40. Peggio di nonna Nadine.

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Alla fine domenica è arrivata davvero, anche perché ieri pomeriggio sono stata da Alessia cosicché il tempo è passato rapidamente. Adesso sto sotto la doccia per lavarmi anche i capelli. Può essere così bella l'acqua calda? Dovrebbero vietarmela. Dopo essermi quasi ustionata, esco e vado nella mia stanza. Mi asciugo e dopo mi infilo un paio di jeans strappati neri, una camicetta a tre bottoni magenta e un paio di sandali bassi. Dopodiché asciugo i capelli e vado da mia madre per aiutarla per questo fantomatico pranzo.

-Pronta, amore?- chiede.

-Si, mamma!- esclamo dalla sala mentre sistemo i cuscini sul divano e metto in ordine ogni gingillo.

Dopodiché vado da mia madre e vedo se la devo aiutare.

-Allora, figliola, come va con Diego?- chiede ammiccando.

Anche lei si è vestita e lavata e porta un tubino Desigual e un paio di stivaletti con i tacchi. Sembra mia sorella, più che mia madre.

-Bene, mamma, tutto okay. Infatti oggi viene.- ammetto mentre prendo l'occorrente per apparecchiare.

-Ne sono contenta, così lo conosco meglio.- asserisce veramente contenta.

Annuisco e poi vado in sala da pranzo e sistemo la tavola. Metto tutto meglio che posso, perché mia nonna è estremamente precisa e attenta in tutto. Se hai qualcosa fuori posto te lo dice, si o si senza calcolare le emozione dell'altra persona. Ritorno in cucina, prendo l'antipasto e le bibite e le metto tutte sulla tavola. Rifaccio tappa in cucina e prendo una lattina di Fanta dal frigo e la stappo. Lei ridacchia e gira qualsiasi cosa ci sia nella pentola. Io me ne torno in sala e metto una musica di sottofondo dallo stereo. Alessandro mi affianca e e mi cinge le spalle.

-Grazie di tutto, sorellina. Se non ci fossi tu...- dice sospirando.

È cosi distrutto e stanco. Vorrei solo che domani Alessia si svegli e che vada tutto al meglio. Poi vorrei tornare a chiacchierare con lei di un sacco cavolate proprio come fanno le amiche e andrei anche alle feste, se me lo chiedesse. Mi manca infinitamente. Parlare con lei, mentre non può rispondermi si rivela molto snervante.

-Non per vantarmi, ma io ci sono.- asserisco ridacchiando.

Mi sorride e mi bacia la fronte. Suona il campanello e scatta l'allarme Nonna dentro casa. Lascio di corsa la lattina in cucina, corro al bagno e mi sciacquo i denti con il collutorio, sistemo i capelli alla bell'e meglio e affianco mio fratello che si è spruzzato del profumo correndo giù per le scale. Alla porta di casa trovo mia nonna e Diego che parlano sinceramente e animatamente. Diego le sorride e io mi innamoro ancora di più di lui.

-Ciao, nonna!-  esclamo vedendola e la abbraccio.

-Figliola...-  sospira ricambiando l'abbraccio.

L'ultima volta che l'ho vista è stata un po prima che finisse un corso di formazione a maggio quindi, anche se è un sacco fastidiosa, mi era mancata. I suoi capelli bianchi sono acconciati perfettamente, porta gioielli perfetti e ben tenuti, è vestita meglio di una modella ed è profumata al punto giusto. Mi sono sempre chiesta se fosse andata in qualche scuola di galateo e perfezione da piccola.

-È mia figlia.- tuona con un colpo di tosse mio padre.

Ridacchio compiaciuta e mi allontanato dalla nonna per salutare Diego. I suoi occhi azzurri sono così intensi che penso che se smettessero di guardarmi, cadrei a terra distrutta in mille pezzi. Porta dei jeans calati sui fianchi, una maglietta nera aderente e un giacchetto di pelle nero. Porca puttana... Non sento più gli ormoni oramai. Sono impazziti.

-Piccola.- sussurra per salutarmi e mi da un leggerissimo bacio sulle labbra.

-Ho portato una bottiglia di vino, signor Belli. Spero sia di suo gradimento.- dice porgendo bottiglia a mio padre che gli sorride sornione.

Mi circonda i fianchi mentre mi giro per non dare le spalle a mia nonna. Già la vedo: "non darmi le spalle!" Entriamo a casa e andiamo in sala prima di mangiare. Mi siedo sul divano e Diego mi affianca.

-Come stai?- chiede.

-Sono stanca, sinceramente, ma bene. Alessia sta bene.- rispondo.

Mi sorride e per poco non gli salto addosso e lo bacio fino alla fine dei miei giorni. Devo smetterla e darmi una tranquillizzata. C'è mia nonna. C'è mia nonna. C'è mia nonna. Deve diventare un mantra. Diego posa una mano sulla mia gamba e un brivido percorre tutto il mio corpo. Fino alla punta dei piedi scalzi, per giunta. Stringo le gambe istintivamente e Diego sogghigna. Scorre le mani su e giù a posta quindi accavallato le gambe intrappolandogli la mano. Deglutisce pesantemente quando la faccio scorrere avvicinandola lì poi però mi alzo di scatto e vado in cucina lasciandolo li con Alessandro, mia nonna e mio padre che stanno cercando di parlare meglio che possono senza dire cose che la nonna non approverebbe. Mia mamma corre a destra e a sinistra prendendo ciotole, scodelle, mestole ovunque.

-Una mano ti serve, mamma?- chiedo.

Sbuffa.

-Figlia mia, fa che tua suocera ti adori, quando ti sposerai.- geme.

Ridacchio e poi prendo la scodella gigante della pasta per portarla alla tavola. Vado in sala da pranzo e lascio la scodella sul tavolo, poi vado in salotto e chiamo gli invitati.

-È pronto il pranzo.- dico unendo le mani davanti a me.

Mio padre, mio fratello, mia nonna e Diego si alzano e vengono verso di me. Faccio passare i primi tre, ma poi blocco il quarto e aspetto che gli altri si accomodino.

-Che succede?- chiede preoccupato corrugando la fronte.

Mi giro e incrocio le braccia dietro al suo collo e lo bacio. Lo bacio tanto, a lungo e profondamente. Lui circonda i miei fianchi e avvicina i nostri corpi. Però poi abbassa le mani di poco e stringe il mio sedere facendomi fremere di piacere.

-Dovremmo andare di là...- biascica sulle mie labbra.

-Si, dovremmo...- sussurro scompigliando i suoi capelli neri bellissimi e morbidi.

Qualcuno... okay, niente suspense, mia madre si schiarisce la gola e io mi allontano appena da lui per guardare mia madre. Infatti sorride maliziosa, ma poi sospira risentita quando vede le mani di Diego dove sono. Le sposta appena incrocia il mio sguardo e ci allontaniamo per guardare mia madre.

-Io vi lascio fare, ma non fatevi beccare da tuo padre. Sai che è estremamente geloso di te.- mi consiglia e poi se ne va in salotto.

-Valentina, prendi il vino!- esclama come diversivo.

Corro in cucina con Diego ridacchiando e ritorno in sala da pranzo con il vino e il cavatappi. Ci sediamo, uno accanto all'altro e iniziamo a mangiare la porzione che ci ha fatto mamma.

-Diego è proprio un bel ragazzo, Valentina...- asserisce mia nonna.

Abbozzo un sorriso a quest'ultimo e poi annuisco con la testa. So che il mio ragazzo è bellissimo.

-E al letto come è?- chiede strizzandomi l'occhio.

Per l'amor del cielo, nonna!

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