8. ¡Fiesta!

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Torno dentro distrutta, perché mi ha ferito nel profondo e sento le lacrime minacciare. Non piangerò, ma sto davvero male. Non pensavo potesse essere così stronzo. Non pensavo potesse prendere qualcosa altrui e distruggerla sotto il suo sguardo. Non pensavo fosse cosi... playboy, ma mi sbagliavo di grosso. Mi fidavo di lui. Sapevo che potevo contare nella sua presenza nella mia vita, ma poi che fa? Mi fa del male e mi lascia in strada auto-infliggendomi una tortura. Non va bene. Prendo le mie cose senza voler stare un secondo in sua presenza e vado verso l'uscita.

-Valentina dove vai?- Alessia mi prende per il braccio preoccupata.

-A casa.- rispondo secca senza guardarla.

Annuisce e mi lascia il braccio come scottata.

-Scusa...- dico mettendomi le mani sul viso.

-Sai che se esattamente il ritratto di una sveltina, tesoro?- chiede sorridendo maliziosamente.

Sbuffo pesantemente e la porto in un lato appartato in modo tale che nessuno senta nulla.

-Diego mi ha baciata! E poi io ho detto che non ero giusto quello che stavamo facendo e lui sai cosa mi ha detto?- le chiedo.

Nega con la testa un po scioccata e chiedendomi il resto della storia.

-"Ma cosa stiamo facendo?"- sussurro con voce rotta al ricordo.

-Dio, che stronzo!- sussurra.

Mi abbraccia forte e io già mi sento meglio.

-Grazie, tesoro.- le dico.

-Di niente. Stasera vieni ad una festa?- chiede emozionata. -Per favore!- cantilena unendo le mani.

-Va bene!- dico falsamente esasperata.

Ritorniamo all'entrata e i ragazzi stanno ridendo e scherzando.

-Valentina viene alla festa!- esclama Alessia informando tutti.

La guardo male e scuoto la testa esasperata.

-Non sono la regina Elisabetta, idiota!- scherzo dandole una pugno dolce sulla spalla.

Ridacchia e mi prende a braccetto di nuovo.

-Allora ci vediamo stasera donne.- dice un amico di Alessandro andando via.

Lo salutiamo e ci prepariamo ad andarcene.

-A stasera, ragazzi.- dico sorridendo e esco.

Noto che Matteo mi guarda sorridente e non posso che ricambiare.

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Mi sto facendo una doccia rilassante prima di andare alla festa.

Dopo pranzo ho dormito una oretta ed ero abbastanza rimbambita. Sicuramente, una doccia, migliora la vita. Mi infilo l'asciugamano e mi guardo allo specchio leggermente appannato. Ho pianto un po e l'azzurro misto al verde brilla ancora di più sotto il rossore delle lacrime. Mi ero promessa di non piangere ne per lui ne per nessun'altro ragazzo, ma stavo davvero male. Esco dal bagno e vado nella mia stanza. Cosa mi metto?, è la domanda delle donne davanti ad un armadio ben rifornito. Prendo un vestitino poco svolazzante blu scuro che adoro e lo provo. Bhè mi piace. È un tubino che va scurendosi verso il finale. Metto le converse bianche basse e aggiusto i capelli che vanno dove cazzo vogliono, come sempre. Prendo una borsetta giusto per il borsello e il telefono e vado di sotto.

-Mami, Alessandro è pronto?- le chiedo.

Si volta verso di me e sorride osservamdomi.

-Stai davvero bene, Vale! No, non è ancora pronto.- mi risponde ridacchiando.

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