Debora: -Piccola calmati.- Sto saltando dalla gioia, e continuo a guardarmi intorno, non lasciandola mai andare, gli tengo sempre la mano, e lei la stringe ancora di più. Oddio che bello!! Sono a gardaland!! Non posso crederci. Non posso credere che lei mi abbia portata qui. Mi sento una bambina in un negozio di giocattoli.
Debora: -Devo pagare l'entrata amore, aspetta.- Dice guardandomi e sorridendo peggio di una bambina. Oh è vero, oddio che imbarazzo, mi sto comportando come una bambina, Rita smettila, calmati. Mi metto vicino a Debora, tenendola sempre per mano, e Marco e Sara camminano dietro di noi, e lei sorride. Cerco di calmarmi un pochino, smetto di salterellare, ma non riesco a togliermi quel sorriso ebete dalla faccia, non riesco a smettere di essere felice, e non riesco a smettere di guardarla soprattutto, è troppo perfetta. Attraversiamo lo spiazzare dove Marco ha parcheggiato la macchina e arriviamo sulla strada principale, da dove entrano le macchine, lo attraversiamo e arriviamo all entrata di Gardaland, la ammiro con gli occhi di una bambina, la fontana gigante nel mezzo con la statua di prezzemolo su, e tutto intorno pieno di abitacoli piccoli, in modo circolare, dove i visitatori possono pagare l entrata. Poi per spezzare il cerchio c'è una galleria che ti porta al parco giochi. Che bello!! Voglio entrarci, ora. DAIIII!!
Debora: -Amore aspetta qui, io pago okay? Poi torno da te.- Faccio cenno di si con la testa. Cerca di calmarti Rita dai, non fare la parte della bambina euforica che si entusiasma per nulla, non posso farmi vedere così felice, dopo capisce tutto, capisce che la amo e ciò che provo per lei. Lei mi lascia la mano e io la lascio andare. Si allontana da me e io mi avvicino alla fontana e vedo che dietro ha un muro fatto in mattoncini piccoli di colore grigio con su la scritta "Gardaland" in grande color oro, dello stesso colore della statua di prezzemolo. Guardo Debora mettersi in fila per pagare il biglietto, insieme a Marco, stanno parlando e lui sta sorridendo. Io sorrido, non riesco a smettere di stare bene quando sto con lei così. Io mi siedo sul bordo della fontana e dopo qualche secondo mi raggiunge Sara.
Sara: -Allora come sta andando?- Dice sorridendomi e sedendosi vicino a me, distolgo lo sguardo da Debora per dare le mie attenzioni a lei.
Io: -Bene, più che bene.- Le sorrido. Benissimo direi!!! C'è sono a Gardaland, con la ragazzo che amo, cosa potrebbe mai andare storto qualcosa?!
Sara: -Ti sta facendo perdonare per bene?-
Io: -Sono di parte.- Sorrido. -l'ho già perdonata e lo sai, ma si lo sta facendo più che bene.- Accavallo le gambe e ci appoggio le mani su, inizio a torturarle, mi agita parlare con lei. Mi agito quando devo parlare di lei o di cosa provo per lei.
Sara: -Ci divertiremo vedrai.- Mi assilla il dubbio che possa dire alla sorella ciò che provo io per lei. Ci ho pensato più volte mentre stavamo venendo qui, mentre ero fra le sue braccia.
Io: -Non glielo dire quello che ti ho detto al bar..- Dico tutto in una volta e con un filo di voce.
Sara: -Non glielo avrei detto a prescindere, è una cosa vostra e io non posso intromettermi.- Mi rassicura sorridendo.
Io: -Menomale, non voglio che lo sappia..- mi guardo le mani.
Sara: -Perché?- Ha gli occhi fissi su di me.
Io: -Voglio dirglielo io, nel momento più opportuno, ma voglio dirglielo io. Non ora ma quando sarò di nuovo pronta a dirglielo.- Faccio un sospiro. -Ma ora non voglio dirglielo.-
Sara: -Per lei sarebbe perfetto anche mentre lava i piatti, cosa che odia, o mentre mette in ordine o mentre fa cose da ragazza.- sorrido. In effetti lei odia fare le cose da ragazza, come darle torno, nemmeno a me piace farle.
Io: -Ma no, deve essere nel momento giusto.- Mi guardo le mani visibilmente torturate.
Sara: -La ami davvero così tanto?-
La guardo e mentre inizio a risponderla arrivano Debora e Marco. Avevo smesso di guardarla, e non mi ero accorta che si stava avvinando.
Debora: -Piccola andiamo?- Dice abbassandosi e mettendo i pugni ai lati delle mie gambe e avvicinandosi a me, è a due millimetri da me, ma non mi bacia. Perché?? Voglio che mi baci, forse lei non vuole o non si sente pronta per baciarmi, voglio assaggiare le sue labbra. Mi guarda negli occhi per qualche secondo e poi appoggia le sue labbra sulla mia fronte e mi bacia allungo. Chiudo gli occhi e mi lascio avvolgere dal calore di quel gesto. Mi sento così bene con lei, protetta in un certo senso.. si stacca da me e mi sorride, apro gli occhi e mi alzo, si allontana di qualche passo a me e mi lascia riprendere da quel momento. Lei mi prende la mano e ci incamminiamo verso la galleria, Sara e Marco ci seguono, non appena ci passiamo sotto noto che ai lati ci sono tutti specchi e su ci sono le luci, "lucciole" si chiamano così credo, normalmente si mettono sull'albero di Natale, ma messe così sono semplicemente stupende, sono di colore giallo, e riflettendosi nello specchio, danno un qualcosa di perfetto a questo piccolo posto. È tutto così magico.. è perfetto e stare qui con lei ora rende questo momento ancora più perfetto.
Sara: -Aspettate ci facciamo una bella foto.- Oddio no! Odio le foto, vengo sempre male.
Marco si avvicina ancora di più a lei e la avvolge con un braccio in vita e l'altra mano la mette nella tasca dei jeans, le dà un bacio sulla guancia, Sara prende la macchina fotografica che ha al collo. Da quando c'è l'ha?! non me ne sono nemmeno accorta che l'avesse, Debora si avvicina a lei e mi tira a se, prendendomi per la vita, io mi appoggio a lei e sorrido, Sara scatta più foto nel caso una venisse male. Una volta finito, riprendiamo a camminare, ma io e Debora seguiamo loro.
Debora: -Ti stai divertendo?- Guarda avanti e mi tiene stretta la mano.
Io: -Si tantissimo, grazie..- Sorrido involontariamente e appoggio la testa al suo braccio. Mi stringe ancora di più la mano. Poco prima che la galleria finisce ci sono i ragazzi che timbrano i biglietti per farti entrare nel parco giochi, Debora da sia il mio biglietto che il suo, e non appena passiamo i ragazzi dopo pochi passi Usciamo dalla galleria, è un infinità di giostre ci appaiono davanti, il sorriso sul mio viso spunta nuovamente.
Marco: -Ho lo zaino.- Dice togliendolo da dietro le spalle, con tutti gli occhi puntati su di lui. -Potete mettere tutti i cellulari o chiavi o portafogli all'interno.- Lo apre e Debora prende il suo cellulare con le chiavi della macchina e il portafoglio e li butta all'interno, Sara ci mette il cellulare e le Chiavi della casa e io anche, Dopo aver controllato se c'erano messaggi o chiamate, ma come al solito nessuno mi calcola. Marco richiude lo zainetto e se lo rimette sulle spalle.
Sara: -Allora?? Da dove partiamo.- Dice aprendo una mappa del parco giochi. Mi avvicino a lei e con me anche Debora e vedo che su ci sono disegnati tutte le giostre e dove sono e come ci puoi arrivare. In ogni parte del parco ci sono le giostre a tema, quelle ad acqua, quella di terra, il reparto bimbi, poi infine c'è anche la parte dove ci sono i spettacoli e il reparto ristorazione. Debora si avvicina a me e in pochi secondi indica una giostra sulla cartina, è la prima attrazione che abbiamo andando verso destra. Sono le montagne russe, io ho paura, non ci sono mai andata, e mai ci andrò.. Sara e Marco approvano facendo un semplice cenno di si con la testa.
Io: -Sei sicura?- Chiedo con voce tremante, guardandola. Lei mi appoggia una mano sulla vita e sorride.
Debora: -Hai paura piccola?- Deglutisco e faccio cenno di si con la testa. Lei mi tranquillizza: -Ci sono io, fin quando sarai con me, niente e nessuno potrai mai farti del male.- credo di morire in quel momento, ma lei non si smuove di un millimetro. Riesce sempre a convincermi.
Io: -Va bene allora..- La voce trema. Sento Sara e Marco sorridere e io mi imbarazzo ancora di più. Sara ripiega la mappa e se la rimette nella tasca posteriore dei jeans, in modo che non possa perderla.
La sorella con il ragazzo si incamminano avanti, noi restiamo molto dietro. Lei si mette le mani in tasca, si vede che ha un pochino freddo o semplicemente per comodità io mi perdo nella mia sciarpa e camminiamo così per qualche secondo.
Debora: -Come mai hai paura delle montagne russe?- Sinceramente non lo so nemmeno io.. Non ci sono mai andata e nessuno mi ci ha mai portato.
Io: -Quando ero piccola che venivo qui, le vedevo così grandi e mi intimorivano, poi mio padre non è mai stato un amante delle giostre e quindi non ha mai avuto quella cosa di dire "ora ti ci porto"- Tiro un sospiro. -Mia madre ha più paura di me quindi diciamo che ci ho rinunciato fin da subito.- Mi volto a guardarla. -Tu come mai non hai paura?-
Lei continua a guardare sua sorella davanti a lei: -Qui ci sono venuta solo due volte in vita mia, non ho mai avuto un bel rapporto con mio padre, poi quando ha scoperto che mi piacciono le ragazze, si è allontanato da me ancora di più.- Ha una voce così assente, Gli dispiace.. -Lui lavora sempre fuori, non c'è mai stata una figura maschile in casa nostra, mano mano ha crescevo ho preso io il suo posto in casa.- È un amore lo dico io. -Ieri mattina mia mamma aveva una visita e l'ho accompagnata, poi aveva detto che doveva fare delle commissioni e dovevo accompagnarla e per questo non vero, quando ero piccola avevo paura, ma una volta raggiunta l'altezza, mi sono fatta coraggio e ho affrontato la mia paura, da sola.- Mi guarda, se lo sapevo non facevo così la dura ieri mattina.. -Odio dire queste cose, non ho mai fatto entrare nessuno così tanto nella mia vita.- Fa un mezzo sorriso forzato, ma senza guardarmi, io invece non le tolgo gli occhi di dosso. -Mia sorella è più legata a lui, e lui è più legato a lei, quando torna dai suoi viaggi di lavoro si prende cura di lei, la coccola, le porta regali anche a volte, approva tutto ciò che fa o che dice. Io invece mi limito a non esserci a casa.-
Io: -Non tutti sanno fare i genitori, noi purtroppo non possiamo farci nulla, dobbiamo solo adeguarci.- Torno a guardare davanti a me, cerco di avere un tono di voce il più neutrale possibile.
Debora: -Mi sono ripromessa che gli farò conoscere solo la ragazza che sposerò..-
Io: -Dovrai..-
Debora: -Si c'è almeno credo che mi sposerò, non Lo so..- Sorrido, ma più che altro per il nervoso che siamo arrivati davanti la giostra. È immensa.. io non ce la faccio a salirci, ho paura.. lei come se sentisse i miei pensieri mi prende la mano e la stringe e sotto voce dice: -Non devi avere paura con me, di nulla.- Sorrido, riesce sempre a dire la cosa giusta al momento giusto. Debora ha fatto i pass, praticamente saltiamo la fila, appena arriviamo davanti ad una giostra, c'è un entrata per le persone che hanno il questo foglietto rosso. Quando entriamo dalla parte riservata alle "persone speciali", mi piace immaginarci così, alcune persone che stanno facendo la fila, ci guardano male, ma anche io lo farei. Ci mettiamo a due a due davanti il "trenino" che ci porterà a fare il giro, Debora mi fa mettere davanti a lei e avvolgendomi le spalle e dandomi piccoli bacini sui capelli mi tranquillizza. Marco e Sara si sono messi nei due posti prima di noi, davanti a delle griglie che si aprono una volta che possiamo salire sul trenino, lui ha dovuto lasciare lo zainetto ad un ragazzo perché non poteva portarlo, invece Sara ha la macchina fotografica al collo e continua a fare foto, a qualsiasi cosa. Arriva il trenino, i ragazzi che hanno appena finito il giro scendono, uno di loro credo che stia anche sul punto di vomitare, ma preferisco non guardarlo, se no la voglia di salirci mi passa, già non ce, poi sparirebbe definitivamente.
Debora mi lascia andare, la griglia davanti a me si apre e io faccio qualche passo avanti, bloccandomi.
Io: -Io non c'è la faccio, ho paura.- Dico tutto in una volta, e scuotendo la testa. Lei subito mi raggiunge e mi prende la mano: -Piccola guardami.- fisso i suoi occhi, sono così profondi, mi mette le mani sotto il viso e lo alza, in modo che io non posso distogliere lo sguardo da lei . -Amore mio, ti porterei mai da qualche parte dove tu potresti mai farti male?- Faccio cenno di no con la testa. -Ecco brava piccola, facciamo un giro e poi se non ti piace non ci torniamo. Okay?- La amo, troppo.
Io: -Va bene..- Dico respirando lentamente e facendo un cenno di si con la testa.
Lei si mette al mio fianco e mi prende la mano, la stringe forte e io ricambio la stretta, inizia a camminare verso le postazioni e io la seguo. Arrivano davanti al nostro vagone, lei sale per prima e sempre tenendomi per mano mi aiuta a salire anche a me, una volta sedute guardo in giù e vedo che le gambe sono a penzoloni, siamo semplicemente sedute su delle sedie. Lei mi guarda e mi aiuta a legare le cinture, prende quelle dietro le spalle e le lega al cinturino che sale da in mezzo le gambe alla vita, unendoci anche quelle Ai lati della vita. Li stringe tanto, faccio quasi fatica a respirare, poi fa lo stesso, ma con lei, guardo ogni suo movimento, è così delicata con i suoi modi di fare. Mentre la guardo, passa un ragazzo a controllare ogni singolo vagone. È bassino, pieno di brufoli, e magrolino, ha la divisa del parco, che hanno tutti gli addetti che lavorano qui. Il ragazzo stranamente con le altre persone stringe solo le cinture di sicurezza e abbassa un affare in metallo imbottito di color nero, che ti tiene appoggiata al sedile e non ti fa sbattere. Quando arriva a me invece, inizia a stringere ancora di più le cinture e inizia a sfiorare con le mani dove non dovrebbe, ma è il suo lavoro, non posso dirgli nulla..
Debora: -Va bene così, se le stringi troppo non respira.- Lo guarda con il viso corrugato, è arrabbiata o gelosa..
ragazzo: -È il mio lavoro, devo controllare.- Dice guardandola dritto negli occhi.
Debora: -Si ma stai un pochino esagerando con le mani, non c'è bisogno che tocchi dove non devi toccare.- Faccio un mezzo sorriso, mi piace quando è gelosa. Amo la sua gelosia, significa che ci tiene, e come a dire "tu sei mia" è devi rimanere tale.
Ragazzo: -Non l'ho fatto di proposito.- La guarda fisso, tenendo le mani sulle cinture che mi passano sulle spalle. -E poi se non dice nulla lei, perché dovresti dirlo tu?- Debora si protende verso di lui, ma le cinture la bloccano, diventano molto tese: -Ascoltami, tu fai il tuo lavoro, ma tieni le tue sudice mani lontano da lei o da qualsiasi parte del suo corpo okay?- Ha gli occhi chiusi come fessure e stringe le mani alla cintura che gli passa sul petto. -Non devi permetterti di toccare le mie cose okay?- Sorrido come una ebete, ma credo che se solo lei avesse potuto gli avrebbe tirato volentieri qualche pugno o fatto comunque molto male. Guardo Il ragazzo che senza dire più nulla, mi abbassa la protezione al petto e la fissa, e continuando a dire nulla se ne va. Io continuo a sorridere e lei si calma poco a poco.
Io: -Non avevi detto che tu non eri gelosa?- Dico guardandola, lei evita il mio sguardo, e si abbassa la protezione per il petto fissandola.
Debora: -Stava esagerando, e poi non ero gelosia.- Fa un respiro. -Lo stava facendo di proposito e mi danno fastidio le persone così.- si guarda i piedi che penzolano avanti a indietro.
Io: -Grazie comunque.- Lei mi guarda, stupita. Chiedendosi per cosa io la stia ringraziando.
Io: -Non glielo avrei mai detto io, e mi stava dando fastidio..- Le sorrido e lei si calma completamente, allunga la mano verso di me e io appoggio la mia mano sulla sua, lei intreccia le dita e la stringe forte.
Debora: -Sono gelosa di te, non mi era mai successo.- Fa un respiro. -È una cosa che non riesco ancora a controllare del tutto.- Non riesce a guardarmi, non so se è perché non lo accetta o ha difficoltà nel dirlo.
Io: -Io amo la gelosia, specialmente la tua. Non devi controllarla, va benissimo così come è.- Le sorrido e lei mi guarda incredula. La giostra parte e stringo ancora di più la sua mano, e con l'altra mi tengo all imbottitura della protezione. Guardo davanti a me e vedo la testa di altre persone, in quel momento ringrazio lei per non avermi fatto mettere davanti. All inizio va piano, fin troppo piano, la salita sembra interminabile, il respiro inizia ad accelerare è più accelera più le stringo la mano, la guardo e lei fissa un punto davanti a lei ed è anche piuttosto calma. Una volta arrivata in cima alla salita, la giostra si ferma, e stavolta e lei a stringere la mia mano. La giostra parte e va velocissima, chiudo gli occhi ho troppa paura, passa la discesa. Non lo farò più!!! Mai più!! Non riesco a stare ferma tanto che va veloce, i capelli volano ovunque e sento tutti urlare, mentre io sto zitta.
Debora: -Apri gli occhi piccola- Dice gridando, per coprire il rumore della giostra e delle musica intorno.
Apro gli occhi poco all volta e guardo in basso, è tutto vuoto si vede l'erba con un enorme piscina che si trova sotto l'attrazione. È bellissimo.. mi guardo intorno e vedo lei sorridermi, con i capelli tutti in disordine, oltre a lei vedo la vastità del parco è immenso, il trenino continua a fare Su e giù e non è poi così tanto pauroso, anzi è troppo divertente. Faccio un enorme sorriso nel guardarla e lei mi ricambia, e stringe ancora di più la mano.
Si appoggia completamente al sedile e io faccio lo stesso. La sensazione che ti dà è come se tu saltassi in aria e restassi su per un tempo lunghissimo. Mi tengo alla sedia anche perché ora sta venendo il giro, per un secondo vado a testa in giù e mi vedo tutte le punte dei miei capelli. Lascio la mano di Debora ma solo per tenermi meglio alla sedia e lei fa lo stesso, dopo pochi giri e altri sali scendi il giro finisce. Quando la giostra si ferma, lei mi guarda: -Allora piccola?- dall entusiasmo e l'adrenalina che ho in corpo continuo a sorridere: -Lo rifacciamo?- Lei scoppia a ridere e alzandosi la barriera per il petto e slacciandosi risponde: -Amore mio, ci sono tante altre giostre da fare, il parco ne è pieno, io direi basta.- Ora sembra lei quella che ha paura. Faccio cenno di si con la testa. Infondo ha ragione. Una volta scesa si avvicina a me, e mi libera poco alla volta, passa il ragazzo di prima, che senza fermarsi o dire qualcosa va avanti, lei lo ignora alla stragrande, mentre io lo seguo con lo sguardo, prima di andare oltre la guarda malissimo.
Lei: -Ecco piccola.- Mi ha liberato da tutto. -Scendi.- c'è un piccolo scalino, ci appoggio il piede su, ma le gambe mi tremano, e Debora mi prende prima che cada: -Piano piccola okay?-mi mette le mani in vita e mi prende di peso, mettendomi in terra, io le sorrido e insieme ci dirigiamo verso l'uscita, e aspettiamo, lei mi guarda mentre io sorrido come una bambina pensando alla prossima giostra che faremo, si aggiusta i capelli, tirandosela tutti indietro. La guardo stupefatta, è troppo Bella per essere umana. Una volta fuori, ci raggiungono anche Sara e Marco.
Sara: -È stato bellissimo!!- Sorrido al suo sclero, e Marco anche, Debora invece fa solo un mezzo sorriso.
Marco: -Ora dove andiamo?- Chiede impaziente. Sara guarda l'orario e dice: facciamo UN altra giostra e poi ci dirigiamo nel reparto ristorazione che sono già le dieci.- di già?! Come mai così tardi?! Io non ho fame, anzi ho voglia di fare altre giostre, non si mangiare.
Debora: -Ci abbiamo messo due ore solo per arrivare qui.-
Io: -Così tanto?- Chiedo stupefatta.
Debora: -Si amore, non abitiamo così tanto vicini, per questo stamattina ti ho svegliata così presto.- Dice, poi vedendo il mio viso abbastanza sconvolto aggiunge: -Ma tranquilla, tanto staremo qui fino alla chiusura, c'è lo spettacolo è voglio che tu Lo veda.- Il sorriso torna e le butto le braccia in vita e lei appoggiando le mani sulla mia testa accarezzandomi i capelli dice: -Voglio iniziare a renderti felice e questo è un buon inizio.- più che buono dire. La amo. Non posso non amarla.
Mi stacco da lei e guardo tutti: -Allora?? Dove andiamo ora??-
Debora si mette vicino a me e sorride.
Sara: -La prossima giostra è una piramide, andiamo lì?- Marco la guarda incredulo: -Vuoi andare in una piramide??- io e Debora scoppiamo a ridere e continuiamo a guardare la sorella incredule.
Sara: -Amore se no c'è la cava, ma è un pochino più lontana.- A Marco spunta un sorriso che lo riempie il viso: -Andiamo li!!- Sara scuote la testa ma sorride: -Va bene, pur di renderti felice, andiamo.- Loro si incamminano e noi li seguiamo.
Io: -Che giostra è?- Chiedo a Debora guardandola.
Lei: -Barche, tu ti siedi e ti portano in una nave gigante e per un pezzo anche sotto terra.- Mi guarda e poi sorridendo dice: -Ti fa vivere l'esperienza di un marinaio.- Scoppio a ridere e lei anche, poi rispondo: -Davvero??- Fa cenno di si con la testa e io torno a guardare davanti a me. Quando sono venuta qui da piccola con i miei, la maggior parte delle giostre non c'erano nemmeno e poi noi eravamo andati direttamente nel reparto bimbi, se così si può dire, ma stare ora qui, con lei, fa si che tutto prende una sua magia, lei rende tutto così perfetto, con la sua unica e sola presenza. Sembra tutto così magico qui, c'è un uomo o una donna travestito da prezzemolo, che gira per il parco e che ora sta facendo delle foto con dei bambini, io lo guardo. Voglio anche io fare la foto con lui!!!
Debora: -Ci facciamo anche noi la foto con lui??- Dice guardandomi, e sorridendo a pieno viso. È inquietante come cosa okay?! Non può davvero dire sempre tutto quello che io penso, ma sii voglio fare la foto con lui!! Faccio cenno di si con la testa, il mio viso si riempie di sorrisi e lei prendendomi la mano, mi dirige verso di lui, Sara e Marco si fermano e lei scoppia a Ridere nel vedere il comportamento mio e di sua sorella, ma comunque ci seguono. Sembriamo due bambini. Debora si avvicina a lui e dice: -Possiamo farci anche noi la foto con lei?- il pupazzo gigante, batte la mani e muove la testa su e giù ridendo. Ci mettiamo ai suoi lati, io a destra e lei a sinistra. Prezzemolo ci appoggia le mani sulla vita e sorridiamo. Sara scatta più foto e poi si avvicinano anche loro al peluche.
Marco: -Debora ci fai la foto anche a noi con prezzemolo.- Lei annuisce e prende la macchina fotografica dal collo della sorella, anche loro si mettono nella nostra stessa posizione e prezzemolo sorride. Io mi metto un po' più in là con Debora, e la guardo mentre scatta alcune foto. A volte sembra più bimba di me.
Debora: -Ho fatto.- Dice porgendo la macchina fotografica a sua sorella, lei guarda le foto nel quadratino digitale e le approva sorridendo.
Marco: -Grazie per aver fatto la foto con noi.- Dice rivolgendosi a prezzemolo. Lui dall'entusiasmo inizia a battere le mani e ad abbracciare chiunque, abbraccia Marco e poi Sara, quando arriva il turno di Debora, lei si deve abbassare perché è troppo alta, e sorrido. Poi arriva da me e io gli metto le braccia sotto le sue e mi appoggio al petto, è piuttosto alto per essere un semplice pupazzo, ma è tutto morbido e bello. Voglio un peluche grande quanto lui!! Lui mi stringe qualche secondo in più rispetto a tutti gli altri, forse capisce che sono più bimba di loro. Poi quando mi lascia andare mi accarezza il viso, con la sua mano che è più grande di me a momenti e strofinandomela sui capelli, io sorrido e lui se ne va. Mi sento gli occhi di tutti puntati addosso, ma non appena lui va via, io inizio ad aggiustarmi i capelli e a camminare seguendo gli altri. Debora si avvicina a me: -Dai andiamo.- Mi passa le mani sulla testa, aiutandomi a sgonfiare un po' i capelli e rimettendoli almeno un minimo in ordine, ma è tutto inutile. Torniamo come prima, e Debora continua a ridere per i miei capelli: -Ma perché tutti ci provano con te?- Smetto di accarezzarmi i capelli e la guardo: -Nessuno mi viene dietro.- Le dico in modo serio. Non sono come lei che ovunque va qualcuno ci prova. Diventa seria anche lei: -Il ragazzo di prima sulla giostra ora lui.- Sbuffa. -Quando staremo insieme ti farò un tatuaggio in fronte.- smette di aggiustarmi i capelli e si mette le mani in tasca. -Sono solo sua.- Sorrido. È bellissima da gelosa. Ha detto che vuole stare con le, mi vuole come ragazza, e che è gelosa. Forse sono davvero diversa dalle altre..
Io: -Una bella freccia sotto e dove finisce la punta ti ci metti tu.- Lei scoppia a ridere: -Non sarebbe male come idea lo sai?- E mi guarda. Preferisco i morsi o i segni si tatuaggi, sono più belli e marchiano di più il territorio.
Io: -Ma non ci pensare proprio, piuttosto mordimi o fammi i segni così da capire che non devono avvicinarsi, ma il tatuaggio no!- Le scoppia a ridere.
Debora: -Bhe in effetti hai ragione, sarebbero molto meglio.- Mi guarda e sfila una mano dalla tasca, mi sposta i capelli, si ferma e io faccio lo stesso, sfiorandomi con le dita il collo: -Iniziamo da ora.- NO!!! AVEVA DETTO QUANDO STAREMO INSIEME!! E POI NON MI CONTROLLEREI! Potrei saltarle addosso veramente dopo, e non mi sembra il caso di farlo in un parco davanti a tutti. Faccio un passo indietro e divento rossa in un attimo: -No..- lei scoppia a ridere nel guardarmi.
Debora: -Amo farti imbarazzare.- Fra un sorriso e l'altra riesce a finire la frase. -Amo vederti tutta rossa, con quelle guancia che a momenti ti vanno a fuoco.- In effetti ciò che sta succedendo al mio corpo è proprio quello, ma cerco di non pensarci cosicché torni tutto al proprio posto.
Io: -Non sono imbarazzata..- Dico con un filo di voce guardandola. Lei mordendosi le labbra, si avvicina a me e mi guarda e dice: -Lo sai che ho un debole per le ragazze che si imbarazzano facilmente, le cui guance diventano rosse e il cui viso diventa di quel bellissimo colorito che hai proprio tu ora.- Il respiro ha accelerato e lei è troppo vicina a me. Quando Sara e Marco si accorgono che noi ci siamo fermati e che non li seguiamo più ci chiamano.
Sara: -Daii venite..- Lei si allontana da me e ricomincia a camminare io resto così ancora qualche secondo mi ritrovo incapace di muovermi.
Debora: -Piccola, dai.- Mi chiama sorridendo. Io deglutisco e riprendo a camminare dietro di lei. Perché fa così?! Mi confonde.. Se vuole baciarmi perché non lo fa? Se vuole stare con me perché non lo dice? Fino a ieri stava con un altra e oggi mi porta a Gardaland.. Ma prima era gelosa quindi vuol dire che ci tiene, e che forse davvero sono diversa.. Arriviamo davanti la giostra e tutti si fermano e così anche io. Entriamo in capanno enorme dove partono le barche, è tutto buio, ci sono solo poche luci e sono di colore blu. Sono attaccate sui muri, fatti a forma di pietra.
Sara: -La fila è lunghissima.- Dice guardando L'Infinito susseguirsi di persone aspettando il proprio turno per entrare.
Marco: -Tanto abbiamo il passa di questo non devi preoccuparti.- La rassicura. Debora si incammina verso l'ingresso riservato alle "persone importanti" e tutti passiamo. Guardo la barca arrivare e dopo di lei ce n'è sono altre tre. Così a prima vista non si direbbero molte sicure. Non appena si fermano le persone che hanno appena finito di fare il giro scendono lasciando lo spazio a noi, saliamo poco alla volta. Le barche all'interno hanno delle panche e su una di quelle ci sediamo tutti e quattro, prima Marco e Sara e poi Debora e io, vicino a me resta un posto libero. Debora mi ha aiutato a salire, perché la barca si muoveva e io avevo paura di cadere in acqua.
Ragazza: -Scusa, questo posto è libero?- Io mi giro e mi ritrovo una ragazza con i capelli viola legati in una coda con gli occhi verdi. Ha un fisico palestrato, e un pio di pearcing sul viso, tra cui quello sul sopracciglio che io amo.
Io: -Si tranquilla, siediti pure..- Le rispondo sorridendo cortesemente. Lei poco alla volta sale, e si siede sulla panca e si appoggia così come tutti noi. Abbassano la sbarra di ferro e la nave parte. Siamo seduti nulla prima panchina, all inizio della barca, quindi si può vedere tutto da qui. Debora mi appoggia una mano sul ginocchio, io la guardo, ma lei, invece, ha lo sguardo rivolto altrove, si guarda intorno e così faccio anche io. Appoggio la mia mano sulla sua e guardo la meraviglia che c'è davanti a noi. Quando la barca cammina, all inizio va piano, poi poco alla volta la velocità aumenta, l'acqua sotto si muove come il mare, sorrido è troppo divertente. Intorno a noi ci sono statue che si muovono e le luci blu vicino le mura tendono ad aumentare man mano che andiamo avanti è un infinita di effetti speciali. È tutto chiuso, sul soffitto ci sono gli specchi, e Sara ci fa la foto.
Ragazza: -È tutto così magico non trovi?- Si guarda intorno e sorride.
Io: -In effetti è vero.- Le rispondo.
Debora: -Questo parco è tutto magico.-
Perché si intromette?! Alzo gli occhi al cielo. Non mi dispiace come cosa ma mi scombussola, non è molto coerente con ciò che fai è ciò che dici.
Ragazza: -Voi siete fidanzate?-
Dice guardando la mano di Debora sulla mia gamba. Io la guardo e Debora anche.
Debora: -Si stiamo insieme.- COSA?! E da quando?! Il sali e scendi della barca gli sta facendo male o saranno state le montagne russe. Io la guardo e lei torna ad essere seria a guardare intorno a lei. La ragazza torna al proprio posto e senza dire nulla o fare nulla resta lì. Debora mi stringe un po' il ginocchio e io appoggio le mani sulla sua, per tranquillizzarla. Credo che abbia paura, per questo fa così. Ma paura di cosa? Io non vado via da lei credo che debba averlo capito, non me ne sono andata dopo ieri perché dovrei ora? Il giro a mio parere dura pochissimo, ma per tutto il tempo io ho guardato lei, sembrava una bambina, lì seduta a guardarsi intorno, a volte sorrideva anche. Amo la gelosia, specialmente se è la sua, ma deve capire che non deve avere paura, non vado da nessuna parte senza di lei, credo che debba averlo capito che senza di lei non ci so stare. Finiamo il giro dopo che la ragazza scende io la seguo, Debora mi appoggia la mano in vita e mi aiuta a tornare sulla terra ferma, classiche io non cada in acqua. Appoggiandomi la mano in vita usciamo fuori seguite dalla sorella e dal ragazzo. Una volta usciti fuori, ci mettiamo al sole e ci riscaldiamo un pochino.
Sara: -È stato noioso.- Dice. -Sono le 10.30 passate avviciniamoci all angolo ristorazione poi se è il caso facciamo qualche giostra di la.- L ascoltiamo tutto e Marco commenta: -Solo per te è stato noioso.- Ci incamminiamo, da quello che ho capito non è molto vicino L angolo ristorazione.
Debora: -È stato normale.- Sbuffa. -Nulla di più, nulla di meno.-
Marco: -Per te Rita?- Dice guardandomi.
Io: -Ehm.. è stato bello..-
Sara: -Ma se per tutto il tempo non hai tolto gli occhi di dosso da mia sorella.- alzo gli occhi al cielo coprendomi dentro la sciarpa. Che imbarazzo... perché deve fare così?! Prima dice che non si intromette e poi si intromette.
Io: -Appunto. È stato bello.- Lei sorride, così come Marco. Sara invece è più che soddisfatta per avermi messo in imbarazzo. Inutile negarlo, era evidente che non ero stata attenta al resto, ma solo a lei.
Debora: -Solo io posso metterla in imbarazzo okay?- Dice rivolgendosi alla sorella. Lei scoppi a ridere. No in realtà nemmeno tu dovresti, è molto più imbarazzante quando mi fai imbarazzare tu.
Sara: -È divertente perché poi diventa rossa.- Fatemi sparire vi prego.. perché devono parlare di me facendo come se io non ci fossi?!
Io: -Sono qui, ma fate anche come se non ci fossi.- sbuffo guardando in terra.
Marco appoggia il suo braccio sulle mie spalle, e resto un attimo stupita da tutto ciò, certe confidenze sono troppe per me.
Marco: -Sei lesbica convinta o bisex?-
Spalanco gli occhi per questa domanda. Non me la sarei mai aspettata da lui, Sara lo guarda incredula, e Debora anche.
Io: -Lesbica..- Dico con un filo di voce.
Debora si mette vicino a me, dalla parte opposta sua. Continuiamo a camminare.
Marco: -Quindi ti piacciono solo le ragazze?-
Corrugo le sopracciglia: -Si..- perché queste domande così tanto personali?!
Debora gli appoggia la mano sul viso, che praticamente lo ricopre tutto e lo allontana, lui toglie il braccio da sopra la mia spalla e torna al proprio posto.
Debora: -Queste domande, tienitele per te.-
Marco: -Chiedevo e basta.- Dice guardo male Debora. Guardo Sara e lei non si smuove di un passo, continua a camminare vicino a lui, ma senza dire niente. Come fa a non arrabbiarsi o ingelosirsi, io lo avrei ucciso.
Debora: -La prossima volta, non chiedere.- Lui fa qualche passo in avanti e Sara lo raggiunge.
Io guardo Debora: -Perché fa così?-
Lei: -Perché mia sorella è un idiota, e la relazione che si stanno costruendo con lui non ha una logica o tantomeno un senso.- corrugo le sopracciglia, non la capisco. Poi aggiunge: -Hanno una relazione aperta, così dicono, entrambi sono liberi di farlo o andarci con chiunque vogliano o sentirsi con chiunque vogliano.- COSA?! Sembrava così seria lei, non posso credere che sia così... ma perché poi fare una cosa del genere?!
Io: -E perché?-
Lei li guarda per tutto il tempo, non distoglie lo sguardo da loro: -Dicono che così la relazione dura di più senza gelosia.- scoppio a ridere e lei mi guarda.
Io: -Io sinceramente penso che in una relazione la gelosia deve esserci, senza quella il rapporto non va avanti. Se sei geloso vuol dire che ci tieni.- Dico guardandola. Lei sorride e sembra più rilassata.
Lei: -Ti ha dato fastidio che prima abbia detto a quella ragazza che io e te eravamo fidanzate.-
Io: -No affatto, anzi mi è piaciuto.- Guardo davanti per vedere dove stiamo andando e lei fa lo stesso. -Ma devi capire che io senza di te non vado da nessuna parte.- La sento sorridere e aggiungo: -Mi piace il fatto che tu sia gelosa e che prima tu non lo fossi mai stata con nessun'altra, ma devi capire che da quando sei entrata nella mia vita hai stravolto tutto, in meglio ovviamente, hai riempito spazi che prima erano completamente vuoti.- Lei mi guarda e io aggiungo. -Non pensavo io potessi essere così felice eppure con te lo sono.- guardo avanti a me, anche perché se guardassi lei non avrei mai il coraggio di dirle tutto. -È vero mi hai fatto stare male, questo è innegabile, ma ciò che mi riesci a dare in momenti come questi o quando fai la gelosa o le sorprese e qualcosa di impensabile.- Sorrido. -Mi fai bene.- Dico guardandola. Lei non ha distolto gli occhi da me nemmeno per un secondo e io inizio ad agitarmi, mi mettono in soggezione i suoi occhi addosso.
Debora: -Ma tutta questa dolcezza dove la tenevi nascosta?- Dice con un tono di voce serio e stupefatto.
Io: -Non e dolcezza questa.- Continuo a guardarla. -Io ti ho detto semplicemente come mi fai sentire. La dolcezza per me sei tu che mi hai portato qui, la dolcezza per me sei tu che ieri mi hai fatto arrivare quella scatola a casa con un vestito che io ho amato fin dal primo momento con altre cose.- Lei mi guarda incredula, come se non credesse alle mie parole. -Per me la dolcezza sei tu, non io. Io non ho fatto nulla per te fin ora, non ti ho comprato nulla, portato da nessuna parte..- Mi guardo i piedi. -Non ho fatto nulla io per te.-
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Perché ogni cosa bella, ti fa sempre stare male.
Romance"Perché tu con chiunque starai, ovunque andrai, sarai sempre innamorata di me. Potrai parlare con chiunque tu voglia, puoi anche credere di avermi dimenticata, ma nessuno prenderà il mio posto, nessuno riuscirà a darti ciò che ti do io, nessuno ries...