Capitolo 67.

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Mi guardo intorno per cercare la cesta dei panni sporchi, ho appena finito di lavarmi e asciugarmi, e ho messo in ordine il tutto e ora vorrei mettere i vestiti sporchi al loro posto, ma non trovo la cesta con dentro il bucato sporco, mi guardo intorno e vedo solo mobili e sopramobili, ma nulla che possa somigliare ad una cesta o un contenitore . Non c'è!! E ora?? Raggrumolo i miei vestiti in un palla e dopo aver preso il cellulare in mano, che prima era sul mobiletto vicino il lavandino, mi avvicino alla porta e all'improvviso noto che vicino ad esso, c'è un piccolo contenitore fatto tutto in paglia, lo apro e noto che è quella la cesta dei panni sporchi, la riconosco perché anche mia nonna l'aveva così, nello stesso identico modo solo che era di colore più scuro, una volta sbarazzatami di tutto apro la porta e quello che vedo dopo è qualcosa di bellissimo. Faccio qualche passo in avanti per vedere meglio chiudendomi la porta alle mie spalle e noto che La tavola è apparecchiata per due e in mezzo ci sono ci sono delle candele piccole profumate che danno alla stanza un profumo roseo, sorrido, nel guardandomi intorno e vedere che è tutto così "magico". Noto che le luci sono spente, ma ci sono molte candele intorno che danno molta luce, sono un pochino ovunque, venne sono alcune sul camino e altre appoggiate sui mobili e sulle mensole intorno alla camera, poi con il paesaggio che c'è fuori rende il tutto ancora più perfetto. Continuo ad ammirare le meraviglie intorno a me, ma Non vedo Giorgia però.
Io: -Giorgia..- La chiamo alzando un pochino la voce. Nel frattempo ho fatto il giro della stanza ammirando ogni particolare. Aspetto qualche secondo, ma nulla nessuna risposta. -Giorgia, dove sei?- Continuo a incitarla a rispondere, ma nulla. Mi guardo intorno cercando di capire dove sia, ma nulla non la vedo. mi guardo intorno e noto che c'è il camino acceso, ancora, ma la fiamma non è più viva come prima, mi ci avvicino e dopo aver appoggiato il cellulare sul ripiano di sopra il camino dove ci sono altre candele, noto che ci sono alcune foto dove c'è raffigurata una bambina bionda che gioca con un cagnolino. Guardandola bene, noto che ha una certa somiglianza con Giorgia. Cavolo è lei! Non sapevo che lei quando era piccola aveva un cagnolino è che fosse bionda per lo più, che poi è uno di quelli che piace a me, è un husky siberiano. Io amo quella razza di cane, ho sempre chiesto a mia mamma di prendermene uno ed è l'unica cosa che mi ha sempre negato, dato che lei non è un amante di animali non vuole prenderne nemmeno uno piccolo qualsiasi esso sia e io ora mai me ne sono fatta una ragione. Resto sbalordita dalla mia scoperta. Sto iniziando ad avere un pochino freddo quindi mi tiro le maniche della felpa così da coprirmi le mani e le avvicino al fuoco del camino, cercando di riscaldarle un pochino.
Giorgia: -Freddo piccola?- Mi volto di scatto nel sentire la sua voce, e non appena la vedo entrare dalla porta di ingresso Con una fila Infinita di legno in mano tiro un sospiro di sollievo.
Io: -Dove eri finita?- Le chiedo e sentendo il mio tono di voce si capisce che sono stata abbastanza preoccupata della sua assenza, infatti, non appena, lei mi sente fa un sorriso soddisfatta quasi. Butta la legna in terra vicino alla porta.
Giorgia: -Scusami piccola, ma era finita la legna per il camino e sono andata a prenderne un po' dal garage, poi ho acceso i riscaldamenti. Corrugo la fronte, è la prima volta che sento che per accendere dei riscaldamenti devi andare in un garage.
Io: -E per accendere i riscaldamenti devi andare in garage?- Chiedo incuriosita guardandola, mentre si continua a scrollare la neve da dosso sbattendo i piedi in terra e soffiandosi fra le mani per riscaldarle.
Giorgia: -No piccola, ma era tutto spento, quindi ho dovuto riallacciare tutto e quello si fa dal garage, le luci qui invece hanno un altro contatore che si trova qui in casa, è tutta un argomento di elettricità che nemmeno io capisco, mia mamma ha fatto fare un allacciamento molto strano quando il tutto è stato ristrutturato qui.- Sorride togliendosi il gubbino da dosso e appoggiandolo sulla maniglia della porta di entrata. Non appena ha finito raccoglie nuovamente la legna da terra e a grandi passi si avvicina a me e abbassandosi all'altezza del camino butta il legno in terra e mette i pezzi più grandi all'interno, così che il fuoco riprende vita. Io mi volto verso di lei e La osservo mentre compie tutte queste manovre, non dice nulla, è concentrata sul fuoco tanto che sembra persa nel suo mondo, ed è come se avesse deciso di portarmi con lei. Mi piace stare qui con lei. Mi sa una sensazione di calma e di un certo senso anche di protezione.
Io: -Mi sono preoccupata quando sono uscita dal bagno e non ti ho vista.- Le dico piano, come se avessi paura nel dirglielo, in effetti un po' c'è né, prima quando le dicevo qualcosa di così tanto "dolce" lei diventava fredda. Anche se per lei diventava dolce anche un semplice "ti voglio bene." Invece ora alza gli occhi e mi guarda e mi sorride, poi si alza del tutto lasciando stare la legna ed il camino e mettendosi davanti a me mi abbraccia, stringendomi forte alla vita inclinandosi un pochino per arrivarci, io mi alzo in punta di piedi, e le butto le braccia al collo stringendola più forte che posso, mi appoggio a lei e sorrido nel sentire il calore del suo corpo così tanto vicino a me.
Giorgia: -Tu non dovrai più avere paura.- Dice con un sorriso. -Non me ne andrò più.- Dice continuando a sorridere, ma con un poco più poco, alle sue parole io mi tranquillizzo un attimo e la stringo ancora più forte a me. Dopo un tempo che mi sembra poco si allontana, ma restano sempre con le mani appoggiate sulla mia vita mi guarda.
Giorgia: -Allora mangiamo?- Dice con un sorriso enorme che le va da un orecchio all'altro. Faccio cenno di si con la testa e facendo scivolare le mani si gira e si avvicina alla cucina togliendo dal forno una teglia della quale si direbbe che all'interno si trovino i gnocchi al pomodoro.

Perché ogni cosa bella, ti fa sempre stare male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora