Capitolo 11.

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La TV accesa, il sole che batte sul letto, un insieme di cose che smettono di farmi dormire. Mi giro dall'altra parte del letto e lei non c'è, forse è andata in cucina a mangiare qualcosa o non lo so. Mi alzo, la testa mi fa male, ma riesco a sopportare. Controllo ogni stanza di casa mia, ma lei non c'è.. Come ha potuto farmi questo?! Perché se ne è andata??
La casa è completamente vuota, mia mamma con mio fratello sono dalla nonna, e io sono qui da sola con la febbre 39. In cucina prendo qualcosa da mangiare, appena Torno in camera mia, mangio e subito dopo prendo la tachipirina, ha un sapore orribile. Apro il cassetto del comodino e prendo il pacchetto di sigarette con l'accendino e ne fumo una. Controllo il cellulare, ma non ho nessuna chiamata e nessun messaggio, allora dedico di chiamarla io, mi deve qualche spiegazione.
Appena digito il numero e la chiamata parte, lei risponde quasi subito.
Debora: *Pronto*
Io: *Hey..*
Debora: *Dimmi*
È fredda..
Io: *Dove sei? E perché te ne sei andata?*
Debora: *Sono con Martina, aveva bisogno di me e sono dovuta venire da lei.*
Si sentono delle voci oltre la sua.
Voce: *Amore dai vieni a letto, voglio le coccole.*
Inizio ad innervosirmi.
Io: *Vedo che sei impegnata, ti lascio stare, ho sbagliato a chiamarti tranquilla. Ciao.*
Debora: *No aspetta.*
Non rispondo, ma vede che non chiudo la chiamata.
Debora: *Mi dispiace, ho sbagliato, ma ti spiegherò tutto.*
Voce: *Amore dai vieni, lascia perdere quella con cui parli, stai con me,  posa il telefono.*
Sento gli occhi bruciarmi, avevo creduto a  tutto ciò che aveva detto, avevo già pensato a tutto quello che avremmo potuto fare insieme. Sono solo una bambina ha ragione..
Io: *Ti stanno chiamando, e le spiegazioni non le voglio, puoi anche farne a meno.*
Detto ciò gli chiudo il telefono in faccia, senza aspettare che mi risponda o altro. Aspetto qualche minuto, ma lei non mi richiama e non mi manda nemmeno nessun messaggio. Spengo il cellulare, mi metto nel letto sotto le coperte, e inizio a guardare un film, ma non lo seguo molto, un po per la febbre, non riesco nemmeno a tenere gli occhi aperti, ma a dormire no. Non riesco a far altro che pensare che lei ha scelto di andarsene da Martina piuttosto che stare con me, e da quando è tornata nella sua vita non fa altro che andarsene, non voglio ricascarci ancora, ci sono già passata e mi è bastato.
Prendo un peluche che ho infondo al letto, lo metto vicino a me e lo abbraccio, io li adoro i peluche, quando ero piccola ne avevo tantissimi, solo che poi papà una volta era tornato da un viaggio di lavoro e mi ha buttato via tutti i peluche che avevo, tranne questo, lo avevo nascosto nell armadio perché è il mio preferito, diceva che ormai ero grande per quelle cose e dovevo pensare a farmi una vita piuttosto che restare bambina, non ho mai avuto un bel rapporto con i miei genitori, specialmente con mio papà, con mia mamma invece, va a momenti.
Resto lì nel letto abbracciata al mio peluche a guardare un film. Inizio ad avere caldo, si vede che la tachipirina sta facendo effetto, inizio a sudare, e mi viene sonno, in pochissimo tempo mi addormento.

Mamma: -Rita, svegliati.-
Mi sento chiamare.
Mamma: -Rita dai.-
Io: -Mmmhh. Lasciami dormire, ho la febbre.-
Mamma: -Rita Daii non fare la bambina svegliati.-
La guardo, con un occhio chiuso e uno aperto.
Io: -Cosa c'è?-
Mamma: -Ti vogliono al telefono.-
Io: -Mamma l'ho spento il telefono, e poi tu non stavi dalla nonna?-
Mamma: -Al telefono di casa. Si ero dalla nonna, ma sono salita, tuo fratello dorme, dopo dobbiamo uscire con tua zia. Ora tieni rispondi.-
Dice porgendomi il telefono.
Io: *Pronto.*
Ragazza: *Hey, ma ciao.*
Io: *Giorgia..*
No lei no.
Giorgia: *Da quanto tempo eh?!*
Io: *Si, ehm già si hai ragione.*
Giorgia: *Non riesci ancora a parlare?
Io: *No, cioè si. Si riesco a parlare.*
Giorgia: *Hahaha piccola che sei, è passato troppo tempo da quando non parlavamo.*
Io: *Capodanno, che ti sei fidanzata.*
La ragione di tutto.
Giorgia: *Si.. *
Io: *Perché mi hai chiamato?*
Giorgia: *Volevo sentirti, mi mancavi.*
Io: *Capisco, altro da dire?*
Giorgia: *Non fare la fredda.*
Io: *Non faccio la fredda.*
Giorgia: *Si, non ti si addice la parte.*
Io: *Vuoi già iniziare a litigare?*
La sento tirare un sospiro, di solito fa così quando le cose non vanno per il verso che voleva.
Giorgia: *A Natale saliamo.*
Io: *Tu e..?*
Giorgia: *Io, mamma e papà e forse viene anche la mia ragazza.*
Io: *Venite a fare un anno qua?*
Giorgia: *Rita..*
Io: *Ho la febbre, voglio riposarmi, ci sentiamo.*
Giorgia: *Perché non mi hai detto che hai la febbre? A quanto? Prendi qualcosa?*
Io: *Non fare la parte di quella che si preoccupa, non ti è mai importato di nulla, specialmente di me.*
Giorgia: *Non è vero e lo sai.*
Io: *So solo che quando arriva il momento di scegliere, non scegli mai me.*
Giorgia: *Smettila.*
Io: *Vado, come già detto, ci risentiamo.*
Chiudo la chiamata, senza aspettare una risposta, ma perché tutti oggi devono chiamare per litigare?!?!
Mi rimetto sotto le coperte con il mio peluche, comoda e al caldo.
Prendo il cellulare, ho molti messaggi, la maggior parte di Scarlet, ma Debora ancora nulla, non mi ha scritto o tantomeno chiamata.
Poso il cellulare e continuo a guardare la TV.
Mamma: -Hey, posso entrare?-
Io: -Certo.-
Entra e si siede vicino a me, sul letto, mi mette la mano in fronte per vedere se ho la febbre.
Mamma: -Cosa ha detto Giorgia?-
Io: -Nulla, ha detto che a Natale salgono, lei, la mamma, il papà e la sua ragazza.-
Mamma: -Uuuhh che bello conoscerò la ragazza.-
Prende il termometro dal comodino e me lo passa.
Io: -sii che bello.-
Metto il termometro sotto al braccio.-
Mamma: -Non ne sembri molto entusiasta.-
Io: -No, infatti.-
Mamma: -Perché?-
Io: -Così, non mi entusiasma conoscere la ragazza.-
Non posso dirgli niente di noi..
Mamma: -capisco, dammi il termometro?-
Glielo passo.
Mamma: -38.5. Sta scendendo.-
Io: -Si menomale.-
Mamma: -Si, hanno messo pioggia domani.-
Io: -Dopodomani devo tornare a scuola.-
Mamma: -Vedremo se stai meglio.-
Io: -Si.-
Mamma: -Cosa vuoi da mangiare?-
Io: -Pizza.-
Mamma: -Davvero?-
Io: -Si-
Mamma: -Bene allora, la ordino. Sempre prosciutto e funghi?-
Io: -Si sì grazie.-
Mamma: -Poi vado a prenderla.-
Io: -Si-
Mi sorride ed esce dalla camera, io resto lì, sommersa dalle coperte, con il mio peluche a guardare i cartoni.
Mi sento così bimba, e mi tornano in mente le parole di Giorgia, l'assenza di Debora. Non so più cosa fare o come comportarmi.
Sento mamma entrare in camera, ha in mano la pizza.
Io: -Sei stata molto veloce.-
Mamma: -Si, in pizzeria non c'era nessuno.-
Io: -Uhhh bene.-
Mi siedo sul letto, aggiungo altri cuscini, così da potermici appoggiare.
Metto Teddy seduto vicino a me, il mio peluche.
Sono peggio di una bambina.
Mia mamma mi mette lo scatolone con la pizza sulle gambe, mi lego i capelli, e apro lo scatolone.
Mamma: -Cerca di mangiarla tutta.-
Io: -Si-
Mamma: -Io esco, dopo prendi la tachipirina e cerca di dormire.-
Io: -Si-
Mamma: -Va bene, il bambino è con la babysitter, stasera vuole dormire lì.-
Io: -Capito.-
Mamma: -Certo che sei molto di compagnia.-
Io: -Non mi va di parlare.-
Mamma: -Va bene, io vado.-
Io: -Ciao.-
Lei se ne va e io resto lì nel letto, da sola, mangio la pizza, quasi tutta, negli ultimi pezzi lascio il cordone, non mi va. Mi alzo dal letto, ho bisogno di sgranchirmi un po le gambe, vado in cucina e butto via lo scatolone della pizza, bevo un sorso d'acqua e torno nel letto, inizio a guardarmi una serie TV: Orange is the new black. Credo di essermi innamorata di Ruby Rose, non è un attrice protagonista, ma l'adoro.
Guardo il cellulare e non ho nessun messaggio e nessuna chiamata, né da Debora e tantomeno da Giorgia.
Debora starà ancora con la sua ex, chissà poi cosa staranno facendo.
Non voglio pensarci.
L'orologio segna le 7 precise.
Più o meno quando sono alla terza puntata , e sono quasi alle 10 su per giù, sento la porta aprirsi, istintivamente penso sia mia madre di conseguenza non dico nulla.
Pochi minuti dopo sento dei passi avvicinarsi in camera, mia madre aveva i tacchi e quello che sento non è il rumore dei tacchi.
Mi alzo dal letto per metà, tenendomi su con la mano, non riesco a stare così per molto tempo, nel frattempo ho perso anche l'elastico ai capelli.
Io: -Chi sei?-
Dopo un po sbuca Debora da dietro la porta, mi sorride. Io non la guardo nemmeno più, mi distendo e mi rimetto nel letto abbracciata al mio peluche sotto le coperte.
Debora: -Piccola, sembri una bambina.-
Io: -Risparmiati il lato sdolcinato e le frasi già fatte.-
Debora: -Dai piccola.-
Io: -Non ti azzardare a chiamarmi così.-
Debora: -Hai fumato?-
Io: -Che ti importa?-
Debora: -Hai fumato?-
La guardo.
Io: -Si-
Sospira e poi mi guarda.
Debora: -Sei molto arrabbiata vero?-
Io: -Vattene.-
Debora: -Dai piccola, aveva bisogno di me.-
Io: -Uhhh per cosa? Gli mancavano le coccole?-
Debora: -Beh.. in effetti si.-
La guardo, cerco di essere più calma possibile.
Io: -Io ho la febbre quasi a 40, non mi reggo in piedi, e tu te ne vai da lei, solo perché ha bisogno di coccole?!?!-
Debora: -Così la fai sembrare una cosa orribile.-
Io: -Lo è.-
Debora: -Dai piccola...-
Io: -Vai da lei, avrà bisogno di coccole.-
Debora: -No, voglio stare con te.-
Io: -Ma io non voglio stare con te. E poi come hai fatto ad entrare?-
Debora: -Tua mamma è uscita con la mia è cero anche io, poi quando mi ha detto che stavi ancora male mi sono precipitata qui, e mi ha dato le chiavi, così che se dormivi io non potevo disturbarti.-
Io: -Vattene. Come se non sapessi che io sto male.
Debora: -No.. E si lo so.-
Mi alzo dal letto, mi tolgo le coperte da dosso, prendo Teddy in mano e lo stringo, e mi avvicino a lei, la testa mi esplode, ma faccio finta di nulla.
Io: -Mi hai portato in montagna, è stato tutto così perfetto, torniamo e ti basta un solo messaggio per farti allontanare. Te ne vai, torni, mi dici che ti dispiace e resti con me, ci addormentiamo insieme, vicine, stavo così bene.. Mi sveglio e tu non ci sei, nemmeno una chiamata o un messaggio o un bigliettino. Nulla. Te ne sei andata. Ti chiamo e lei continua a chiamarti *Amore*, *Posa il telefono.*, e tu non fai e non dici nulla. Aveva bisogno di te?! E va bene, non posso costringerti a stare con me. Mi dici che voleva le coccole. AVEVA BISOGNO DI COCCOLE. Sono stata tutta la giornata da sola, in quel cazzo di letto, e tu te ne sei andata perché lei aveva bisogno di coccole. E io?! Ci pensi?! Avevo bisogno di te e tu non ceri. È una cavolata la febbre, passa, ma se non ci sei per le cavolate come fai ad esserci per qualcosa di serio?!-
Debora: -Piccola è la febbre, torna a metterti nel letto, mi metto vicino a te.-
Sento gli occhi andarmi a fuoco, mi viene da piangere, ma non posso. Non davanti a lei.
Io: -Per poi cosa?! Andare via?! No grazie.-
Debora: -Non vado via.-
Io: -Anche prima lo hai detto.-
Debora: -Ora non più.-
Io: -L'ho già sentita questa storia. Vattene.-
Debora: -Non me ne vado.-
Io: - ma io non ti voglio.-
Debora: -Devi fare qualcosa di più per mandarmi via.-
Credo di stare per svenire, la testa fa più male di prima, stringo ancora di più Teddy, ho come un senso di vuoto sotto i piedi, non vedo più nulla, non sento nulla.

Quando mi sveglio, sono nel letto, abbracciata a Teddy, rivolta verso il muro, la TV è spenta ed è notte perché dalla finestra entra solo il buio.
Mi giro dall'altra parte e trovo Debora. Mi avvolge con le sue braccia, non se ne è andata.. E poi cosa è successo?!
Mi giro verso di lei, e abbraccio ancora di più Teddy, lei mi stringe ancora di più. È sveglia..
Io: -Cosa è successo?-
Debora: -Sei svenuta..-
Io: -cosa?- la guardo, e lei resta lì, a stringermi, con gli occhi chiusi.
Debora: -Stavamo parlando, e all'improvviso hai perso i sensi, prima che cadessi del tutto ti ho presa, e ti ho rimesso a letto, e io mi sono messa vicino a te.-
Io: -Grazie..-
Debora: -Shhh piccola. Ha chiamato tua mamma, ha detto che è rimasta dalla baby-sitter a dormire, prima però si è rassicurata che io restassi tutta la notte con te.-
Io: -Non sei obbligata.-
Debora: -No infatti, voglio restare.-
Io: -Non te ne andrai ancora?-
Debora: -Dormi piccola.-
Sembra una delle tante frasi fatte per accontentare una bambina. Non aggiungo altro, nel frattempo mi addormento, mi piace stare vicino a lei.
Se ne andrà..

Perché ogni cosa bella, ti fa sempre stare male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora