43. What else?

638 22 0
                                        

È passata una settimana da quando hanno dimesso Alessia dall'ospedale e siamo entrati in settembre. Bellissimo. Adesso io e lei stiamo sdraiate sul mio letto a guardarci un film strappa lacrime e mangiando patatine al forno.

-Perché fanno film di questo genere?- chiede Alessia singhiozzando.

Alzo gli occhi al cielo.

-Perché noi continuiamo a vederli?- le chiedo asciugandomi gli occhi.

Lei ridacchia e spegne la televisione. Oggi a Roma piove, porca puttana! Quando non deve piovere, piove, quando non piove, prego per il diluvio universale. Questa cosa non è normale! Sbuffo alzandomi dal letto e stiracchiandomi. Anche lei lo fa facendomi vedere la benda dello sparo. C'ho fatto l'abitudine, sinceramente. Stiamo spesso insieme ultimamente quindi la vedo spesso: facendo shopping, in piscina e in palestra.

-Che palle il tempo.- geme lei mentre usciamo dalla mia stanza.

Ha ragione. Però a fine agosto non ha piovuto mai, come ha fatto l'anno scorso, quindi adesso è normale.

-Mia madre mi ha iscritta alla scuola giuda.- la informo.

Lei esulta mentre scendiamo le scale e poi mi blocco. Mi spiego: due occhi azzurri ghiaccio mi bloccano, gli occhi del mio ragazzo mi bloccano. Poi vedo anche quelli grigi di Alessandro. Ma che succede?

-Che succede?- tento.

Diego alza il sopracciglio destro e muovendosi con l'anca incrocia le braccia al petto. Come ogni volta che lo vedo, il mio stomaco si riempe di farfalle e il mio cervello va in tilt. Maledizione!

-Bhà, ditecelo voi.- sospira Alessandro.

Alessia anche mi guarda senza capire e a me viene da ridere. Mi devono spiegare che succede adesso sennò vado nel pallone.

-Non capisco, sinceramente.-

Diego sgrana gli occhi e poi guarda Alessandro altrettanto scioccato. Ma che cavolo hanno?

-È una settimana che state sempre insieme, agli allenamenti andate sempre via in fretta e furia. L'ultima volta che ti ho baciato in modo vero è stato tre giorni fa, Alessia.-

-E io quattro giorni fa, Valentina.- asserisce scioccato Diego.

Mmmh... già, è vero. Adesso che ci penso è da tanto che non sto sola con lui. Mi ero talmente tanto concentrata su la mia migliore amica che ho escluso tutto il resto. Sono una ingrata. Ma che mi è preso? Mi avvicino lentamente a Diego camminando in modo sensuale... cioè spero che sia risultato sensuale. Metto le mani sul suo petto muscoloso e mi avvicino a lui.

-Scusa.-

Faccio le fusa avvicinando il volto al suo finché i nostri nasi si toccano. Faccio scorrere le mani sul suo collo, fino al suo volto e lo bacio. Dentro di me qualcosa cambia, si aggiusta, migliora. Sento le farfalle, chiaramente, nel mio stomaco, ma anche tanta felicità, tanto desiderio di lui, la sua mancanza per giunta. Sento il mio cuore riscaldarsi mentre mi circonda i fianchi e mi avvicina a lui facendomi sentire amata, come solo lui sa fare.

-Okay dopo questo bacio, ti perdono, ma non lo fare mai più.- mi ordina strofinando il naso sul mio.

Sorrido e lo abbraccio circondando il suo petto muscoloso e caldo.

-Perché non andiamo a mangiare qualcosa tutti insieme?- propone Alessia abbracciata a mio fratello.

Guardo Diego per chiedergli conferma e lui annuisce storcendo appena la bocca.

-Okay, dove andiamo?- chiedo rimanendo tra le braccia di Diego.

-C'è un cinese a Trastevere. Dicono che si mangia benissimo.- risponde Alessandro.

Love and SpiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora