34. Hope.

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Ieri sera sono andata alla festa con Alessia e mi sono divertita un sacco. Per un po non ho pensato a niente se non a me stessa. Ho evitato l'alcol come la peste e infatti, a differenza di Alessia questa mattina sto bene. Invece lei sembra appena tornata dai lavori forzati.

-Ti prego, stai zitta. Ho vomitato l'anima.- sussurra mentre entriamo nella sala riunioni.

Ridacchio perché glielo avevo detto. Questa mattina ci hanno convocato quindi niente allenamento. Bèe, meglio, ma il mio problema è che incontrerò Diego. Appena dentro c'è solo Sabrina che gioca con il cellulare. Neanche lei sta meglio di me. É giù un sacco e non mi è mai capitato di vederla cosi. Mi fa stare anche più triste.

-Ehi, Sabri.-

Alza lo sguardo e sorride.

-Torna Marco, ragazze!- esclama.

I suoi occhi marroni sono luminosissimi.

-Quando?- chiedo sorpresa.

-Non lo sa ancora, ma mi ha detto che ha quasi finito. Non pensavo mi sarebbe mancato tanto.- dice e le sue guance diventano più rosse. Sorrido. -E poi penso di provare qualcosa anche io... cioè, okay che siamo amici e che mi manca, ma ci sono stata troppo male per pensare che è solo un amico.- dice e poi sorride imbarazzata.

-Bhè é fantastico.- dice Alessia improvvisamente sveglia.

Quando si tratta di pettegolezzi, lei è la prima a coinvolgersi. E a coinvolgerti.

-Voi invece come state?- chiede lasciando perdere il cellulare.

-Bene.- rispondo io mentendo.

-Non c'è male.- dice Alessia lanciandomi una occhiata di traverso.

Ha i capelli lunghi biondi raccolti in una coda quindi vedo benissimo il biasimo nei suoi occhi marroni. Alzo le spalle e poi sospiro. Sabrina si sporge in avanti sul tavolo come per dirci qualcosa di segreto. Pero si avvicina solo a me. I capelli scuri e gli occhi marroni oramai sono vicini a me e so che questa volta è la fine.

-So di te e Diego. E so anche di Sara. Se ti ha detto che si farà sentire, lo farà. Sennò, uccidilo.- sussurra.

Sgrano gli occhi e poi annuisco, perché da una parte me lo sarei dovuto immaginare. Insomma, sono amici da una vita. É normale che si confidino. Sorride compiaciuta e per un momento sembra che sia tornata quella di una volta. Anche se so che dentro sta male. Qualche minuto dopo entrano anche Matteo, Luca, Alessandro, un ragazzo di cui non so il nome e il mio ragazzo. Il quale non mi rivolge neanche una occhiata fugace. Ha un aspetto stanco, ma si fa rispettare come sempre essendo il più bello. O forse sono io che penso sia il più bello.

-Forse la prossima volta mi sbronzo fino al coma etilico così non devo sopportare questa indifferenza.- sussurro all'orecchio di Alessia.

Tira su il pollice come per dirmi che ho ragione.

-Penso che lo distruggerò con le mie stesse mani.- sussurra.

Scoppio a ridere quando inizia a scrocchiarsi le dita delle mani facendo una espressione da dura. Alessandro si volta verso di noi e sorride ad Alessia. Si sono visti questa mattina presto e non gli è fregato di meno se in casa ci fosse un'altra persona. Incrocio gli occhi di Diego per un momento e accenno un sorriso. Lui distoglie lo sguardo lasciandomi li sconcertata. Non so se riuscirò a sopportarlo. Il capo entra qualche istante dopo facendoci alzare tutti come militari.

-Seduti!- ordina.

Sembra parecchio incazzato.

-Ragazzi, abbiamo un problema... enorme.- dice prendendo fiato.

Oh cazzo.

-E il problema sarebbe?- chiedo.

Mi guarda sconsolato e poi si siede sulla sua poltrona.

-Ogni cosa al suo tempo.- dice e io non capisco.

-La Lam, bhe, ha organizzato un atto terroristico. L'abbiamo saputo tramite dei contatti che abbiamo infiltrato. Sarà al vaticano ragazzi, quindi preparatevi per una losca gita turistica. Avverrà tutto nella sala dove si trova l'affresco di Michelangelo. Ragazzi, quell'affresco deve rimanere intero. Abbiamo tutto organizzato e domani mattina si parte alle sette e mezzo da qui. Al posto della borsa da passeggio ragazze, utilizzerete una nostra. non è... come si dice, Alessia?-

-Glamour.- risponde e poi ridiamo.

-Ecco si, però vi servono le armi. Ragazzi qui sarà il tutto per tutto. Ci giocheremo la vita, se dobbiamo. Spero di essere stato chiaro...-

Si alza e prende la sua valigetta.

-Ragazze, vestiti comodi, ma... appariscenti... non so se mi spiego.- dice complice.

Non vuole i tacchi e un tubino fin troppo attillato, ma un paio di pantaloncini troppo corti e una canottiera mezza trasparente. Non sei appariscente, ma attiri l'attenzione di quei trogloditi. Annuisco e poi sospiro.

-Poi faremo delle coppie. Le ragazze mai... dico mai, sole. Domani mattina vi dico tutto. A domani, signori. un piacere, signore.- dice e esce.

Se aveva l'intenzione di tranquillizzarci, bhè ha fallito miseramente, ma è il nostro lavoro quindi non mi preoccupo. Adesso devo solo svuotare la mia mente fin troppo piena di problemi. Mi alzo dalla sedia e Alessia mi segue. Prendo la mia borsa 'glamour' e tiro fuori il cellulare.

-Sabrina, facci sapere tutte le novità.- dico e poi mi avvio all'uscita.

Alessia saluto Alessandro e io pregherei Dio purché Diego si alzasse e mi baciasse come sa fare lui, facendomi girare la testa e vedere le stelle, facendomi sentire bene. Invece rimane seduto a fissare il vuoto. Chissà a cosa sta pensando, se a me, a sua sorella oppure a quanto sta facendo lo stronzo. Non lo saprò mai perché esco dalla sala con Alessia sbattendo la porta.

-

La sera prima della missione poltrisco sul divano con una bella espressione depressa sul viso. Mia madre mi sta parlando di qualcosa che non capisco proprio bene, ma non riesco a stare attenta.

-Valentina, mi ascolti?- chiede inquisitrice.

-Bhe, no, mamma. Scusa.-

Sospira e poi rassegnata dice.

-Diego ti ha proprio scombussolata.-

Mi ha fatta incazzare altamente, ma più o meno è la stessa cosa.

-Bhè, forse. Comunque, non ne voglio parlare. Dicevi?- chiedo.

-La nonna viene domenica, okay? Pranzerà con noi. Se non fosse per quello che è successo ti chiederei di portare Diego, ma non penso che... possa.-

-Oggi è giovedì, mamma. Domani abbiamo un altra parte della missione tosta. Poi arriviamo a sabato... Non penso che domenica risolvo tutto.... anche se lo spero.-

Annuisce dispiaciuta e poi sospira.

-Sono sicura che risolverete... prima o poi.-

-Lo spero, mamma.- sussurro.

Love and SpiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora