Capitolo 9.

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Il viaggio di ritorno è calmo, ho scoperto che sua sorella fa la mia stessa scuola, ed è di un anno più grande di me, si chiama Sara. Parliamo di moltissime cose, scopro che adora di più il cibo salato che quello dolce, scopro che ha una passione per il kick boxing, cosa che io adoro, non ho mai fatto, ma ho sempre voluto provare quei guantoni che sembrano immensi, ha detto che un giorno me li farà provare, stavamo così bene, a ridere e scherzare, ma appena la linea ai cellulari ritorna sento un telefono suonare, ma non è il mio, Debora fruga un po nelle tasche della felpa e alla fine trova il cellulare.
Debora: -Tieni.- Dice buttandomi il cellulare sulle gambe. -Vedi chi mi ha scritto e dimmi cosa, poi ti dico cosa rispondere.- faccio un mezzo sorrisetto malizioso, che bello mi impiccio un po nei fatti suoi.
Prendo il cellulare e guardo, ci sono molti messaggi e molte chiamate perse. Vado nei messaggi normali per iniziare.
Io: -Allora nei messaggi normali ti ha scritto Cristina. Ha detto:
[Hey, ciao, mi manchi, dove sei, perché non mi rispondi, ho provato a chiamarti ma sei irraggiungibile, se sei con quella bambina TU con me hai chiuso]
La bambina sarei io?- Chiedo
Debora scoppia a ridere.
Debora: -Credo proprio di sì piccola.-
Questa bambina è stata con Debora tutto il giorno mentre tu no!!
Vado avanti a leggere e cerco di non pensare a tutti gli orribili pensieri che mi passano per la testa.
Io: -Poi ha mandato altri messaggi dove dice:
[Ieri non mi sono divertita senza di te, mi sei mancata, mi manchi, dove sei, perché non rispondi.]- alzo gli occhi al cielo e poi aggiungo: -È monotona, digli di cambiare almeno parole la prossima volta che ti scrive.-
Debora: -Non è poi così male quando la conosci bene.-
Io: -E tu la conosci bene?-
Debora: -Si, lei mi ha dato la possibilità di farsi conoscere come è realmente. Mi ha dato tutta se stessa.-
Io: -Allora perché non stai con lei?-
Debora: -Perché lei mi ha dato se stessa, ma io no, lei non mi conosce nemmeno la metà di quanto io conosca lei.-
Io: -Perché non gli dai la possibilità di conoscerti?-
Debora: -Non riesco.- dice senza aggiungere altro, poi cerca di cambiare argomento. -Dicono altro i messaggi?-
Io: -No, poi ci sono dieci chiamate perse sue e altre sue ancora. Poi tu mamma ha scritto:
[Ho parlato con la mamma di Rita, va tutto bene non preoccuparti.]
Devo rispondere a qualcuno?-
Mi guarda per un secondo.
Debora: -Si a Cristina.-
Io: -Cosa gli devo dire?-
Debora: -Allora:
[Hey, scusa ero in montagna. Cosa c'è?]
Io: -Va bene allora gli dico:
[Ciao, ero in montagna con Rita. Cosa vuoi?]-
Prima che possa contraddire mando il messaggio.
Debora: -Non mi dire che sei gelosa piccola.-
Io: -No, ma lei mi irrita.-
Debora: -Questa a casa mia si chiama gelosia.
io: -Questo a casa mi si chiama: lei mi irrita.-
Alzo gli occhi al cielo, inizia ad irritarmi anche lei.
Io: -Altro da scrivere?-
Inizia a ridere più di prima.
Debora: -Ci sono altri messaggi?-
Cerca di dire tra una lacrima e l'altra, guardo più attentamente.
Io: -Cerca di guardare la strada e non perdere tempo a prendermi in giro.-
vedo che c'è in altra ragazza che gli ha scritto.
Io: -Si, una certa Martina.-
Vedo il suo viso diventare serio tutt ad un tratto.
Debora: -Cosa dice?-
Io: -Ha scritto un bel po, non credo che tu voglia che lo legga io..-
Accosta la macchina, al lato della strada, la spegne e fa un bel respiro profondo, mi prende il cellulare dalle mani e lo fissa per qualche secondo, alla fine apre il messaggio e lo legge molto velocemente, ma non le risponde. Posa il cellulare nella tasca della felpa e ripartiamo.
Io: -Tutto bene?-
Esita un attimo a rispondere.
Debora: -Si, si tutto bene.-
Il resto del viaggio non parliamo, è molto concentrata, sarà nei suoi pensieri, prima stavamo così bene, lei che rideva e scherzava, io che non avevo pensieri e stavo benissimo.
Al momento mi preoccupo ma credo che non posso fare altro, devo assegnarmi al fatto Che nemmeno io posso conoscerla per come è realmente. Vorrei capire cosa pensa, o cosa avrebbe intenzione di farei di capire chi è quella Martina, ma sono tutte domande che non posso fargli adesso. Siamo quasi arrivati a casa il mio telefono inizia a suonare. Lo prendo un altro che ci sono alcuni messaggi:
Scarlet: [Dove sei finita, perché non mi rispondi, ho provato a chiamarti ma non sei raggiungibile, dimmi che non ti è successo niente, hai fatto tardi ieri sera ho visto l'ultimo accesso, dove sei perché non rispondi. Vabbè appena puoi mi scrivi tu.]
Preferisco non rispondergli. Al momento non mi va di parlare con lei, vorrei capire cosa passa per la testa Debora.
Arrivate sotto casa, ferma la macchina davanti al cancello, non dice nulla, aspetta solo che io scenda dalla macchina, e così faccio. Scendo, senza dire nulla, Me ne vado. Non può fare così, non può dire prima che si prenderà cura di me, che non mi lascerà mai e l' attimo dopo comportarsi così. Sono già stata male troppe volte è ancora no.
Non so cosa gli sia preso, non so cosa sia successo. Ma qualsiasi cosa sia per lei deve essere davvero importante per fare così. Salgo in casa, appena mi vede mia mamma dice: -Hey, allora come è andata?-
Io: -Bene Mamma, scusami se non ti ho avvisato, siamo andati in montagna, giocato con la neve, siamo stati vicino al camino, abbiamo guardato il tramonto fuori al terrazzo. È una casa bellissima lo sai?! Ha detto che Più avanti ti dice porterà anche a te, magari per Natale ha detto, dato che siamo da sole perché papà lavora, la sua famiglia ci va ogni anno, e ha detto che forse ci andiamo anche noi quest'anno ma ne dubito, e vedremo.-
Mamma:-davvero? Ne sarei felice.-
Torno in camera mia, mi cambio metto qualcosa di più pesante perché ho freddo, spero non mi sia salita la febbre.
Mi metto sotto le coperte, accendo un po' la tv, quest'ora danno solo cartoni, mi piace guardarli mi fa tornare bambina. Nel giro di pochi minuti mi addormento, mi fa male la testa, mi sento così stanca, credo proprio che mi sia ammalata. Quando mi sveglio chiamo mia mamma le corre subito in camera.
Mamma: -Cosa hai? Cosa successo?-
Io: -Non mi sento bene.-
Mamma: -Cosa ti senti?-
Io: -Ho freddo, mal di testa, mi sento bollire.-
Mamma: -Aspetta prendo il termometro, vediamo se hai la febbre.-
Esce dalla camera e qualche secondo dopo la sento tornare dal bagno con il termometro in mano.
Mamma: -Tieni.-
Prendo il termometro dalle sue mani, e lo metto sotto il braccio, aspetto qualche minuto e alla fine lo tolgo e vedo che mamma aveva ragione, ho la febbre: 39.
Do il termometro a mamma che lo appoggia sul comodino, mi rimbocca le coperte, mi dà un bacio sulla fronte e mi dice di riposarmi, nel frattempo lei avrebbe cucinato qualcosa di caldo. Se ne va e io Resto lì, sotto un infinità di coperte ed ho ancora freddo, mi sta venendo sonno, e dopo pochi minuti mi addormento.

{spazio autrice.
Scusate l'assenza, ma ho avuto dei piccoli contrattempi, cercherò di essere più regolare nello scrivere i capitoli, questi ultimi sono così-così, spero vi piacciano, se no scrivetemi e fatemi sapere.
Ciau ❤️}

Perché ogni cosa bella, ti fa sempre stare male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora