Capitolo 7.

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Guardo fuori dal finestrino, il cielo è ancora scuoro, ma la casa si vede abbastanza bene ed è grandissima, su due piani e su ce la terrazza, è fatta tutta in legno, ha una parte fatta interamente di vetri, così da vedere fuori con una piccola terrazza, ma da quello che noto chi è fuori non può vedere dentro, ma non so se è così per via della ora o perché davvero non si vede.
Debora ferma la macchina nel Vialetto, è tutto bianco intorno, ha nevicato da poco e il panorama è bellissimo, è tutto buio, ma comunque rende l'idea di qualcosa di magnifico. Scendo dalla macchina, e un aria fredda mi capovolge all'improvviso, le scarpe sprofondano nella neve che c'è per terra, ed è anche ghiacciata quindi si scivola, mi tengo allo sportello della macchina per non cadere.
Debora: -Ah è vero piccola stai attenta che si scivola.- E scoppia a ridere io la guardo malissimo, sono impacciata specialmente quando cammino.
Io: -Grazie per avermi avvertito tempestivamente.-
La sento ridere ancora di più, non riesco a muovermi, appena faccio un passo sono sul punto di cadere, quindi resto lì ferma immobile con la speranza che l'equilibrio mi torni.
La sento avvicinarsi, io sono lì immobile vicino la macchina, appoggia con la schiena vicino la portiera, lei è lì ferma davanti a me in perfetto equilibrio che mi fissa.
Debora: -Non ti reggi proprio in piedi eh?-
La guardo per un po poi le faccio di no con la testa, lei si avvicina, arriva a un millimetro da me e io resto lì a fissarla, non so bene perché lo faccia o a cosa stia pensando, si abbassa con il viso alla mia altezza, così da guardarmi perfettamente negli occhi, dopo qualche secondo mi dà un bacio sulla guancia e mi prendo in braccio.questo suo gesto mi spiazza, non so cosa fare o dire.
Io: -No Debora, mettimi giù.-
Debora: -Perché? Non è la prima volta che ti prendo in braccio..-
Io: -Si lo so, ma li dormivo e adesso no, odio quando mi prendono in braccio perché sono pensate e mi dà fastidio.-
Debora: -Sei leggerissima.-
Restiamo ferme lì, lei con me in braccio, e io lì a fissarla, stiamo vicino la macchina, non ha fatto un passo da quando mi ha preso in braccio. Ha una mano sotto le mie ginocchia e sento perfettamente che sono calde, invece le mie gambe stanno diventando viola dal freddo.
Io: -Per favore, mettimi giù.-
Debora: -No, devi capire che hai un fisico bellissimo e farti tutte queste paranoie sono inutili, non ti metto giù.-
Finito di dire ciò inizia a camminare verso la casa, io la guardo e sorrido.
Io: -Sembra che ci siamo appena sposate ed entriamo in casa per la prima volta.-
Debora: -Hahahahaha è vero, in questo caso saresti la mia sposa.-
Io: -Si, la tua sposa che non riesce a stare in piedi sulla neve o che ha perennemente freddo.-
Lei sorride, ma non aggiunge nulla.
Arrivati davanti la porta per entrare in casa mi fa scendere, prende le chiavi dalla tasca ed entriamo.
In casa c'è meno freddo rispetto a fuori, poi è bellissima, è tutta fatta in legno, ma in modo moderno. La parte fatta tutta in vetro copre la parte di dietro della casa che affaccia su un panorama bellissimo, si vedono le montagne e c'è un piccolo terrazzino fuori con una sedia a dondolo, c'è il camino in un angolo, che occupa gran parte della parete, un divano enorme tutto imbottito sembra morbidissimo e sulla parete dietro al divano c'è la cucina, è grande ed è ad angolo proprio come piace a me. Sembra di essere capitata in uno di quei film di Natale dove le famiglie si riuniscono per aprire l'anno nuovo.
Mente io continuo ad ammirare la casa noto che Debora è andata ad accendere il camino, e che come me non si è tolta la felpa fatta come il gubbino di dosso perché c'è troppo freddo.
Debora: -Ti piace?-
Io: -Moltissimo, sembra una casa di quei film di Natale.-
Debora: -Si è vero anche io lo pensavo quando ero piccola, poi in estate è bellissima per i fiori, il verde, gli alberi e tutta la natura intorno.-
Io: -Immagino, deve essere stupendo anche lì.-
Debora: -Ti ci porterò.-
La guardo e la sorrido, è qualcosa a lungo termine e non so.
Io: -Si-
Debora: -Cosa c'è? Pensavo ti facesse piacere, ma se vuoi non ti ci porto più.-
Io: -No ma non è questo, mi piace stare con te, è solo che le cose a lungo termine mi spaventano.-
Scoppia a ridere come se mi prendesse ingiro ed io inizio ad innervosirmi.
Debora: -Ma nessuna cosa a lungo termine, è solo che pensavo fosse una cosa carina da dire.-
Bene dopo questa vorrei solo andarmene.
Io: -Bene la prossima volta non dirla fai più bella figura.-
Vedo la sua faccia sconvolta, non si aspettava una mia reazione di questo tipo, ma resta in silenzio comunque senza dire nulla. Guardo l'ora vicino all orologio vicino al camino, sono quasi le cinque.
E adesso?! Cosa faccio?!
Debora: -Scusami.-
Questa cosa mi ha sorpreso.
Io: -Per..?-
Lei si alza da vicino al camino che ormai il fuoco e ben acceso e va fuori al terrazzo, mi guarda, e mi fa cenno di seguirla, io un po titubante la seguo, appena esco fuori noto che si vedono le montagne. Lei va dentro in casa e io resto lì, un secondo dopo esce con una coperta addosso, ma non riesco a capire il senso.
Cosa vuole fare?! Perché tutto questo?!
Si siede sulla sedia a dondolo, mi guarda e io mi siedo vicino a lei.
Debora: -Appoggia la testa sulla mia spalla.- nel frattempo lei alza il braccio e lo metto sullo schienale della sedia. Poi aggiunge: -Alza i piedi e appoggiati a me.-
Faccio come mi dice, lei mi appoggia il braccio sulle spalle e inizia a giocare con i miei capelli, io inizio a rilassarmi, mi piace quando fa così, prende la coperta è la apre poi la mette addosso a me, mi prende tutta, ed è molto calda e morbida.
Io: -Perché tu no?-
Debora: -Sei tu che hai il pigiamino.- scoppiando a ridere: -Non voglio che mi muori congelata.-
Dopo un po' il cielo davanti a noi inizia a diventare sempre più chiaro, stare lì con lei in quel momento, è qualcosa di perfetto, non pensavo potessero esistere momenti così. Restiamo così io e lei, Abbracciate, con lei che mi tocca i capelli fini a quando il sole è ben alto in cielo. Ammiriamo l'alba insieme.
Debora: -Scusami per prima, non volevo intendere che l'ho detto solo per il momento, ma davvero mi piacerebbe se TU questa primavera o estate venissi di nuovo qui con me.-
La guardo, e le sorrido.
Io: -Le cose a lungo termine mi spaventano. Ciò che dici è che io e te dovremmo essere amiche fino alla primavera o estate.-
Debora: -Non dobbiamo essere per forza amiche.-
Io: -Cosa vorresti dire con questo?-
Debora: -Potremmo anche essere fidanzate.-
Cosa??? No!!! Cioè Oddio si è una bella ragazza, ma come fa a sapere di me?!
Resto lì ferma, senza parole, a fissarla come un ebete, non so come risponderle. 
Debora: -Ti chiederai come faccio a sapere di te. Bhe a capodanno dei andata in discoteca e cero anche io, ti ho visto con le tue amiche e non avevi un comportamento da brava ragazza con loro. A una l'hai anche baciata.-
Cazzo..
Io: -Bhe si non è stata una gran serata quella.-
Mi alzo dalla sua spalla e mi siedo vicino a lei con le gambe incrociate, mi guarda come se avessi commesso un omicidio a momenti.
Debora: -Perché ti sei alzata?-
Io: -Cosa stavo facendo quando mi hai visto?-
Debora: -Ballavi, ma perché?-
Io: -Quella sera è stata un miscuglio di emozioni, poi ho litigato con la ragazza con cui mi sentivo e mi sono ubriaca e non poco e ho vaghi pensieri di quella sera. Le mie amiche mi hanno assicurato che non ho fatto nulla di particolare a parte ballare e quando una ragazza ci ha provato con me gli ho vomitato addosso. A una l'ho anche baciata.-
Scoppia a ridere, in modo rumoroso.
Debora: -No non sono io la ragazza a cui hai vomitato addosso per mia fortuna, se no non ti avrei più parlato a vita. E fidati che non mi hai baciato.-
Io: -Sei stata fortunata allora dai.-
Mi guarda e mi sorride.
Debora: -Da quando non stai con una ragazza?-
Io: -Non ci sono mai stata e poi non l'ho capito da molto.-
Debora: -Come mai?-
Io: -Come mai cosa?-
Debora: - Come mai non hai mai avuto una ragazza?
Io: -Ho questa bella capacità di allontanare sempre tutti. Tutti dicono che sono speciale, che sono diversa dalle altre, ma nessuno ha la capacità di restare con me, restano si prendono il meglio di me e poi se ne vanno.-
Debora: -Cosa è successo con quella ragazza? Anche perché per fare ciò che hai fatto a capodanno vuol dire che ci tenevi e non poco.-
Io: -Bhe si, io a lei la conosco da due anni, non sapeva di me fino a ottobre, ma quando ormai gliel'ho detto era troppo tardi, provavo qualcosa per lei ma non volevo accettarlo ma l'avevo già persa, lei aveva altro per la testa, poi litigavamo in continuazione, perché lei aveva e ha molte ragazze che gli girano intorno e a me questa cosa non piaceva. Se io mi sento con qualcuno voglio che quel qualcuno si dedichi completamente a me, come faccio io, quella sera avevo finito di lavorare, torno a casa e mi preparo per andare in discoteca, lei nel frattempo era uscita con un altra ragazza, io sapevo di lei ma comunque mi aveva detto che mi amava, che ci teneva, che ero davvero improntante per lei, che lei con me era diversa, che io ero la sua sfida, che io la facevo contare qualcosa, che dopo tutto io l'amavo lo stesso. Perché si lei è stata il mio primo ti amo, i miei primi sorrisi veri,  le mie lacrime più sentite, lei è stata qualcosa di insuperabile, e io per colpa mia l'ho persa.-
Lei resta lì a fissarmi, non dice nulla..
Debora : -Sapevi di quest altra, allora perché non l'hai lasciata andare?-
Io: -Perché ero una bambina, mi aggrappavo alle parole che mi diceva, pensavo a me e lei non a ciò che ci circondava.-
Debora: -Come vi siete conosciute?-
Io: -È la figlia di una amica di mia mamma, quel Natale ero scesa giù per passarlo con i miei nonni, e poi mi ritrovo lei lì davanti a me, al inizio è stato tutto normale eravamo semplicemente amiche, poi abbiamo iniziato a parlare e ci siamo affezionate io più di lei. Il mio unico sbaglio è stato quello di dedicargli tutta me stessa, quello di aggrapparmi alle parole che mi diceva, ho provato a farla restare, quando litigavamo e io sbagliavo andavo oltre il mio orgoglio e gli chiedevo scusa, la chiamavo nel bel mezzo della notte e lei era totalmente indifferente.-
Debora: -Con le altre ragazze?- Mi fissa, io mi fissò le mani, non riesco a guardarla
Io: -Dopo di lei, ho provato a sentirmi con altre ragazze, ma alla fine tutte andavano via, non so il perché, ma inizio davvero a pensare che il problema sia io. Allontano sempre tutti, alla fine ho capito che il problema non sono gli altri ma io. Ho qualcosa che non va.-
Debora: -Pensi mai che il problema non sia tu? Ma gli altri, il loro non capirti, il loro non darti certezze e non solo a parole. Tu ami e anche tanto si vede da come ne parli, ami da dare seconde opportunità e non è cosa da poco, ti lasci calpestare, ami tanto da sparire per loro e non c'è cosa più gusta almeno credo in amore, ma basta alle persone come loro. Hai ragione ad essere stanca e non credere alle mie parole, ma dammi la possibilità di farti cambiare idea, di farti capire che non tutte sono così, che io non sono così, dammi la possibilità di restare, non mi allontanare. Ci conosciamo da poco e ti do ragione, ma il bisogno di stare con te, di starti vicino è troppo.-
Lei resta lì a fissarmi dritta negli occhi e io non so come risponderle, non voglio affezionarmi per poi farla andare via, non voglio stare male ancora come con lei, anche se pensandoci per stare qui con lei così, adesso mi ci sono affezionata se no non sarei qui.
Io: -Prometti. Prometti di non andartene. Prometti di prenderti cura di me. Prometti che non mi lascerai andare via.-
Lei mi sorride e mi abbraccia, io praticamente mi ci perdo in un suo abbraccio.
Debora: -Ti prometto tutto questo, mi prenderò cura di te, correrò da te non appena avrai bisogno di me, starò con te sempre, ti farò sorridere e stare bene.- mi stringe ancora di più poi aggiunge: -Non dovrai stare senza di me.-
Io sprofondo il viso nella sua felpa, ha un profumo buonissimo. Stiamo così per qualche minuto poi lei si alza.
Debora: -Dai piccola andiamo devi mangiare qualcosa.-
Mi alzo, prendo la coperta dalle gambe e la metto sulle spalle, non appena entriamo un aria calda mi travolge, il camino ha scaldato la stanza e si sta benissimo, prendo la coperta la piego e la appoggiò sul divano, mi tolgo anche il gubbino ma quello non faccio in tempo a toglierlo che arriva Debora e lo prende, vedo che si avvicina a un armadietto piccolo vicino la porta d entrata e posa li il gubbino.
Debora: -Vedo che ti piace la felpa.- Sorride
Io: -È calda, e poi si mi piace.- Mi ci perdo nella felpa. Lei mi sorride e così dolce a volte.
Debora: -Cosa preferisci per colazione?-
Io: -Non saprei, scegli tu. Mi fido.-
Mi siedo sullo sgabello vicini la cucina, la guardò mentre prepara il latte, lo riscalda e mette una brioche calda nel fornetto. Mi mette davanti una tovaglietta bianca con una tazza, un cucchiaio, e i cereali. Vicino mette un altra tovaglietta con una brioche calda, un bicchiere di succo è un bicchiere di latte vicino. Non capisco il senso..
Debora: -Scegli tu, cosa vuoi?-
Che scema che è..
Non conoscendo i miei gusti ha preparato entrambe le cose.
Io: -Brioche con succo.- Mi viene spontaneo sorriderle.
Debora: -Perfetto io prendo il latte con i cereali allora.-
Si siede sullo sgabello vicino a me e mangiamo, restiamo in silenzio per tutto il tempo, è tutto buonissimo.
Lei finisce prima di me, si alza e mette tutti in ordine. Non appena finisco io mi alzo e metto in ordine il piattino con il bicchiere, ma lei mi toglie tutto da mano e va avanti lei.
Debora: -Ci penso io.-
Io: -Ma voglio aiutarti.-
Lei si è girata verso di me e si è appoggiata alla cucina, mi fissa.
Debora: -piuttosto dimmi perché dormi così.-
In un secondo sento la faccia prendermi fuoco.
Io: -C-C-cosa?- questo vuol dire che mi ha guardata.
Lei scoppia a ridere
Debora: -Dopo questa cosa ho capito che non ti piace essere guardata.-
Io: -No c'è si, dipende..-
Scoppia ancora di più a ridere e io mi chiudo nella mia felpa. Lei la smette di fissarmi e si gira verso il lavandino per lavare le tazze
Debora: -Sei una bella ragazza è normale che ti guardi e come me credo che anche altre persone ti guarderanno.-
Torno a sedermi sullo sgabello e guardarla mentre lava i piatti.
Io: -Non mi guarda nessuno se non te.-
Per un po non risponde, poi finisce di lavare l'ultimo  bicchiere, si gira e mi guarda.
Debora: -Meglio così nessuno ti porta via.-
Mi viene subito l'istinto di sorriderle. Lei si avvicina al divano.
Debora: -Dai mettiamoci un po sul divano, voglio farti le coccole.-
Io: -Subito, corro.- scoppia a ridere e mi guarda come se fossi una bambina.
Debora: -No vabbe e poi mi dici che non sei una bambina.-
Gli faccio una di quelle smorfie da bimba, quando fanno i capricci e lei scoppia a ridere.
Io: -Adoro le coccole, gli abbracci, le sorprese, la gelosia, là possessivitá e basta adesso voglio le coccole.-
Mi alzo e mi siedo vicino a lei sul divano, ci mettiamo come quando eravamo fuori, lei mi rimette la coperta addosso. Restiamo così, a volte tante parole non bastano, lei che mi accarezza i capelli, io che resto lì appoggiata a lei.

{Spazio autrice.}
Ciao a tutti, come state?? 
Scusate l'assenza, ho avuto degli impegni e non ci sono stata molto. Spero che la sortirà vi piaccia.
Per qualunque cosa scrivetemi.
Ciauuuu 😊❤️

Perché ogni cosa bella, ti fa sempre stare male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora