Capitolo 62.

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Continuo a girarmi intorno ma non la vedo, guardo ogni singola parte fuori dall'Autogrill, ogni spazio intorno a me e vedo una moltitudine di bambini e ragazzi, coppie e amici, ma di lei non vedo nessuna traccia. Sento il mio cuore accelerare i battiti. Perché non c'è?! Dove è andata?! Sento un groppo in gola. E ora cosa faccio?! Continuo a guardarmi in torno voltandomi anche dietro di me, ma nulla non la vedo. Prendo il cellulare dalla tasca dei jeans, lo sblocco e vado nelle chiamate e cerco il nome "Giorgia" poi premo "chiama" e la chiamata parte. Il telefono inizia a suonare, gli squilli passano uno dopo l'altro, ma di lei nessuna traccia, continuo a girarmi e voltarmi ovunque, ma nulla.
Giorgia: -Chi chiami?- La sua voce mi prende alla sprovvista e faccio un salto in avanti stando lei dietro di me, una volta ripresa ancora con il cellulare vicino l'orecchio mi giro e la vedo lì davanti a me. Mi fissa con quegli occhi così tanto incuriositi e il sorriso sul viso. Dove diavolo era finita?! Tolgo il cellulare da vicino il mio viso e chiudo la chiamata, lei segue ogni movimento che faccio. Cerco di riprendermi, di rallentare i respiri e ci calmarmi, facendomi scivolare da dosso la paura che avevo fino a qualche secondo fa. Una volta richiusa la chiamata è messo in blocco il cellulare lo rimetto in tasca. Cerco di calmarmi, anche perché i battiti sono aumentati un po' troppo per la paura di averla persa e un po' per lo spavento che mi ha fatto prendo parlandomi da dietro.
Io: -Si può sapere dove eri finita?- Chiedo cercando di stare calma, con la bocca chiusa a fessura e gli occhi pieni di rabbia. Lei ha un mezzo sorriso sul viso, le diverte il fatto che io mi sia spaventata. Continua a guardarmi negli occhi e in modo molto dolce quasi mi dice: -Ho visto che prima ti eri fermata a guardare alcune "schifezze" e ho pensato di comprartele.- Dice alzando le due buste che ha una per ogni mano. Io la guardo scioccata. Non posso crederci che lo abbia fatto seriamente e poi perché non mi ha avvertito?! Almeno detto. Almeno così mi sarei risparmiata un bel spavento, l'avrei aspettata. Però c'è da dire che è stata una mossa molto carina, e dolce, a parte per lo spavento che mi ha fatto prendere, ma è stata una bella cosa. Dopo essere stata qualche secondo a passare lo sguardo da lei alle buste ed essermi ripresa del tutto tiro un bel sospiro di sollievo quasi e inizio a parlare.
Io: -Avvertire no?- Le chiedo cercando di essere il più fredda possibile, ma lei conoscendomi ha già capito che la rabbia è passata e che una piccola parte di me nonostante lo spavento che mi sono presa è felice per ciò che ha fatto, ma così ha anche capito quanto sia stata grande la mia preoccupazione.
Giorgia: -Dai piccola su, volevo farti una sorpresa.- Dice alzando gli occhi al cielo, come un anima in pena quasi, con il viso di chi si vuole davvero scusare. Poi continua. -Volevo farti una sorpresa, quindi ho corso per tutto l'Autogrill quasi, mentre tu camminavi avanti a me, poi quando sono tornata indietro ho visto anche quel bambino e volevo dirgliene quattro, ma non avevo abbastanza tempo, ho fatto il più infetta possibile, ma alla cassa c'era una fila lunghissima e non si muovevano più.- Continua a darmi attenzioni guardandomi e continuando a sorridermi tra una parola e l'altra, da quando ha ricominciato a parlare. -Te lo giuro piccola, non volevo farti preoccupare.- Tiro un sospiro di sollievo. E' perdonata, infondo non voleva fare nulla di sbagliato, voleva solo rendermi felice in un qualche modo, ha i suoi metodi al quanto idioti il più delle volte, ma almeno lei sa come rendermi felice. Sorrido, smettendola di incolparla o prendermela con lei, gli tolgo con forza la busta dalla sua mano destra e lei la lascia andare senza troppa forza poi iniziando a camminare verso la macchina la apro portandomela vicino agli occhi per vedere cosa ha comprato e noto che è piena di cose al cioccolato, tutte quelle che mi piacciono. Lei conosce bene i miei gusti, e non solo quelli! Il sorriso mi compare sul viso e mi va da un orecchio all'altro. Non posso crederci che lei abbia comprato tutte queste cose solo per me. Sento dei passi vicino a me e quando mi volto, la vedo al mio fianco più sorridente di me, con gli occhi fissi su di me e con la busta con cui gioca fra le mani.
Giorgia: -Felice?- Chiede, sapendo già la risposta.
Io: -Tantissimo.- Le rispondo guardandola e sorridendole ancora di più nel vederla felice.
Non dopo molto raggiungiamo la macchina, e guardandomi intorno noto che il parcheggio si è liberato e anche molto rispetto a quando siamo arrivati, forse il traffico si è dileguato almeno in parte.
Arrivate davanti la macchina, io mi metto vicino lo sportello del passeggero e dalla parte del guidatore e non appena apre la macchina saliamo, mi siedo e mi allaccio la cintura di sicurezza, metto la mia busta a terra, vicino al mio zaino così non da fastidio, poi la guardo e lei mi passa la busta che aveva prima in mano, la apro e me la porto davanti gli occhi per vedere cosa c'è dentro e con mia grande sorpresa vedo che ci sono una quantità di buste di patatine che è impressionante, ci sono tutti i tipi e di tutti i gusti, resto sbalordita. Lei lo sa bene che a me piacciono quelle alla paprika, ma allora perché prenderne così tante? La guardo cercando di trovare una risposta nei suoi atteggiamenti, ma è così tanto naturale che mi spaventa in parte, con tantissima naturalezza si mette la cintura e poi mette le chiavi nel quadro della macchina e la mette in moto e con la retromarcia usciamo dal parcheggio dell'Autogrill.
Io: -Perché hai comprato così tante tante buste di patatine se sai che le mie preferite sono alla Paprika?- Le chiedo guardandola incredula, poi chiudo la busta e la rimetto a terra vicino al mio zainetto e all'altra busta.
Giorgia ha lo sguardo fisso sulla strada e con molta naturalezza e con un sorriso che gli riempie il viso risponde: -Non sapevo se in questi mesi in cui non ci siamo sentite avessi cambiato gusti, quindi volevo andare sul sicuro.- Ma quanto può essere adorabile quando fa cosi?!
Io: -Sei un idiota.- Sorrido e porgendo la mia attenzione alla strada davanti a noi che passa sempre più veloce sotto la macchina, Le rispondo subito non aspettando nemmeno che vada avanti a parlare. Poi continuo: -Non ho cambiato gusti, non è cambia nulla, almeno per me.- Le dico. Lei sorride e non dicendo nulla si concentra sulla strada davanti a lei, io mi appoggio completamente alla sedia e mi lascio cullare dalla macchina in movimento.

Perché ogni cosa bella, ti fa sempre stare male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora