58. Puzzle.

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La mattina dopo mi sveglio bruscamente sentendo il mio telefono squillare. Mi alzo e scosto le coperte sperando di non svegliare Clara. Sono solo le sei del mattino!

Afferro il cellulare e vedo la faccia buffa di Mike. Rispondo subito e esco dalla mia stanza facendo meno rumore possibile.

-Mike, che succede?- chiedo preoccupata scendendo le scale.

-Valentina sono in centrale di polizia. Ho picchiato mio padre e l'ho denunciato di nuovo. Mia madre sta dalla nonna, ma io non voglio tornare a casa. Puoi venire?- chiede con voce stanca.

Mi si stringe il cuore. Ce l'ha fatta. E anche la madre lo accetterà.

-In che centrale sei?- chiedo.

-Quella vicino alla metro.- risponde.

-Arrivo.-

Ritorno nella mia stanza e mi vesto rapidamente infilando un paio di jeans scuri e un maglione. Metto le scarpe e sistemo i capelli alla bell'e meglio. Vado di sotto e prendo il cellulare e la borsa e esco rapidamente. La centrale di polizia dista solo dieci minuti cosicché arrivo poco dopo ed entro.

Vedo Mike seduto su una sedia accovacciato e vado rapidamente verso di lui.

-Mike!- esclamo.

Si alza in piedi e mi abbraccia forte appena mi trovo davanti a lui. Piange sommessamente sulla mia spalla mentre gli accarezzo la schiena.

-Ehi, è finita.- sussurro.

Lui si allontana poco dopo e si asciuga le lacrime che uscivano dai suoi occhi neri.

-Sono tornato a casa ieri sera e lui stava beatamente picchiando mia madre senza scrupoli. Gli ho urlato di fermarsi più volte, ma non mi ha ascoltato. Non c'ho visto più. L'ho denunciato subito dopo e mia madre se ne è andata. Mi odia, lo so, ma non resistevo più.- mi spiega.

-Va tutto bene, va bene quello che hai fatto.-

Lui scuote la testa.

-Mia madre era rimasta incinta. Ma con l'ultima sua scarica di botte l'ha perso. E indovina come me lo ha detto? Per messaggio, questa mattina alle quattro.-

Sussulto davanti alle sue parole e deglutisco.

-Avresti avuto un fratello se lui non l'avrebbe picchiata?- chiedo sconvolta.

Lui annuisce e abbassa lo sguardo.

-Sono a pezzi e in più ho litigato con la mia ragazza, porca puttana!- esclama stremato.

Abbasso lo sguardo e cerco di rimettere insieme i pezzi: la madre ha perso il bambino per via delle botte che ha preso dal marito, Mike ha litigato con la ragazza e ha praticamente ucciso il padre a pugni. Sospiro.

Questo sì, che è un casino!

Mike lentamente alza lo sguardo e spalanca gli occhi cosicché mi volto per guardare dove guarda lui. C'è sua madre e una ragazza che la tiene a braccetto. Probabilmente la ragazza di Mike.

Lui si alza di scatto e va verso di loro.

E io lo seguo, per ogni evenienza.

-Mamma, mi dispiace, ma l'ho dovuto fare.- sussurra.

Sua madre sorride dolcemente e poi annuisce.

-Lo so, figlio mio, lo so. Ho parlato con la tua ragazza e ho capito. Voglio denunciare anche io tuo padre. Dove devo andare?- chiede guardandosi intorno.

Mike sorride felice e si avvicina per abbracciare la madre. Però lei fa un passo indietro.

-Non ci provare. Ho male ovunque. Mi abbracci dopo.- sussurra e poi sorride in modo di scuse.

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