21. Non lo so.

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La sera mia cugina e mio zio se ne vanno. Sono stata davvero bene tutto il pomeriggio con Clara. Mi era mancata un sacco e fortunatamente abbiamo parlato tanto aggiornandoci sulla nostra vita. E in più l'argomento Diego non si è più spuntato fortunatamente. Non avrei potuto dirle nulla. Mentre mi stravacco nel divano, il cellulare mi squilla. Lo afferro dal tavolinetto e vedo chi è.

Messaggio da Diego:

Stai bene? Sorrido spontaneamente: si preoccupa un sacco.

Gli rispondo: Si, sono venuti mia cugina e mio zio oggi.

Sei stata bene?

Si, mi era mancata, mia cugina.

Ci possiamo vedere?

Tentenno un po nel rispondergli perché sono davvero stanca, ma visto che alla centrale dobbiamo comportarci rigorosamente, voglio passare del tempo con lui, e rispondo subito.

Certo.

Preparati il cambio allora. Stasera dormi da me.

É proprio dispotico se ci si mette porca vacca! E se io non volessi? Lui neanche ci pensa! Ma tanto non avrei rifiutato, quindi. Corro in camera e infilo in uno zaino quello che mi serve per stasera e domani, per la centrale e tutto. Evito il 'non si sa mai', perché se no dovrei portarmi tutta casa. Mi lego i capelli e vado di sotto. Appena metto piede in sala il clacson mi sveglia. Già è qui? Ma cosa ha nella macchina? Rapidus? Io non ho parole. Prendo al volo il cellulare ed esco. In casa non c'è nessuno fortunatamente. Mia madre è uscita per fare delle commissioni, mio padre è andato alla centrale e mio fratello non si è fatto vivo per tutto il giorno. Chiudo il cancelletto e Diego viene verso di me. Porta dei jeans neri a vita bassa e una maglietta grigia con lo scollo a V. I capelli sono mossi, anzi mossi e si nota che ha appena dormito.

-Piccola...- sussurra e mi bacia sulle labbra castamente.

Assaporo il suo profumo per la vicinanza e gli sorrido. Afferra anche il mio zaino e lo mette dietro. Io intanto entro nella macchina e mi allaccio la cintura. Appena sale, mette in moto e partiamo.

-Hai dormito?- chiedo.

Mi lancia una occhiata e poi risponde.

-Si, guarda che capelli!- esclama esasperato e divertito.

Ridacchio e mi avvicino a lui.

-Io li preferisco cosi.- sussurro e poi lo bacio sulla guancia.

Biascica qualcosa di incomprensibile mentre mi scruta. Penso sia rimasto stupito. Bene! Questo era l'intento ed è riuscito al massimo.

-Sei proprio una ragazza cattiva.- ammicca e mi stringe la mano.

Sorrido vedendo le nostre mani insieme, perché credo che il desiderio del compleanno si sta avverando. Il resto del tragitto rimane in silenzio, un silenzio piacevole fortunatamente. Arriviamo sotto casa sua in un batter d'occhio e ci appropinquiamo ad entrarci ed è esattamente bella come ieri: mobili neri, pareti grigie, bella cucina, fiori secchi. Da Diego, insomma. Lascio lo zaino al lato del divano e lo seguo fino alla cucina.

-Pizza e birre?- chiede sorridendo imbarazzato.

-Certo! Mi sembra ottimo.- esclamo ridendo.

Quando chiama il fattorino della pizza io mi immergo nelle foto che non avevo visto l'altra volta. Sono tutte ben tenute, ma senza cornice, attaccate alla parete una al lato dell'altra. Saranno più o meno 25. Rappresentano più o meno tutte suo fratello: ci sono foto di quanto era appena nato e alcune di quando cresce. Mi soffermo su una: rappresenta Simone, la madre di entrambi e Diego, sono al mare. Diego tiene in braccio Simone e la madre da un buffetto a quest'ultimo. Sono così sorridenti e spensierati. Chissà chi ha scattato la foto, perché è davvero bellissima. Tocco la figura di Diego e sorrido spontaneamente, sembra davvero allegro in questa foto, come se fosse rinato. Deve amare un sacco sua madre e suo fratello.

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