17. Mi piaci.

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leggere lo spazio autrice, pliz.

Buona lettura!

Arriviamo sotto casa sua silenziosamente. Scendo dalla macchina con un salto e chiudo lo sportello e lo seguo finché non apre la porta di casa. Il salone che ci da il benvenuto è grande e spazioso. Il divano nero di pelle sta davanti al televisore Samsung che si trova nella parete opposta. Sul tavolinetto che accompagna il divano si trova il telecomando e una birra finita. Le finestre sono aperte e la città illumina l'oscura stanza. Diego accende la luce e noto che le pareti sono grigie scure. Sono bellissime e ci stanno davvero bene. Altri mobili neri accompagnano la sala sofisticata e elegante. Mi piace.

-Puoi entrare, eh! Stai ancora sulla soglia. Vuoi invitare i vicini?- scherza andando in un'altra stanza.

Ridacchio e scuoto la testa. Chiudo la porta alle mie spalle e faccio qualche passo raggiungendolo in cucina e sala da pranzo. La cucina è di legno in tutte le sue tonalità. Ha un piano cottura nera e una isola nel centro. La sala da pranzo è formata da un tavolo ovale con 6 posti a sedere ed è dello stesso legno della cucina. Ha un centrotavola di pizzo e sopra ci sono dei fiori secchi. Ridacchio. Due finestre danno la luce alla sala e alla cucina.

-Hai mangiato qualcosa?- chiede facendo qualcosa sul piano.

-No, ma non ho fame.- rispondo.

-Invece mangerai, perché stasera il Grandissimo Chef Diego ti preparerà un frittata con zucchine e mozzarella e ti riscalderà del pane al forno. Per dolce avremmo un gelato, probabilmente scaduto. Opteremo per la frutta.- finisce il suo discorso e inizia a preparare.

Mi mordo il labbro per non ridere e mi siedo sullo sgabello.

-Gradissimo Chef Diego, posso avere un suo autografo?- chiedo tenendo il gioco.

-Ovviamente. Lei è la mia fan numero 1.- risponde sorridendo.

-Come mai hai una casa così grande se vivi da solo?- chiedo cauta.

-Mi piace invitare mia madre e mio fratellino a cena quindi ho bisogno di una casa grande.-risponde.

-Tuo fratello si chiama Simone, no?- chiedo pensandoci.

Ho visto il suo fratellino un paio di volte da quando conosco a Diego: è paffutello e ha lo sguardo furbo come il fratello. Sarà una peste, ma mi sembra dolcissimo.

-Si. Sta crescendo un sacco.- dice malinconico.

Mi alzo e vado verso di lui. Taglia la zucchina concentrato, mentre la padella si riscalda con un goccio d'olio d'oliva.

-Chiedo gentilmente alla Fan numero 1 un bacio.- ammicca divertito verso di me.

-Chef, Chef... Vedrò che posso fare.- biascico sorridente avvicinandomi a lui.

Poso una mano sulla sua spalla, mi metto sulle punte e mi avvicino al suo volto. Si gira appena lasciando stare il suo lavoro culinario e gli lascio un bacio a stampo. Mi allontano e gli sorrido.

-Valentina... Noi dobbiamo parlare.- sentenzia serio e io perdo il sorriso che avevo sulle labbra.

Annuisco più volte con la testa e mi siedo nuovamente sullo sgabello come per paura di quello che ha da dire. Credo che sia giusto che parliamo, ma non sono proprio prontissima.

-Allora... finita la sessione estiva, tu, Alessia e gli altri sarete premiati a differenza di come andrà questa missione. Lo sapevi?- chiede lanciandomi una occhiata seria.

-Più o meno.- rispondo aspettando che continui.

-Se la missione va come deve assolutamente andare tu, Alessia e i ragazzi passerete di grado.- continua.

Davvero?                                                                                Non ne avevo la minima idea.

-Quindi diventerei...- ci penso un po, ma alla fine risponde Diego per me.

-Generale.-

-E...- lo invito a continuare.

-E quindi potremmo stare... Come dire...- biascica impacciato.

Insieme? Ridacchio.

-Insieme?- chiedo.

Annuisce frettolosamente e mi trattengo dal ridere.

-Cosa provi per me, Diego?- chiedo sentendomi pronta per saperlo.

Posa il coltello cautamente mentre le zucchine si cuociono. Si volta verso di me e si siede sullo sgabello al suo lato, opposto al mio. I capelli neri gli ricadono perfettamente sulla testa e sul volto, gli occhi azzurri sono raggianti e forse stanchi e le spalle grandi mi danno un senso di protezione anche se lontane da me. Credo che sia innaturale come mi sento con lui, in così poco tempo.

-Non so con precisione cosa provo per te, Valentina.- inizia cauto.

Annuisco lentamente e deglutisco poco pronta a cosa ha da dirmi in continuazione. Rimango in guardia e sospiro.

-Ma so che provo qualcosa per te. Sei divertente e spigliata. Dai vita alle mie giornate. Mi fai un sacco incazzare quando fai la testarda.- biascica ridacchiando.

Sorrido anche io aspettando che continui.

-Eravamo amici. Grandi amici e insieme siamo cresciuti. Credo che ci sia sempre stato un sorta di legame tra me e te diverso dagli altri...-

Annuisco sorridendo. Ha ragione. Siamo sempre stati i più uniti del gruppo. Siamo noi quelli che prendevano le decisioni più difficili, ma siamo anche quelli che facevano i casini più grandi.

-Tu mi piaci, Valentina.- conclude guardandomi negli occhi.

Questo mi basta? Mi basta per quello che intende lui? Non lo so. Non so se mi basta essere qualcosa in più che una amica. Mi fissa incuriosito facendo nascere una ruga sulla fronte. Gli sorrido e passo lo sguardo sulle mie mani che giocano con il bracciale che mi hanno regalato per il compleanno.

-Non ti basta, vero?- chiede.

Mi conosce più di chiunque altro.

-Forse... Anche tu mi piaci Diego...- confesso e sento il calore propagarsi dal mio collo fino alle mie guance.

Arrossire... Il massimo della sfiga. Ridacchia e viene verso di me. Gira lo sgabello dove sono seduta e si intrufola tra le mie gambe per lasciargli spazio. Mi lascia un bacio a fior di labbra e mi maledico. A me Diego non piace semplicemente. Io mi sto innamorando della sua cazzo di stronzaggine da fighetto del cazzo. Mi sto innamorando dei suoi occhi azzurri così belli. Mi sto innamorando dei suoi atteggiamenti protettivi e di come mi conosce bene. Ma io gli ho detto che mi piace e basta. Sarò idiota? Forse.

Spazio autrice.

Sarò breve. Almeno spero...

Ciao a tutte, belle. Volevo dirmi un po di cosine. Inizio con il ringraziarvi per l'aumentare delle letture. Non me lo sarei mai aspettato. So che altri libri sono arrivati a numeri di readers molto alti e penserete 'questa sta fuori' ma ne sono davvero contenta. É iniziato tutto per diversione, ma me ne sono innamorata all'istante. Scrivere i proprio pensieri e le proprie paure non é facile, si ha paura di annoiare i lettori o di essere surreali. Spero che le mie storie vi piacciano. Sono un po' fantastiche. Diciamo che non sempre seguo la logica. Vado dove mi portano le emozioni.

Spero voi possiate seguirmi.

Volevo anche scusarmi per eventuali errori di ortografia o grammaticali.

Grazie ancora di tutto.

Aurora.

Love and SpiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora