41. Infinity.

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Inizio a tossire come una forsennata e tutto ciò che avevo appena ingerito mi va di traverso. É incredibile, mia nonna. Diego mi da un pacca sulle spalle per farmi ingoiare il boccone sorridendomi compiaciuto. Mi viene voglia di ucciderlo.

-Nonna, sono vergine.- asserisco dura guardandola male.

Lei sospira e poi beve un sorso di vino come se avessi appena detto una barzelletta. Sono senza parole!

-Questo possiamo risolverlo subito, tesoro.- asserisce.

Alessandro ridacchia sotto i baffi e mia madre cerca di rimanere seria, ma anche lei ride sotto sotto. Mio padre, invece, ha una mano sul viso sconsolato. Come ha fatto a vivere venti anni della sua vita con lei? Come?

-Nonna, parliamo d'altro.- le dico bevendo un sorso d'acqua.

Lei alza lo sguardo dal cibo incrociando i miei occhi e sorride compiaciuta. Oddio.

-Vuoi parlare di preservativi? Sai, ne esistono di tanti tipi.-  replica tranquilla mangiando un'altro boccone.

Mia madre scoppia a ridere reggendosi lo stomaco come mio fratello. Mio padre fissa sua madre sbalordito e abbattuto. Dio, che ansia. Diego invece si trattiene dal ridere. Io? Io mi sotterrerei.

-Nonna, parliamo dopo.- asserisco.

Continuiamo a mangiare tranquillamente senza parlare per mia fortuna, sospirando per le delizie di mia madre. Prima del dolce Diego si alza e si scusa perché deve andare in bagno.

-Valentina, fagli vedere dove sta.- mi ordina mio padre.

Non me lo faccio ripetere due volte. Lascio il tovagliolo sul tavolo e prendo la mano di Diego. Mi sorride malizioso e mi trattengo dal baciarlo davanti a tutti con la lingua. Lo porto in bagno e mi appropinquo ad uscire, però poi Diego mi prende la cintura dei jeans e chiude la porta alle mie spalle.

-Tua nonna mi piace.- ammicca sulle mie labbra.

Mi sposto un poco più indietro fino ad appiccicarmi alla porta e portarlo con me.

-Mi piace quando prendi il comando.- borbotta.

Però poi lui torna all'attacco e altro che comando. Mi bacia appassionatamente le labbra e cinge i miei fianchi. Mi aggrappo al lui poi però mi do la spinta e gli cingo i fianchi con le gambe. Grugna sulle mie labbra e poi passa a stuzzicarmi sul collo. Porto la testa indietro e lascio che mi baci. Ho davvero bisogno di lui, ma non ora. Mio padre andrà su tutte le furie se solo si immaginasse.

-Diego...- biascico.

-Lo so, piccola, ma non puoi saltarmi addosso così.-  ammicca e mi fa scendere.

Mi da un altro bacio a fior di labbra e esco. Richiudo la porta e sospiro compiaciuta.

Do una sbirciatina alla sala e non vedo mia madre così corro in cucina.

-Ti serve una mano, mamma?- chiedo.

Mi lancia uno sguardo lascivo e io ridacchio.

-Ci avete messo tanto a trovare il bagno.- ammicca.

Annuisco.

-Già, sai com'è. Questo grande castello é come un labirinto.-

Lei ridacchia e mi da il vassoio con il dolce. Vado in sala da pranzo e vedo che Diego è già tornato. Come se avesse dovuto fare qualcosa davvero. Lascio la portata sul tavolo e mi siedo.

-Mangiamo il dolce!- esclama la nonna.

Non vedo l'ora di finire questo maledetto dolce e rinchiudermi nella mia stanza con Diego. Dopo averlo finito, aiuto mia madre a sparecchiare. Torno in sala e mi siedo sul divano vicino a Diego. Parliamo del più e del meno, ma non sono molto concentrata. La mano di Diego scorre su e giù sulla mia coscia distraendomi del tutto. Non so quanto tempo dopo mio padre parla salvandomi la vita.

Love and SpiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora