45. Details change the world.

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Diego's Pov.

Mi sveglio senza Valentina al mio lato e già mi rode parecchio.
Però poi, la mia mente mi ricorda che è andata ad allenarsi. Mi dispiace non averla accompagnata, ma dopo una settimana di duro lavoro e un giorno di riposo dovevo approfittarne. Mi alzo e mi faccio un caffè. Poi mi preparo in tutta fretta sperando di arrivare in tempo per salutarla prima che vada a casa sua. Quando arrivo entro nella Centrale e vedo Alessia che chiacchiera animatamente con Alessandro.

-Ehi, Diego, ciao!-

-Ciao Alessia, dove sta Valentina?- chiedo.

-E' uscita un secondo fa.-

Oddio, sto diventando cieco? Non l'ho proprio vista. Esco di corsa, ma non la vedo da nessuna parte. C'è solo l'immenso traffico di Roma a questa ora.

Guardo un altro po finché non intravedo uno zainetto azzurro nel marciapiede. Ma è quello di Valentina!

Corro verso di esso e lo prendo. Si, è il suo, ma perché è qui?

-Diego? Ma quello e' di Valentina!-

Mi volto di scatto e vedo Alessia guardare corrucciata lo zaino.

-Già.- rispondo io non capendo.

Gli occhi marroni della migliore amica della mia ragazza vagano un po e poi sospira.

-Non è cosi scema da lasciare lo zaino incustodito.- asserisce.

Già, so anche questo, Alessia, non mi sei d'aiuto.

Taci, mente, almeno lei fa frasi compiute al contrario tuo.

-La chiamo.- tuona Alessandro cupo.

Mentre la chiama, lo zaino inizia a vibrare. Lo apro e trovo il suo cellulare illuminarsi.

-Cosa cazzo?- esclamo.

Ma che cazzo sta succedendo?

-Chiamo mia madre.- tuona una seconda volta Alessandro.

Parla un po con lei e poi attacca.

-Valentina non è neanche a casa. Non è alla Centrale e il suo cellulare è dentro il suo zaino caduto a terra davanti alla Centrale.-

Non ha un senso logico tutto ciò!

-Le telecamere!- esclamiamo e poi corriamo dentro.

Nella parte elettronica della Centrale, Simone mi da il benvenuto.

-Si tratta di nuovo di Valentina, vero?- chiede.

-Si, mi servono i video delle telecamere di questa mattina.- ordino.

Camminiamo un po intorno ai tavoli dove lavora gente molto importante per la giusta riuscita delle missioni e poi prendiamo un ascensore che ci porta al quinto piano. Quando arriviamo entriamo in un ufficio oscuro con una ventina di televisori.

-Il video di questa mattina verso le undici e mezzo.- ordino.

Fanno partire il video che all'inizio è uno dei video più normali del mondo: macchine, persone e chiacchiere. Poi si vede Valentina uscire e mi spunta un sorriso. È bellissima. Un Ducato nero entra nella via e sterza alla fine per poi ripartire a tutta velocità. Valentina lo guarda confusa, ma poi riprende a camminare. Una persona si avvicina a lei e la blocca, il camioncino li affianca aprendo il portellone e la sbattono dentro ripartendo alla massima velocità.

Si nota palesemente lo zainetto a terra.

-Perché nessuno ha visto questa scena e e' intervenuto?- tuono stringendo i pugni.

I collaboratori mi guardano confusi e poi Simone parla.

-Abbiamo avuto una emergenza nella parte delle missioni e nessuno è stato qua a guardare le telecamere.- risponde.

Un singhiozzo di Alessia risuona nella piccola sala e Alessandro la sotterra sotto i suoi muscoli con un abbraccio.

La rabbia si impossessa di me come non mai.

-Hanno rapito la mia ragazza, niente di meno che una agente prossima ad essere generale e voi non ne sapevate nulla?- tuono.

Simone mi guarda dispiaciuto e gli altri sgranano gli occhi davanti alla mia rabbia.

Esco di li sbattendo la porta e scendo tutti i piani usando scale. Arrivo nella sezione a piano terra e vado diretto dal Capo.

-Diego? Quale onore?- scherza.

Mi appoggio alla porta e scivolo fino a sedermi nel pavimento. Metto la testa fra le ginocchia e sospiro. Nel mio petto qualcosa va in mille pezzi, si distrugge.

-Hanno rapito l'agente 135, nonché mia ragazza.-

L'ho detto.

L'ho. Detto.

-

Sono le quattro del mattino, il sole sta iniziando a sorgere, e io sto alla spiaggia seduto sulla mia moto. Lo spettacolo è fantastico, ma io non me lo godo per niente. È da ieri dopo pranzo che girovago per le vie con l'intento di trovarla, ma Roma è enorme. Lei non c'è, io non ci sono. Dipendo da lei completamente.

Il mio cellulare squilla e lo prendo al volo.

-Valentina!- esclamo sperando che sia lei.

-Diego? Sono mamma, ho appena staccato e ho visto le chiamate, ma che succede?-

-Mamma, ciao, scusa, è che hanno rapito Valentina.-

Sussulta dall'altro capo e poi sospira.

-Tesoro mio, ci vediamo a casa tua tra mezz'ora. Non fare pazzie, tu sei Diego, puoi tutto.- mi dice rincuorandomi appena.

Posso tutto, come tutti, ma non so se posso vivere senza Valentina.

Io non voglio vivere senza Valentina.

Riparto con la moto mentre le lacrime attraversano copiose i miei zigomi e bagnano il mio collo. Lo stesso collo nel quale Valentina appoggiava la sua testa mentre mi abbracciava, come solo lei sa fare. Avrei bisogno di un suo abbraccio adesso, di averla tra le mie braccia adesso senza nessuna distrazione. Solo io e lei.

Arrivo a casa e vedo mia madre appoggiata allo sportello della macchina. Vado da lei e la abbraccio forte.

-Piccolo mio.- dice anche se la sovrasto di dieci centimetri.

Mi allontano qualche secondo dopo e le bacio la guancia.

-L'hanno rapita ieri a ora di pranzo. È da ieri che la cerca per le strade, ma cazzo, Roma è immensa!- esclamo contrariato.

Mi guarda male alla parolaccia, ma non ci faccio caso. Dovrebbe smetterla di farci caso anche lei.

-Ho mobilitato tutti. Non so che fare!-

Lei sospira e dopo essere entrati si siede elegantemente sul divano al contrario di Valentina che ci si fionda sempre impregnandolo del suo profumo.
Vado in cucina e le preparo un caffè. Ha lavorato tutta la notte eppure alle quattro del mattino sta qua con me a discutere su questa faccenda.

Glielo porto e mi siedo sulla poltrona.

-Pensa a ogni dettaglio, qualsiasi cosa che ti possa riportare a lei. Ogni cosa, Diego, è importante.- e beve la bevanda rapidamente anche se brucia.

Sbuffo.

-Non ci capisco più niente.-

Sospira e sbadiglia.

-Mamma, va a casa. Se ci sono novità sarai la prima a saperlo.-

Si alza stanca e poi mi bacia la guancia.

-I dettagli hanno cambiato il mondo, Diego.- sussurra prima di uscire di casa mia e lasciarmi sconvolto.

Love and SpiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora