18. First time.

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Dopo aver mangiato la deliziosa frittata zucchine e mozzarella del Grandissimo Chef Diego sono tornata a casa ed ora sto sdraiata sul mio letto. Abbiamo riso un sacco, perché la mozzarella era filante e sembrava uno spaghetto ogni volta che la tagliavamo. Abbiamo semplicemente passato una invitante serata tra amici... più o meno.

-Amore di mamma, posso entrare?- mia madre bussa un paio di volte e poi apre la porta mostrando la tua testa bionda scura.

-Vieni, mamma.- rispondo.

Fa qualche passo con le sue hawaianas nere e si siede al lato del letto. Mi osserva dolcemente e sorride.

-Come è andata la missione?- chiede.

-È stata... diversa, ma abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo. Credo che troveranno quello che cercano.- rispondo sospirando.

-Dove sei stata a cena?- chiede scrutandomi.

-Ehm... con Diego.- rispondo distogliendo lo sguardo che avevo con mia madre.

-Il generale?- chiede.

So che lo sa, ma vuole fare la disinvolta. La guardo male e ridacchia. I suoi occhi azzurri come i miei mi scrutano dolcemente e poi mi lascia un bacio sulla guancia.

-Ti voglio bene, amore.- dice sussurrando.

-Anche io mamma.- rispondo.

Si alza e lascia la mia stanza. Diego è il chiodo fisso nella mia testa.

-

La mattina dopo mi sveglio davvero tardi. Sono le 10 e io ancora sono sdraiata nel letto. Devo alzarmi. Sbuffo e mi tiro su lentamente. Mi alzo dal letto e infilo le Hawaianas. Dopodiché mi dirigo alla finestra e la apro. L'aria calda mi sveglia del tutto quindi esco dalla mia stanza e saltello giù fino alla cucina.

-Sono sveglia!- grido sperando che qualcuno sia in casa.

Aspetto una risposta, ma non arriva. Probabilmente mi hanno lasciata dormire vista la missiona di ieri. Mi preparo un caffè mentre mangio una mela rossa e il telefono di casa inizia a squillare nell'esatto momento nel quale il caffè viene su. Corro verso il mobiletto del telefono fisso sperando che la bevanda non esca dalla Moka. Rispondo con ancora un po di mela in bocca.

-Si?- biascico correndo in cucina.

-Valentina?-

Diego?

-Buongiorno, Diego. Dimmi?- mando giù il boccone della mela per bene e aspetto una sua risposta.

-Mi apri la porta di casa tua?- chiede.

Che?

-Sei qua?-

-Mmh, mmh.- risponde.

Con il telefono incastrato tra l'orecchio e la spalla, una mezza mela sull'altra mano e il guanto per non scottarmi corro ad aprire la porta di casa. Ed eccolo! Più bello che mai con i suoi pantaloni della tuta a vita bassa e una canottiera che lascia una parte dei muscoli scoperti. I capelli sono scompigliati, mi sorride e i suoi occhi azzurri percorrono tutto il mio corpo. Cazzo, ho solo una maglietta addosso! E le mutande a cuori. Che imbarazzo!!

-Entra.- dico spostandomi dalla soglia della porta.

Ritorno in cucina correndo. Lascio la mela e il telefono vicino al lavandino e verso il caffè in due tazzine. Lui intanto si è seduto su uno dei sgabelli e sento che mi fissa le spalle. Mi sta praticamente bruciando con lo sguardo! Prendo lo zucchero dalla credenza e lo poso sul tavolo. Gli passo la tazzina e mi lascia uno dei suoi bellissimi sorrisi come ringraziamento. Prendo la mia tazzina e la metto sul tavolo. Prendo una brioche integrale dalla credenza e mi siedo. Sono un groviglio di nervosismo e ansia.

-Ne vuoi una?- chiedo.

-No, no.- risponde bevendo il suo caffè.

-Come mai sei venuto?- chiedo cercando di non strozzarmi mentre mangio.

-Perché volevo vederti.- risponde.

Annuisco sorridendo e bevo un sorso di caffè bollente. Finiamo di fare colazione in silenzio mentre erano presenti solo occhiatine fugaci di Diego e il mio stomaco che si chiudeva sempre di più ogni volta che i suoi occhi troppo belli incontravano i miei. Poso le tazzine nel lavandino e le lavo. Diego mi circonda i fianchi e sussulto. Mi bacia il collo succhiando in qualche punto mentre io cerco di rimanere concentrata su quello che stavo facendo, anche se mi rimane estremamente difficile. Lascio le tazzine nello scolapiatti e mi lascio trasportare dalle sue coccole. Mi invita a girare stringendo i fianchi. Rimango appoggiata al lavandino mentre lui si avvicina per baciarmi. Le nostre bocce si incontrano in un bacio lento, molto lento e pieno di emozioni. Il mio stomaco è in subbuglio e ho la testa in caos. Mi invita a seguirlo fino al tavolo e mi prende di peso e mi fa sedere sul tavolo. Apro le gambe e si intrufola li mentre il bacio continua, ma non è più lento e dolce, ma pieno di passione. Bramo mentre si allontana appena e poi torna sulle mie labbra. Le sue mani scorrono sulle mie gambe scoperte e si bloccano vicino al tessuto delle mutande. Le mie mani invece si incastrano nei suoi capelli corvini. Una morsa nello stomaco si impossessa di me, chiedendo di più. Con le gambe lo circondo e si avvicina ancora a me. Si allontana per riprendere fiato e inizia a baciarmi il collo. Succhia nello stesso punto per un po e gemo sommessamente. Mi accarezza la schiena senza ostacoli e ridacchia sulla mia pelle. Ritorna sulle mie labbra intrufolando lì anche la lingua. Accarezza la mia lentamente. Sono strapiena di emozioni: sono felice, appagata, contenta. Insomma, sto una meraviglia. Mi accorgo che si è appena allontanato e mi guarda negli occhi luminosi di passione. La sua mano scorre sulla mia gamba aperta e si ferma nel bordo delle mutande. Mi sta chiedendo qualcosa? Deglutisco, perché non ho intenzione di parlare. Annuisco e basta. Non sono mai arrivata a tanto con nessun ragazzo. Non ho mai provato niente di così intimo con nessuno, ma lui è Diego, forse l'unico ragazzo che amerò nella vita. Riprende a baciarmi lentamente facendomi tranquillizzare come se sapesse che è la mia prima volta.

-Respira.- sussurra sulle mie labbra.

Inspir...

L'indice della sua mano sposta il bordo delle mutandine e smetto di respirare.

-Respira.- ripete baciandomi la spalla.

Inspiro di nuovo e il suo dito mi accarezza il clitoride. Oddio. Gemo rumorosamente sentendo una sensazione fantastica e lui mi bacia le labbra. Muove di nuovo le dita ed entra in me con solo uno. Gemo di nuovo non riuscendo a baciarlo. Mi bacia il collo continuando a farmi provare piacere. Continua a pompare e a stuzzicare il mio clitoride fino al paradiso. Imperterrito continua, dentro e fuori, su e giù come un gioco. Sto in paradiso. Una forte morsa allo stomaco mi fa spalancare gli occhi.

-Diego... Io...- biascico.

Intrufola un altro dito dentro di me e gemo più forte arrivando al culmine del piacere. Poso la testa sulla sua spalla cercando di trovare l'ossigeno che mi manca. É stata una cosa magnifica. Mi bacia il collo ancora e poi fa incontrare i nostri occhi. Sento il calore arrivare dal collo fino alle guance. Avvicina la sua bocca all'udito e parla.

-Eri bagnata, piccola. Eri molto bagnata.- sussurra.

Che imbarazzo.

-Ti diverti a farmi sentire a disagio?- chiedo.

La mia voce esce roca e in un sussurro. Proprio minacciosa! Ridacchia e mi bacia un altro po sulle labbra. Si allontana da me e mi riguarda negli occhi.

-Vatti a preparare. Andiamo in centrale.- dice dispotico prima di lasciarmi un ultimo bacio e facendomi scendere dal tavolo.

Mi tremano le gambe e sono ancora scossa da quello che ho appena provato con... Diego.

Parte autrice.

L'imbarazzo proprio.

Non ho mai scritto cose del genere e spero con tutta me stessa che vi piaccia come l'ho raccontato.

Fatemelo sapere, vi prego.

Ripeto, l'imbarazzo!

A presto.

Aurora.

Love and SpiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora