, era dedicato a loro, a quell'amore che li teneva in vita e che li rendeva felici di vivere ogni loro giornata.
Ad ogni nuova canzone, i due ragazzi, si lasciavano invadere da una nuova sensazione che li travolgeva e li trasportava in un nuovo universo, in un nuovo spazio, dove esistevano soltanto loro; ogni parola sembrava descrivere una determinata situazione del loro rapporto, ogni avventura che i due ragazzi avevano vissuto insieme, canzone dopo canzone si sentivano felici e fortunati per quella nuova, magica, esperienza che stavano vivendo insieme, solo loro.
Solo Benjamin e Federico.
Solo due innamorati.
Solo due ragazzi che erano felici di amarsi.
Solo due ragazzi e il loro amore.
Il loro magico amore.

La tanta gente che affollava la sala del concerto si stava riversando, lentamente e con la felicità nel cuore per i magici momenti che avevano appena vissuto, nella strada affollata unicamente dalle autovetture di chi si era recato al concerto appena finito.
Benjamin e Federico, mano nella mano, erano appena usciti dalla sala e continuavano a canticchiare, allegramente, ogni canzone che gli passava per la mente.
-"È stata una serata davvero stupenda!" Esclamò, su di giri, il maggiore e si trattene a stento dal saltare come se fosse un bambino.
Federico lo guardò, come stava facendo da ore dopo tutto, e gli sorrise di vero cuore, gli scaldava il cuore vedere quanto il suo fidanzato fosse felice ma a farlo sentire fortunato, per la felicità dell'altro, era sapere che, Benjamin, era felice sole per merito suo, lui aveva proposto di andare al concerto di Ed Sheeran ed era lui che sapeva renderlo così tanto felice, ma questo, il biondo, non lo sapeva.
-"Tutte le serate che passiamo insieme sono stupende." Rispose Federico e, con il pollice, iniziò ad accarezzargli il dorso della mano che stringeva. "Tu sei stupendo." Aggiunse e si avvicinò per stampargli un bacio sulla guancia.
Tutti coloro che prima erano stati loro compagni di avventura durante il concerto, erano già usciti in strada, nello stretto corridoio che portava al cancello, e quindi all'uscita della sala del concerto, erano rimasti solo loro, i volti illuminati dalle fioche luci, prodotte da qualche lampione per giardino, poste ai loro lati e gli occhi brillanti di felicità.
Il moro si fermò dopo soli pochi passi, costringendo il minore, che si girò a guardarlo, a fare altrettanto.
-"Grazie Federico." Disse. "Grazie davvero, se non fosse stato per te non avrei mai vissuto un'esperienza come questa e, anche se l'avessi vissuta, se non ci fossi stato tu, qui con me, non sarebbe stata la stessa cosa.
Grazie Federico, per tutto." Aggiunse.
Il viso del più piccolo si era tinto di una leggera sfumatura di rosso, era emozionato per le parole che il suo fidanzato gli aveva detto, nonostante stessero insieme da mesi ancora non si era abituato a sentire determinate parole, ancora non era abituato all'amore che il suo fidanzato sapeva dimostrargli.
-"Ti meriti questo e molto altro, mio piccolo Ben." Sussurrò il minore e gli accarezzò, con la mano libera, la guancia fresca. "Ti meriti tutto il meglio di questo mondo e voglio essere io a dartelo." Aggiunse.
-"Ti amo, Fè." Disse Benjamin.
-"Ti amo anch'io, Benjamin."

I due ragazzi erano appena usciti dal piccolo cancello, dalla vernice bianca ormai sbiadita, le macchine che prima erano disposte ai lati della strada, gran parte, erano andate via, solo tre erano ancora presenti e una di queste apparteneva al biondo ed era proprio dove i due ragazzi si stavano dirigendo.
-"Federico?" Lo chiamò Benjamin.
-"Dimmi amore."
-"Non ho voglia di tornare in albergo, non ancora." Si lamentò il moro.
-"Dove vorresti andare?" Gli chiese il più piccolo, fermo di fronte a lui.
-"Qui vicino c'è un bel parco, l'ho visto mentre arrivavamo, che ne dici di andarci?" Propose Benjamin mentre giocherellava con il bordo della sua maglia, appena comprata dallo stand del merchandising presente all'evento.
Il biondo si avvicinò a lui e gli scompigliò i capelli.
-"Tutto quello che vuoi."

Proprio come il maggiore aveva proposto, la coppia di fidanzati si era recata al parco poco distante dal luogo in cui si trovavano, il cielo sopra le teste dei due ragazzi era più cupo di quanto solitamente lo fosse di notte, non c'erano stelle e neanche la luna a illuminare quella distesa blu scuro, solo le luci artificiali, quindi i lampioni, illuminavano la strada sottostante.
-"È davvero tranquillo qui." Ammise Federico mentre camminava, con il naso all'insù, tra l'erba umida del parco.
Le braccia del moro, che gli camminava dietro, gli circondarono il busto e il petto del giovane si poggiò sulla schiena del minore, un sorriso comparve sul volto di questo che strinse le mani del suo fidanzato tra le sue.
Prima che uno dei due aprisse bocca, per esprimere quanto felici fossero, una goccia d'acqua cadde sulla fronte del biondo, subito dopo un'altra andò a bagnare le mani di Benjamin, poi un'altra e ancora una.
-"Sta piovendo!" Esclamò Federico.
-"Deve essere proprio la nostra serata fortunata allora!" Rispose il moro e lasciò la presa sul busto del ragazzo, per andare a mettersi davanti a lui.
-"Ben, non vorrai restare qui con questo te..." Stava per controbattere il più piccolo ma l'altro gli afferrò le mani e gli sorrise.
-"Divertiti Federico." Gli disse Benjamin e lo tirò verso di lui. "Questa è la nostra serata, divertiti!" Aggiunse.
E Federico così fece.

Un coro di risate si innalzava nel buio della notte, solo qualche tuono, di tanto in tanto, copriva quel suono così angelico.
Nessuno, con un tale temporale, aveva deciso di uscire di casa e godersi una serata all'aperto, quindi, nessuno poteva vedere quanto due giovani innamorati si stessero divertendo e quanto si stessero amando.
-"Prendimi se ci riesci!" Urlò Federico, tra una risata e l'altra, mentre correva sotto la pioggia tra l'erba umida.
I due ragazzi avevano smesso di dar peso alle gocce d'acqua che continuavano a bagnarli, avevano smesso di pensare, si stavano godendo quella serata che era solo loro, quella vita che era solo per loro.
Federico chiuse gli occhi, mentre rideva e correva, il profumo dell'erba bagnata gli invadeva le narici e gli liberava i polmoni, si sentiva libero; prima che il ragazzo potesse rendersi conto di qualsiasi cosa, un nuovo profumo, a lui fin troppo familiare, gli invase le narici e delle braccia calde, seppur scoperte, andarono a stringergli la vita prima che cadesse al suolo.
-"Io ti prenderò sempre, ricordalo." Rispose Benjamin, affannato, che si trovava sopra di lui.
Il minore, con un po' di forza, riuscì a rigirarsi, sotto il peso dell'altro, e con i capelli attaccata alla fronte che si era sporcata di terra gli sorrise.
-"E se non ci riesci sarò io a fermarmi."
I due ragazzi si persero l'uno negli occhi degli altri, come erano soliti fare ogni volta che si guardavano, prima che le loro labbra si unissero in un bacio al gusto di pioggia, al gusto d'amore.
Il loro amore.

And I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways
Maybe just the touch of a hand
Oh me I fall in love with you every single day.

People fall in love in mysterious ways || Fenji  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora