15. Andiamo avanti con la missione.

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Il giorno seguente mi sveglio a mezzogiorno. Mi stiracchio nel mio lettone e svogliatamente mi butto giù dal letto.

-Ah!- grido di colpo.

Cado come una imbecille dal letto che di altezza ha poco e niente. Iniziamo bene la giornata. Gattono fino alla porta e la apro. Mi appoggio alla maniglia e mi tiro su.

-Uh, che palle!- esclamo iniziando a scendere le scale.

Alla fine degli scalini vado diretta in cucina correndo come Heidi.

-Buongiorno mamma.- la saluto.

-'giorno tesoro.- fa lei sorridente.

Faccio colazione rapidamente e poi ritorno in camera per prepararmi per la missione. Mi infilo i pantaloncini, una canottiera grande e larga e il borsone. Infilo gli occhiali e mi avvio all'uscita.

-Ciao mà.- esclamo e poi esco di casa.

Metto le cuffiette e Amnesia mi accompagna per tutto il tragitto fino alla centrale. Entro e non trovo la segretaria dove sta sempre. Sicuramente ha avuto da fare e si è dovuta assentare. Vado negli spogliatoio in silenzio e lascio il borsone. La centrale è deserta, ma decido di andare nel campo e trovo Diego. Tanto per avere fortuna...

-Dove sono tutti?- chiedo urlando per la sua lontananza.

Si volta di scatto smettendo di fare i suoi esercizi e i suoi occhi azzurri mi fanno indietreggiare appena. Si tira su e viene verso di me.

-Sei pronta per la missione?- chiede continuando ad avvicinarsi con la tua camminata da predatore.

I suoi capelli scuri dondolano e lui se li sistema subito passandoci una mano. I pettorali sudati mi fanno deglutire e le sue gambe lunghe arrivano a me senza che me ne accorga. Ridacchia appena vedendo che lo osservo e appoggia una mano sul mio braccio.

-Allora? Sei pronta?- richiede.

Sono pronta?

-Non lo so...- abbasso lo sguardo intimorita sia dalla risposta che da lui.

Posa una mano sul mio mento e mi alza il viso. Rimango un po sorpresa dalla sua repentina dolcezza. Arriccio appena il naso, ma poi gli sorrido.

-Stai tranquilla, ok? Qualsiasi cosa succeda noi vi aiuteremo, chiaro?- dice accarezzandomi il mento distrattamente.

Annuisco impercettibilmente. Stiamo incasinando le cose facendo così. Faccio un passo indietro prima che possa fare qualsiasi altra cosa.

-Mi devo allenare o no?- chiedo guardando dietro le sue spalle grandi.

Serra la mascella e poi risponde secco.

-Si.-

Inizio a correre lentamente e svogliatamente sentendo ancora il bruciore del suo tocco sul mio mento. Mi lascio trasportare da questa strana sensazione di piacere che ho provato quando è stato dolce con me.

-

-Allacciati il vestito! Corri!- grida Sabrina.

Io sono già pronta da un pezzo e mi sto godendo questa esilarante scena. Sabrina corre sistemandosi capelli e trucco. Alessia si sistema il vestito e cerca le scarpe in ogni dove. Sbuffo divertita e mi alzo.

-Io esco.- dico con un filo di voce.

So che non mi hanno sentita, ma già sono fuori. Dondolo i tacchi sulla mia mano entrando nella sala riunioni a piedi nudi.

-Agente 135.- mi saluta il capo.

Abbasso a rialzo la testa come segno di rispetto. Mi accascio su una sedia e aspetto l'arrivo di tutti. Delle chiacchiere e risate fanno la loro entrata nella sala insieme ai ragazzi reduci da un allenamento.

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