10. "Really Just Friends".

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I ragazzi stanno gridando e scherzando tra loro mentre giocano alla play. È una immagine davvero carina. Sembrano così felici e spensierati, come se non ci fosse nient'altro nel mondo che loro e il divertimento. Sorrido al pensiero e sorseggio il tè. Non sanno che li sto guardando da parecchio ormai, ma è meglio cosi. È una serata tra ragazzi e per quanto abbia voglia di stracciare mio fratello a Mario Bross, sono pur sempre una ragazza con tette e vagina... Entro nella cucina e butto la bustina nel cestino e mi siedo sul bancone. Sono quasi le sette e mi annoio a morte.

-Che ci fai qua tutta sola?- Matteo fa la sua entrata guardandomi premuroso.

-Stavo bevendo un tè.- rispondo sincera.

Annuisce e si mette davanti a me.

-Vieni in salotto con noi, no?- chiede poggiando le mani nelle mie cosce nude.

Rabbrividisco leggermente, ma non lo do a vedere.

-No. Divertitevi voi. È la vostra serata.- rispondo guardandolo negli occhi azzurri.

-Ehi, ti stai escludendo?- mi accarezza la guancia leggermente e mi sento libera un secondo.

-No. Che dici?? Sto bene, davvero!- rispondo sincera.

-Vieni qua.- sussurra e mi abbraccia.

-Grazie Matteo.- sussurro chiudendo gli occhi.

Se mi ci metto sono molto orgogliosa e non ammetto le cose facilmente.

-Di cosa?- chiede allontanandosi per guardarmi negli occhi.

Non ci penso neanche a staccarmi da lui!

-Di esserci sempre.-

Sorride e mi abbraccia di nuovo. Siamo a metà luglio, faranno circa 30 gradi, ma io potrei stare attorno alle sue braccia muscolose tutta l'estate.

-Si, dai andiamo a prendere qualcosa.-

-Mio padre ha una collezione di grandi liquori e vini, che ne dite?- i ragazzi entrano nella cucina e io ancora sto abbracciata a Matteo.

Impreco e lui si allontana leggermente.

-Alessandro.- lo chiamo.

-Che?- chiede aprendo le braccia.

Sento che tutti mi guardano.

-Tocca la collezioni di vini e liquori di nostro padre e con i tuoi testicoli ci faccio la cena, ok?- dico secca e scocciata.

-Dai, sorellina! Solo uno?- chiede unendo le mani.

Scendo dal bancone fresco e mi posiziono davanti a lui. Fa la faccia da cucciolo e io ci casco sempre.

-Dio, che palle che sei Alex! Ma come ti sopporti?- impreco dirigendomi in sala.

-Parla parla... io intanto ho vinto.-

Mi blocco di colpo e lo guardo.

-Potrei cambiare idea, stronzetto.- sputo secca puntandogli un dito contro.

-Tua sorella ha le palle!- esclama un suo amico.

-No, ha la vagina.- risponde lui noncurante della frase.

-Non ci credo!- continua l'amico.

-Cos'è? Vuoi vederla?- chiede rivolgendosi all'amico.

Perché non pensa prima di parlare? Gli altri ridacchiano mentre lui sorride malizioso e io impreco sotto voce.

-Questa è la chiave.- gliela porgo e lui sorride.

Mi abbraccia e io lo guardo male. Ritorno in cucina e sbuffo pesantemente. A volte adoro avere alessandro come fratello, altre proprio non lo sopporto. È come avere il tuo esatto opposto a assillarti costantemente. Non resisterebbe nessuno!

Love and SpiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora