61. Pasta al forno.

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Mi infilo un paio di jeans e una maglietta e prendo la borsa. Ci metto dentro il cellulare e poi vado di sotto. Oggi é il giorno. Inizio il corso per diventare generale. Non sto nella pelle.

-Clara! Io esco. Ci vediamo!- esclamo dalla cucina, ma non ho risposta.

Vado in sala convinta che sta lì e mi blocco. Non é sola. Adam la tiene stretta a se e dormono beatamente l'uno sull'altro. Sono coperti dal un lenzuolo e basta probabilmente quindi dovrò dire a mia madre di non tornare prima di pranzo. 

Adam gira la testa e apre gli occhi.

-Cazzo.- impreca vedendomi.

-Senti Adam.- sussurro. -Non la far soffrire sennò avrai un gruppo di ragazze psicopatiche alle calcagna. Non so quanto ti convenga.- lo intimo.

Certo che Clara ha buon gusto: Adam é biondo scuro, ha due occhi verdi impressionanti ed ha un bel corpo.

Niente ha confronto di Diego.

Non mi ci far pensare.

Lui annuisce e guarda Clara. Sul suo viso si forma un sorriso genuino e quasi vomito arcobaleni.

-Ora vado e buon divertimento!- ammicco e poi esco di casa facendo meno rumore possibile.

Cammino impettita fino alla Centrale ed entro. Vado direttamente nella sala riunioni dove trovo Alessia.

-Buongiorno amica mia.- ammicca.

La saluto e mi siedo.

Sono pronta. Forte. Coraggiosa. Sta per iniziare una nuova era per la mia vita e non vedo l'ora.

-Questa mattina ho beccato Adam e Clara addormentati insieme.- ammicco.

-Davvero?- chiede lei sgranando gli occhi marroni.

Annuisco e sospiro.

-Sicuramente avranno fatto tanto di quel sesso che non mi siederò mai più sul divano.- sospiro schifata.

Lei ridacchia e accavalla la gamba.

-Clara lo merita. Non so se lui merita lei. Però se qualcosa andrà storto non vorrei essere nei panni di Adam.- ammicca incattivita.

Vedete? Per questo é amica mia. Psicopatiche insieme, psicopatiche per la vita.

Il capo entra nella sala poco dopo e si siede nella sua grande poltrona.

-Ex agenti. Da non crederci.- ammicca verso di noi

Ridacchiamo e poi ci concentriamo sul suo discorso.

-Avrete da fare molto ragazzi. Ci saranno molti corsi, aggiornamenti. Tanto da fare. Ma siete stati addestrati dai migliori quindi non mi preoccupo. I vostri insegnanti vi aiuteranno in tutto e per tutto. Inizierete ad insegnare a gennaio. Andate, signori.-

Usciamo tutti insieme e ci dirigiamo nell'aula. É una semplice stanza con un tavolo da riunioni in mezzo e una lavagna. Ci sediamo e aspettiamo l'entrata trionfale dell'insegnante.

-Che bello. Mi sembra di essere tornata a scuola.- sospira sarcastica Alessia.

Rido e le do una pacca sulla spalla.

-Siamo vecchie, cara mia.- ammicco.

Lei ridacchia falsamente e si siede comoda. La porta si apre di scatto ed entra una signora sulla cinquantina.

-Salve a tutti.- ci saluta calorosamente.

É alta e robusta. Ha i capelli rossi fuoco tinti e gli occhi azzurri. É vestita in maniera sgargiante, ma lo porta in modo impeccabile.

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