16. Ti proteggerò sempre.

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Tutti escono dalla sala riunioni ed io mi infilo i tacchi frettolosamente. Faccio qualche passo, ma una mano circonda il mio polso bloccandomi, quindi mi volto lentamente e trovo Diego guardarmi.

-Che c'è?- chiedo, senza staccare i miei occhi dai suoi.

-Volevo parlare con te un momento.- sussurra.

Annuisco e aspetto che dica qualcosa. In fondo è lui che mi deve dire qualcosa.

-Non starò qui a dirti di stare attenta, perché, delle tre, tu sei quella che sta più attenta e vigile. Prima che il capo ci chiamasse in riunione, ha informato me e gli altri generali che questa missione mette in gioco molte cose. Non sembrava preoccupato, ma io lo conosco bene e sotto quell'espressione seria e senza sentimenti, risiedeva una grande preoccupazione.- mi informa tutto d'un fiato.

Perché mi sta dicendo tutto ciò?

-Perché mi stai dicendo queste cose?- chiedo con una voce fin troppo insicura.

-Perché devi saperlo.- risponde avvicinandosi a me.

Annuisco con lo sguardo sui miei tacchi.

-Posso fare una cosa?- mi chiede alzandomi il mento con  il pollice e l'indice dolcemente.

Dejà-vù. Questa mattina ha fatto lo stesso identico gesto dolce.

-Dipende.- rispondo inclinando la testa su un lato.

Il suo sguardo dapprima preoccupato, si è rivelato intenso e appena divertito.

-Saresti d'accordo se ti dessi un bacio della fortuna?- mi chiede.

-Sai che non credo a queste cose.- dico sviando la risposta.

-Già...ma non mi hai risposto, ragazzina.- asserisce avvicinandosi di più a me.

Diciamo che non andrebbe bene... proprio no, ma i suoi occhi troppo belli e troppo azzurri non mi lasciano pensare liberamente, le sue labbra si stanno avvicinando troppo e le mie mani già sono sui suoi pettorali scolpiti.

-Allora? Posso o no?- chiede ancora in un sussurro.

-Zitto mai, vero??- ridacchio.

Elimina lo spazio che ci separa e assaporo le sue dolci e morbide labbra. Mi circonda i fianchi dolcemente mentre ci assaggiamo lentamente. Affondo le mani nei suoi capelli neri inalando un po di ossigeno che manca. Mi allontano controvoglia e poi appoggio la testa sul suo petto. Il mio stomaco è circondato da farfalle.

-Ti proteggerò ad ogni costo, ok? Ti proteggerò sempre, Valentina.- dice in un sussurro.

Le lacrime accompagnano già i miei occhi e li chiudo forte senza farle cadere. Mi allontano appena e lo guardo.

-Grazie.-

-Ti fidi di me? Hai riacquistato la fiducia in me?- chiede senza guardarmi negli occhi.

Non è facile riacquistare la fiducia nelle persone. Tanto meno se queste sono belle, attraenti, hanno delle labbra da capogiro, dei muscoli che non lasciano a desiderare e che si chiamano Diego.

-Non importa questo adesso. Prega per noi, ok?- chiedo influendogli sicurezza.

-Certamente. In bocca al lupo.- mi augura e mi lascia un bacio sulla fronte.

Mi allontano e esco dalla sala riunione andando verso le ragazze. Una sensazione di vuoto si propaga nel mio stomaco dopo essermi allontanata da Diego.

-Pronte?- chiede Sabrina.

-Se ti dico di no è uguale?- chiedo sarcastica.

-Si, perché non hai altra scelta.- risponde.

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