37. Love and love.

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Alessia si accascia su di me mentre cerco di sorreggerla.

-No!- urlo.

Le hanno sparato. Non ci posso credere. La sua testa penzola su un lato mentre cerca di coprirsi il dolore con le mani.

-Alessia, parlami. Ehi... sorellina, dimmi qualcosa. Sono qua.- dico mentre la stendo nel pavimento con movimenti lenti, ma concisi.

Il sangue sta coprendo gran parte della maglietta mia e sua e delle mie mani.

-Vale... mi fa male...- biascica con gli occhi socchiusi.

-Una ambulanza!- esclamo.

Non sento più nessuno intorno a me. Vedo solo la mia migliore amica stesa a terra in una pozza di sangue. Tutto ciò è terribile.

-Alessia... guardami. Sta arrivando l'ambulanza. okay?- dico cercando conferma con il suo sguardo.

-Vale...- biascica.

Vederla così è uno strazio e inizio a piangere disperatamente.

-Alessia... rimani sveglia, okay? Oramai i dottori sono a momenti.- le dico e le accarezzo i capelli con la mano pulita.

-Vale... dì ad Alessandro che lo amo. Ancora non glielo avevo detto. Io lo amo, okay... Diglielo...- biascica prima di chiudere gli occhi.

-No, Alessia! Apri gli occhi... aprili!- esclamo piangendo straziata.

Cerco il battito sul polso e fortunatamente ancora c'è. Ma lei è assente. Sento due braccia tirarmi su e poi vedo Alessia essere allontanata con la barella da due medici.

-No, Alessia. No!- esclamo piangendo cercando di raggiungerla, ma invano.

Cerco di correrle dietro, ma le braccia di Diego mi tengono ferma e Matteo cerca di calmarmi bloccandomi le braccia.

-No! Matteo, no! Alessia!!!- urlo.

Sento le gambe cedermi quindi Diego mi prende a mó di sposa uscendo da quella stanza seguita da tutti. Alessandro è molto lontano da noi che corre dietro ai dottori e cerca di parlare con Alessia. Si ripete nella mia mente il suo sguardo spaventato e addolorato che andava spegnendosi. Si ripete una, due, tre, quattro volte... sempre e costantemente straziante.

-Alessia...- sussurro.

Stringo il collo di Diego e piango silenziosamente.

-Adesso andiamo da lei.- mi sussurra. -Pero prima andiamo a casa e ti lavo, okay?- chiede dolcemente.

Incrocio i suoi occhi azzurri e altre lacrime continuano a scorrere sulle mie guance. Annuisco con la testa e continuo a piangere. Poi tutto succede velocemente. Saliamo sulla macchina e in men che non si dica siamo a casa di Diego. Mi prende in braccio di nuovo perché probabilmente mi cederanno le gambe di nuovo. Entriamo in casa e senza lasciarmi andiamo direttamente in bagno. Entra e chiude la porta. Mi lascia a terra e il pavimento freddo mi fa rabbrividire. Diego prende il viso con le mani e mi guarda dolcemente.

-Alessia si riprenderà. Adesso ti lavo, okay?- chiede.

Annuisco di nuovo incapace di parlare. Toglie la mia maglia piena di sangue e la lancia nella cesta, poi toglie il reggiseno e lancia anche quello nella cesta, prende il bordo dei miei pantaloncini e li lascia cadere lungo le mie gambe nude fino alle scarpe. Le sfilo facendo leva con le dita e lentamente tolgo anche i calzini e i pantaloncini. Si toglie la maglia anche lui e i pantaloni, senza malizia o passione. Solo preoccupazione. Prende il bordo delle mie mutandine e le toglie come i pantaloncini e le posa sul water. Si toglie i boxer e poi mi fa girare di spalle. Apre il box doccia e mi fa entrare facendo pressione sulle mie spalle. Apre l'acqua calda e la fa scorrere tra i nostri corpi nudi. Non sono mai stata così a contatto con lui e se non fosse per Alessia adesso non starebbe così pacato e contenuto. Alessia.

Love and SpiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora