32. I can help you!

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La mattina dopo mi sveglio delicatamente. Accanto a me trovo il ragazzo che amo dormente. La sua espressione rilassata sembra irreale. Sono praticamente avvinghiata a lui. Le nostre gambe nude sono intrecciate e lui mi circonda con il braccio destro. Accarezzo i suoi pettorali duri mentre mi beo di questa tranquillità. Sento delle risatine venire dalla stanza da Alessandro da più o meno 10 minuti. I miei già sono usciti quindi non mi preoccupo di strani incontri.

-Buongiorno, principessa.-

Alzo la testa di scatto incontrando il volto del mio ragazzo che apre gli occhi e poi li incrocia nei miei.

-Buongiorno.- dico e lo bacio sulla guancia.

-Che ore sono?- chiede.

-Tardi.-

-Ma che ore sono?- richiede.

Ridacchio e poi mi sporgo al comodino per vedere il cellulare.

-Le 10 e mezzo, perché?-

-Alle 11 abbiamo allenamento.-

-Non so se posso andare, sai. Per via del fatto che sono stata in Spagna.- dico insicura mettendomi completamente sopra di lui.

-Vuoi il bis di ieri sera?- chiede malizioso accarezzandomi la pelle sotto la maglia.

Ieri sera è stato magnifico. Nessun'altra parola lo definirebbe meglio. La sua leggera barba mi sfiorava praticamente sempre e la sua lingua ha fatto magie. Credo che sarà il migliore orgasmo della mia vita.

-No, grazie.-

Diventa serio e poi parla imbarazzandomi.

-Non ti è piaciuto?-

-Che?- esclamo stridula avvampando. -É stato magnifico.- sussurro abbassando lo sguardo alle sue addominali.

-Come? Non ho proprio capito.- dice scherzando.

-É stato magnifico.- dico a voce abbastanza alta e guardandolo male.

-Bhe, modestamente.- si  vanta.

Mi alzo falsamente infastidita e mi infilo un paio di pantaloncini dal comò. Metto un finto broncio e sorpasso il letto.

-Dove vai?- chiede stranito.

-Di sotto!- rispondo falsamente brusca e apro la porta.

In men che non si dica trovo le sue braccia intorno alla mia vita che mi alzano rapidamente. La porta si richiude e mi ritrovo incastrata tra il letto e lui.

-Non andrai da nessunissima parte. Baciami e fa la brava.-

Rido di gusto e poi lo accontento inserendo la lingua nella sua bocca e accarezzando la sua. Mi morde il labbro inferiore e gemo. Riprende a baciarmi normalmente e accarezza la mia pelle nuda.

-Dobbiamo andare.- sussurro.

-Si.- ammette, ma non si alza.

-Dai.- lo scuoto quando mi bacia il collo.

-Okay.- sbuffa riluttante e si alza da me lentamente.

Mi alzo e lo seguo fino a fuori la  mia stanza. Da quella di Alessandro provengono le famose risate.

-Ma c'è Alessandro?- chiede.

Annuisco con la testa e a passo felpato mi avvicino. Appena davanti alla porta le risate si sentono meglio. Lancio uno sguardo a Diego che mi fissa divertito. Secondo me ti perlustra il culo. Anche secondo me, ma dettagli. Metto la mano sulla maniglia e con uno scatto rapido apro la porta. Il mio cuore martella forte e inizio a ridere per le loro espressioni sconcertate.

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