Sixty three.

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-"Secondo te quante sono le stelle?" Chiese Federico.
La stanza era illuminata dalla luce della luna che risplendeva alta nel cielo, i due ragazzi erano a letto, la testa di Federico poggiata sopra al petto di Benjamin mentre questo giocava con i suoi capelli,le gambe incronciate tra di loro, stretti a tal punto da sembrare una persona sola, perché infondo loro erano una sola anima in due corpi diversi, un lenzuolo bianco a coprire i loro corpi nudi e ricoperti dai 'segni' che i due si erano lasciati tra quelle coperte piene del loro amore; si guardavano e non riuscivano a fare altro che sorridere.
-"Secondo me le stelle sono cento." Rispose Benjamin mentre continuava a giocare con i suoi capelli.
-"Cento? Così poche?" Rise il biondo.
-"Non sono poche." Rise anche il più grande non perché lo facesse ridere la sua risposta ma perché la risata di Federico era così bella e coinvolgente che non poté fare altro che ridere con lui.
-"Saranno almeno un migliaio!" Ribattè il più piccolo.
-"Ma dai non penso che siano così tante."
-"Forse non so con sicurezza quante sono le stelle ma una cosa la so." Affermò Federico.
-"Cosa?"
-"Che tutte le stelle di questo mondo non sono più luminose dei tuoi occhi."
Benjamin si morse il labbro e lo strinse di più prima di lasciargli un bacio sulla fronte che sapeva piacessero tanto al ragazzo.
-"Ti amo." Gli sussurrò.
-"Ti amo anche io, tanto." Sorrise il biondo.
-"Se potessi resterei qui, così, con te per sempre." Disse il moro.
-"Chi ti vieta di farlo?"
-"Mh, fammi pensare, un certo negozio e un certo bar che ci occupano più tempo di quel che vorrei e dove domattina dovremmo tornare." Sospirò il più grande.
-"Non pensare a domani e neppure a quello che succederà tra dieci minuti, stringimi ora e non lasciarmi."
E Benjamin obbedì lo strinse forte a lui senza alcuna intenzione di lasciarlo.
-"Ricordi la prima volta che ci siamo visti al negozio?" Chiese Federico mentre tracciava linee invisibili sul petto di Benjamin.
-"Come potrei mai dimenticarla?" Sorrise Benjamin. "L'unico ragazzino a cui nessuno stava prestando attenzione, a pensarci ora, sembra sia stato il destino a volerci far incontrare ad ogni costo." Continuò.
-"Pensavi davvero che io fossi un ragazzino di nemmeno diciotto anni?" Rise il biondo.
-"Ti giuro di sì!" Rise anche il più grande. "Mi sembravi così piccolo."
-"E ora non ti sembro più piccolo?"
-"Ora sei il mio piccolo."
-"E tu la persona che più amo in questo mondo." Federico si allungò leggermente e diede un bacio a stampo a Benjamin.
-"Ricordi la prima volta che siamo usciti?" Chiese Benjamin.
-"Ricordo benissimo quel giorno, ero abbastanza agitato senza neppure sapere il perché, avevo paura di non piacerti o che mi trovassi antipatico, non so.."
-"Avevo le tue stesse paure, mi ripetevo continuamente 'cosa ti importa di cosa pensa di te quel ragazzo? È solo uno come tanti altri, se ti trova antipatico, pazienza' ma era inutile, volevo assolutamente andare d'accordo con te e continuare a vederti."
-"E invece ricordi il nostro primo bacio?" Chiese Federico.
-"Mi pento tantissimo di essermene andato senza prima parlare con te e mi pento tantissimo anche di non averti cercato in nessun modo per una settimana intera." Ammise il moro abbassando la testa, si sentiva uno stupido per ciò che aveva fatto.
-"Siamo stati due idioti ma ormai è passato, anzi, direi che ci ha aiutato, guarda quanto siamo felici adesso insieme.
Sappiamo cosa significa stare separati e, penso valga per entrambi, non vogliamo assolutamente ripetere l'esperienza."
-"Mai vorrei passare ancora del tempo separato da te." Disse Benjamin prima di catturare le labbra del ragazzo che tanto amava.
Federico lentamente si sdraiò facendo finire Benjamin su di lui mentre si reggeva sui gomiti per non fare male al più piccolo.
Le loro labbra continuavano a cercarsi senza mai stancarsi, Federico mise le mani tra i capelli del più grande e strinse le gambe sul suo bacino, non ne avevano mai abbastanza.
I due rotolarono nel letto fino ad invertire le posizioni, Benjamin sdraiato sul letto e Federico a cavalcioni su di lui mentre continuava a mordergli il labbro inferiore.

-"Sei fantastico." Gli sussurrò Benjamin mentre guardava il volto del ragazzo su di lui illuminato dalla luce della luna.
-"Tu lo sei amore mio, sei fantastico in tutti sensi possibili.
Sei fantastico nel farmi sorridere ma anche nel farmi arrabbiare.
Sei fantastico quando pur essendo stanco trovi sempre le energie per stare con me sul divano a farci le coccole.
Sei fantastico per tutto ciò che sei e io ti amo."

La sveglia anche quella mattina prese a suonare producendo quel suono fastidioso che diede fastidio ai due ragazzi che stavano dormendo abbracciati dopo una notte passata a professarsi il loro amore e a scambiarsi teneri baci che fecero sorridere entrambi.
-"Mhh.." Mugugnò Benjamin infastidito dalla sveglia.
Fece appello a tutta la sua forza di volontà per aprire gli occhi e spegnere quell'aggeggio infernale.
Federico dormiva ancora beatamente con la testa poggiata sul petto di Benjamin e continuava a stringerlo possessivamente.
-"Piccolo." Lo chiamò con la voce ancora impastata di sonno Benjamin.
-"Mhh.."
-"Dai amore mio, svegliati."
-"Nononono."
Benjamin sorrise, lo trovava così adorabile.
-"Dai Fede, dobbiamo andare a lavoro."
Federico scuotè la testa deciso.
-"Non voglio alzarmi, voglio restare a letto con te."
-"Facciamo così, oggi chiudo prima così vengo a prenderti al bar e stiamo tutto il tempo insieme a farci le coccole, va bene?"
-"Mh, va bene, però io non mi alzo da questo letto se non mi prendi in braccio."
Benjamin si alzò e andò al lato del letto di Federico.
-"Sei un bimbo capriccioso." Sorrise lui prima di prenderlo in braccio.
-"Tanto lo so che ami anche i miei capricci." Federico si strinse forte a lui e poggiò la testa sulla sua spalla.

I due erano in cucina a fare colazione, Federico aveva voluto assolutamente mangiare seduto sulle gambe di Benjamin, non aveva voluto sentire ragione nè Benjamin aveva fatto tante storie, a dirla tutta, aveva accettato con piacere.
-"Stai diventando sempre più bravo a cucinare, complimenti." Si complimentò Federico mentre addentava il suo solito pancake mattuttino.
-"Sai quando vivi con il tuo fidanzato super mangione e devi cucinare in continuazione finisci per diventare bravo." Rise Benjamin.
-"Rimangio tutto ciò che ho detto, non sei per nulla bravo a cucinare."
-"A quanto pare non ti rimangi solo quello che hai detto ma anche tutto il resto della casa." Lo prese in giro il moro continuando a ridere.
Federico incrociò le braccia al petto e mise il broncio.
-"Dai piccolo, sai che scherzo." Provò a scusarsi il più grande ma Federico era irremovibile. "Lo sai che io amo cucinare per te e vederti mangiare con gusto."
Il biondo si morse il labbro per reprimere un sorriso.
-"Fede.." Lo chiamò con tono quasi disperato il moro.
A quel punto Federio scoppiò in una risata e gettò le braccia al collo di Benjamin.
-"Quanto sei idiota." Rise il biondo. "Come potrei essere arrabbiato con te con questo visino dolce che ti ritrovi?" Continuò prima di dargli un bacio a stampo.

Era passata poco l'ora di pranzo, Federico era andato al negozio di Benjamin per passarla con lui.
I due avevano passato tutto il tempo sul divano nel magazzino a baciarsi e scambiarsi carezze, si erano perfino dimenticati di mangiare, il tempo quando erano insieme volava e Benjamin decise di assicurarsi di passare tutta la vita con lui.

-"Benjamin è arrivato il tuo amico." Lo avvisò Jake.
-"Grazie Jake e ricorda se succede qualcosa chiamatemi." Disse Benjamin mentre si infilava la sua giacca bianca e prendeva il telefono.
-"Tranquillo, a domani." Sorrise il ragazzo.
Velocemente il moro uscì dal negozio e si avvicinò al suo amico.
-"Ehi bello." Lo salutò il ragazzo.
-"Ehi Harry, tutto bene?"
Da quella sera in discoteca i due ragazzi continuarono a sentirsi e frequentarsi, Harry era finito per diventare amico anche di Federico, il fatto che lui li avesse difesi da quei due li aveva uniti molto e Benjamin ormai poteva considerarlo uno dei suoi migliori amici, qualcuno su cui poteva sempre contare e gli sembrava il più adatto per ciò che stava per fare.
-"Tutto benissimo, come mai mi hai voluto vedere con così tanta urgenza?"
-"Vieni in macchina." Lo istruì Benjamin mentre si dirigeva verso la vettura.
Harry obbedì e prese posto sul sedile del passegero.
"Devi accompagnarmi a fare una cosa." Gli disse il moro mentre chiudeva la portiera.
-"Cosa?" Chiese curioso il ragazzo.
-"Devi aiutarmi a scegliere l'anello adatto per chiedere a Federico di sposarmi."
Harry resto a bocca aperta.
-"T-tu c-che cosa?" Balbettò lui.
-"Hai capito bene, voglio chiedere a Federico di sposarmi."
-"Ne sei sicuro?"
-"Se sono sicuro di voler passare la vita con la persona che più amo in questo mondo? Con l'unico che è riuscito a farmi sorridere dopo tutto quello che è successo e per di più anche a farmi innamorare?
Se sono sicuro di voler vedere il suo sorriso ogni mattina appena sveglio? Di sentirlo mio e sentirmi suo? Di amarlo fino agli ultimi dei miei giorni?
Si Harry, sono sicuro."
Harry sorrise, gli piaceva vedere il suo amico così innamorato.
-"Allora non perdiamo più tempo, abbiamo tante gioiellerie da girare."

People fall in love in mysterious ways || Fenji  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora