31. Mine.

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-Che cosa ha detto?- urla Alessia alzando il busto di scatto dal mio letto.

-Che mi ama!- rispondo per la centesima volta.

-E tu che hai detto?- chiede guardandomi attenta con i suoi occhioni marroni.

-Che lo amo anche io.- dico e mi tappo il viso con le mani.

Esulta battendo forte le mani e saltellando come un canguro

-Non ti puoi neanche immaginare quanto sono contenta.-

-L'unica cosa che mi preoccupa è la centrale.-

I suoi occhi marroni mi scrutano preoccupati e poi sospira  rassegnata. Sa che ho ragione.

-Adesso non ti preoccupare. Vivi la vita.-

Mi sarei dovuta immaginare che mi avrebbe detto qualcosa del genere. Qualcosa così da 'Alessia'. Tutte le mie paure e insicurezze si sono sfumata ieri sera. Quella frase si ripete nella mia mente una, due, tre volte. Sempre ed in ogni momento. 'Io penso di amarti.' Dio, è stato troppo bello. Ricordo ancora i suoi occhi azzurri così seri e sinceri, poi quel sorriso e quel dolce bacio che mi ha dato dopo che gli ho risposto.

-Andiamo a mangiare qualcosa da qualche parte?- chiede.

-Si, dai. Andiamo al Mc?- chiedo.

-Non vado al Mc da un po effettivamente, quindi va bene!- accetta sorridente.

Mi alzo dal letto e mi do una sistemata rapida ai capelli. Prendo la mia borsa e ci infilo il cellulare. Questa mattina, quando sono tornata a casa ho dato una sistemata a tutto il casino che c'era e finalmente mi ritrovo un po di pace. Ho fatto il pranzo con mia mamma come facevamo un tempo e poi Alessia mi è venuta a trovare. Usciamo dalla mia stanza e chiudo la porta. Scendo le scale dietro a Alessia.

-Mamma, esco!- esclamo.

-Va bene tesoro. Ci vediamo dopo.- dice mio padre dalla sala facendomi prendere un colpo.

-Dio! Papà! Mi farai prendere un colpo!- esclamo avviandomi alla porta sotto le risate della mia amica.

-Ciao, ragazze.-

Usciamo di casa mia e ci avviamo alla sua macchina.

-Tesoro, è ora che fai il corso di giuda eh! Non voglio farti da chauffeur per tutta la vita!- dice con falso accento francese.

-Hai ragione. Lunedì andrò ad un agenzia.- confermo annuendo con la testa.

-Brava, bambina.- dice scherzando.

Adoro la mia migliore amica.

-

Diego's Pov.

Scendo dalla mia moto, parcheggiata davanti casa di Valentina e mi avvio all'entrata. Suono il campanello e aspetto che qualcuno mi apra. Una voce roca maschile tuona un 'arrivo' e già capisco che Valentina sta nella sua stanza o non c'è. La aspetterò. La porta si apre e trovo Gianni.

-Ciao, Diego. Se cerchi Valentina, non c'è. Dovrebbe tornare tra qualche minuto.- mi informa lasciandomi entrare.

Annuisco con la testa.

-Però mentre aspettiamo potremmo fare quattro chiacchiere no?- chiede serio.

Ugh.

-Mi sembra ottimo.- rispondo incerto.

Non ero di certo pronto per la famosa 'chiacchierata col padre' soprattutto dopo quello che Valentina mi ha fatto ieri sera. Dio, è stato fantastico. Le sue mani piccole e dolci su di me, ancora le sento. É stato perfetto.

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