24. Go away.

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-Sei solo confusa.- ripete per l'ennesima volta Mike.

Annuisco frettolosamente con la testa e mi siedo più comoda sul sedile dell'aereo. É già partito da un po, ma non vedo l'ora di arrivare e fermarmi in una pensione. Gli ho raccontato quello che sento e loro mi hanno dato la loro opinione, cioè andarmene e basta. Saranno i tre giorni più belli della mia vita. Alessia sta vicino a Mike e lui sta al centro. Io ovviamente ho scelto il posto vicino al finestrino sennò mi sento male. Lo spettacolo è dei migliori, il mare è limpido come il cielo e così scuro. Davvero magnifico.

-Il volo Roma-Fiumicino Barcellona sta per atterrare. Grazie a tutti per aver viaggiato con Vueling. Speriamo vivamente di rivedervi con la nostra compagnia. Arrivederci e buon pernottamento.-

La voce del pilota ci informa dell'arrivo e io mi rilasso, perché inizio a vedere la Spagna. Un 'wow' non basterebbe per questa bellezza. Dopo che l'aereo atterra ci addentriamo nell'aeroporto di Barcellona.

-Prendiamo un caffè?- chiede Alessia sbadigliando.

Si, farebbe al caso nostro.

Visto che siamo partiti dopo l'allenamento siamo decisamente giù di corda e in più abbiamo mangiato solo un misero panino insulso, pagato un occhio della testa durante il volo, quindi un caffè fa al caso nostro. Andiamo al bar e subito ordiniamo.

-Tres espresos, por favor.- dico in spagnolo.

Il barista annuisce e mi lascia un sorriso, poi ci prepara i caffè con una rapidità che impressionerebbe anche un lottatore di kick boxing.

-Sei un genio, españolita mia!- dice Mike scompigliandomi i capelli.

Lo guardo male e ridacchia. Loro intanto tolgono la modalità aereo dai cellulari e io aspetto i miei caffè. Il barista intanto si gira e ci porge i tre caffè.

-Italiani?- chiede.

Ci lanciamo sguardi interdetti e poi annuiamo ridacchiando. Non mi ero accorta che si era accorto che eravamo italiani.

-Di Roma?- chiede direttamente a me.

-Si.- rispondo.

Proprio carino il barista: occhi scuri, biondo e alto. Ha delle spalle larghe e la vita decisamente stretta, potrebbe fare il modello senza problemi. Mai come Diego! Uhg... Diego... Scaccio il pensiero e bevo il mio caffè silenziosamente. Intanto Mike e Alessia scherzano e ridono tra loro.

-Valentina c'è una discoteca, andiamo questa sera?- chiede Alessia mostrandomi il cellulare.

Guardo l'immagine e noto che si chiama 'Magnifique'. É molto elegante e sofisticata. Bellina. Annuisco con la testa e le sorrido. Lei passa lo sguardo da me al barista e poi di nuovo a me. Si avvicina e mi sussurra.

-Non ci pensare, ok?- asserisce dolcemente.

Annuisco con la testa e le sorrido sincera. Dopo aver pagato il caffè, prendiamo un taxi e ci facciamo lasciare in una pensione che avevo visto su internet. Pago al taxista probabilmente messicano visto il sombrero che indossa e poi scendiamo. La via è super affollata e le macchine vanno da una parte all'altra. Finendo questa via si vede la piazza principale di questa città che brulica di turisti e di macchine. Invece il palazzo dove alloggeremo è semplice. Entriamo e andiamo alla reception.

-Buenos dias, buongiorno, good morning, bon jour.- dice la ragazza che sta dall'altra parte del bancone.

-Buongiorno?- azzardo io.

-Mi dica.- dice in un italiano maccheronico.

Diciamo che trovare la receptionist che parla italiano è proprio una fortuna, ma bisogna avere occhio su tutto.

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