Capitolo 32.

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Debora: -Piccola, siamo arrivate.- Sento la macchina spegnersi e lei che sorride, mi sono addormentata.. Apro gli occhi piano piano e Mi stiro e mi strofino gli occhi con le mani, alzando gli occhiali con le nocche delle mani.
Io: -Dove siamo?- Lei scoppia ridere.
Debora: -A casa tua bimba.-
Io: -Tu devi andare a casa?- Scuote la testa.. Che bello ho altro tempo da passare con lei!! Sorrido inconsapevolmente e lei sorride a sua volta, non ho abbastanza forze per alzarmi da qui ora. E' così bella quando sorride e mi guarda con quegli occhi.. Una bambina al luna park è meno felice di lei.
Debora: -C'è la fai ad alzarti o devo portarti io su?-
Mi slaccio la cintura di sicurezza, decisa ad alzarmi. Faccio un piccolo sbadiglio, coprendomi l'intero viso con le mani. Come mai mi viene sempre così tanto sonno con lei?!
Debora: -Ho capito dai ti porto in braccio a casa.-
Scoppiando a ridere.
Io: -NO!!- La guardo dritta negli occhi e lei diventa serissima.
Debora: -Perché?-
Io: -Odio quando mi prendono in braccio.-
Debora: -Ma io ti ho già preso in braccio prima..-
Alzo gli occhi al cielo.
Io: -lo so, ma meglio che non succeda più.-
Debora: -Perché lo odi?-
Io: -Mi sento a disagio.-
Debora: -Come mai?-
Io: -Sono pesante.- Mi guardo le mani. -mi sento a disagio..-
Debora: -No, sei una testa di cazzo che è diverso.- Distoglie lo sguardo da me e Guarda dritto davanti a lei.
Continuo a guardarla, cercando di capire se ciò che ha detto è quello che ho capito io o meno. Nel dubbio preferisco scendere dalla macchina, lei mi segue e chiude la macchina, cammina dietro di me, esattamente come quando eravamo in montagna, ma con le posizioni invertite.
Debora: -Come mai odi cosi tanto il tuo corpo?-
Suono il citofono e mia mamma risponde. "Chi è?"
Rispondo: "Io mamma."
Senza esitare apre il portone ed io entro, seguita da Debora, iniziamo a salire le scale.
Io: -Non lo so nemmeno io, ma so che non mi piace.-
Debora: -Come vorresti essere?-
Io: -Come quelle ragazza che si vedono le foto su internet, magre, tanto magre, bellissime..-
Debora: -Che schifo.-
Mi fermo e mi giro a guardarla e lei si blocca.
Io: -Che schifo?-
Debora: -Si, a me non piacciono proprio per niente, per me anche tu sei magra.-
Scendo di uno scalino, per arrivare ad essere alta quanto lei e starle più vicino.
Sta scherzando vero?! Come fa a dirle che io sono magra?!?!
Io: -Non sono magra.-
Debora: -Per me si, già adesso quando ti abbraccio sparisci fra le mie braccia, che sia chiaro la cosa non è che mi dispiace, anzi mi piace e anche tanto, ma se tu fossi più magra io non ci starei mai con te, con tutto che io ti amo, e hai un carattere che a me piace, potrei anche impazzire per te, ma non starei mai con una ragazza magra, poi avrei paura di "spezzarla" quando l'abbraccio o magari la coccolo.-
Ha ammesso che mi ama.. Non lo aveva ammesso così esplicitamente..
Io: -Sono gusti.-
Debora: -Si, quindi cerca di non dimagrire se vuoi stare con me.-
Io: -E se con te non ci volessi stare?- E se la baciassi..?! Insomma siamo a due centimetri una dall'altra, potrei.. NO non devo!Non succederebbe nulla, infondo io le piaccio, lei piace a me..
Debora: -Nulla, non dimagrisci lo stesso.-
Io: -Perché?- E' un idiota, ma ho voglia di baciarla comunque.. Per un attimo mi perdo nel fissarle le labbra, ma solo per qualche secondo, torno a guardarla negli occhi e torno a voltarmi per salire le scale.
Debora: -Perché tanto con me ci vuoi stare se no oggi non stavi in quel modo con me.-
STRONZA CHE È!!
Io: -Odio la tua prepotenza lo sai vero?- Ma infondo hai ragione...
Debora: -Lo so.-
Io: -Non morderti troppo il labbro, che poi ti lasci i segni e fanno male.-
Io: -Cosa?!- Oddio quando la stavo guardando e ho pensato che volevo baciarla, credo di essermi morsa il labbro e non essermene resa nemmeno conto..
Debora: -Prima quando mi stavi guardando ti stavi mordendo il labbro e anche piuttosto forte, vedi che poi ti tagli e ti fanno male i segni.-
Io: -Tranquilla, ci sono abituata, mi mordo spesso le labbra.-
Cerco di camminare il più velocemente possibile, questi discorsi sono al quanto imbarazzanti, per qualche secondo ho anche iniziato a sentire il viso andarmi a fuoco. Arrivo abbastanza prima rispetto a Debora davanti la porta, che però è chiusa. Il che è strano perché normalmente mia mamma quando apre il portone poi apre anche la porta. Suono e nel frattempo Debora mi ha raggiunto. Si apre la porta e vedo che c'è Giorgia..
Giorgia. -Buongiorno anche a te.- E' arrabbiata e non poco..
Io: -Ciao..- Le dico guardandola.
Io e Debora entriamo, tengo gli occhi fissi su di lei e che tiene il mio sguardo. Chiude la porta e io faccio qualche passo avanti.
Io: -Ciao a tutti.- C'è solo la mamma di Debora, Laura, la sposa, non c'è, se ne sarà andata perché era stufa di aspettarci. Sono tutte e tre, mia mamma, Federica e Marica sedute vicino la tavola. Mi sorridono, Debora si e tolta il gubbino e si è messa sul divano io vado in camera di mia madre per posare il gubbino e la sciarpa nell'armadio, sento Giorgia seguirmi e chiudere la porta.
Giorgia: -E questo è perché non volevi sbilanciarti più di tanto vero?-
Mi tolgo il gubbino e la sciarpa, apro l'armadio e li iniziò a posare su una stampella.
Io: -Non mi sono sbilanciata..-
Giorgia è ancora in piedi davanti alla porta chiusa alle sue spalle: -Ah no?! Stare con me nel letto stanotte e dormire abbracciate e svegliarmi e sapere che te ne eri andata con lei per di più in montagna, che dovevi tornare il pomeriggio e invece e sera tardi.-
Io: -Non do spiegazioni a mia mamma figuriamoci a te.-
Giorgia: -Devi.-
Rimetto la stampella con la sciarpa su nell'armadio, lo chiudo e mi siedo sul letto.
Io: -Mi piace e anche tanto..- Tiro un sospiro e mi guardo le mani. -Oggi sono stata bene e anche tanto.-
Lei si siede vicino a me e mi guarda.
Giorgia: -Oggi stavi bene e ieri come stavi?- Non le rispondo. -Oggi stavi bene, ridevi e per qualche momento c'è stata anche la probabilià che tu ti sia dimenitcata di tutto il resto, ma ricorda a come stavi ieri sera, a come stavi quando ti svegliavi e lei non c'era perché lei se ne era andata da quell'altra ragazza, quante volte ti sei sentita mancare l'aria o la terra sotto i piedi per lei? Quante volte gli hai sorriso con tutti questi pensieri in mente, io non voglio mettermi in mezzo lo sai, solo che non voglio vederti stare male, non voglio che sprechi lacrime e tempo per un idiota, quando potresti stare con qualcun altra che potrebbe darti il mondo.-
Odio questo di lei, mi capisce con niente, le basta guararmi per capire cosa dire o cosa fare.
Io: -E se questa volta fosse diverso?-
Giorgia con un filo di voce dice: -Quante volte lo hai detto quando è tornata? E non lo hai fatto solo con lei, questi pensieri non li avevi sono con lei. Dici sempre così, la prossima volta sarà diverso, la prossima volta non starò male e poi ti riduci sempre a non dormirci la notte o a non mangiare.-
Tante.. Forse fin troppe. Aspetto qualche secondo prima di risponderle.
Io: -Non ti fa male parlare di lei o di me con un altra?-
lei mi guarda, incerta su cosa dire.
Giorgia: -Non importa ciò che provo io, devi stare bene tu.
Io: -A me importa.-
Giorgia: -Ora non deve essere un tuo problema, preoccupati di te non di me, preoccupati di te stessa e a non romprerti in mille pezzi come già è successo a causa mia..-
La guardo. Le costa fatica ammettere che mi ha fatto male, si vede dai suoi occhi.
Io: -Non accadrà più.-
Giorgia: -Promettimelo.-
Io: -Giorgia..-
Non posso promettere qualcosa che si che forse e molto probabilmente un giorno accadrà..
Giorgia: -Promettimelo. Promettimi che non darai mai più a nessuno l'occasione di vederti stare male e sentirsi sodisfatti. Promettimi che non darai mai a nessuno l'occasione di farti del male o ucciderti lentamente. Promettimi che guarderai con gli occhi della mente e non con gli occhi del cuore. Promettimi che non darai più modo a nessuno di insinuarsi nella tua vita e prendersi tutto e poi andarsene come ho fatto io, lasciandoti vuota. Promettimi che sarai forte e che se ci sarà qualcuno da mandare via per quanto ti faccia male tu lo mandi via comunque così da stare meglio poi. Promettimi che ti prenderai cura di te stessa e inizierai a dormire e a mangiare un pochino di più, perché per quanto tu non lo accetti sei bellissima coì come sei, senza cambiare nulla di te. Promettimi che quei muri che ti sei costruita intorno li farai più alti e più forti così da rendere impossibile il passaggio, che tanto poi si sa se qualcuno vuole esserci il modo di entrare e scavalcare quei muri o meglio ancora abbatterli ci riuscirà. Promettimi tutto questo, promettimi che amerai prima te e poi tutto il resto..-
Quanto amore ci ha messo in queste parole, lo sa solo lei.. È un idiota si il più delle volte, ma molte volte se non fosse stato per lei non so come sarei uscita da certe situazioni.
Sento gli occhi riempirmi di lacrime: -E se non ci riuscissi?-
Lei mi guarda e sorride, mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio: -Chiamami. -Prende ad accarezzarmi i capelli sciolti. -Chiamami e non esiterò due volte a mettermi sul primo treno e venire da te.-
Mi alzo dal letto e l'abbraccio, lei mi fa sedere sulle sue gambe, un po' come le bambine quando gli vuoi raccontare le storie..
Giorgia: -Me lo prometti?-
Io: -E tu?-
Giorgia: -Io cosa?! Io sto bene.-
Le sorrido e lei pur di non guardarmi negli occhi guarda i miei capelli e come mi attorciglia intorno le dita.
Io: -Non è così e lo sai.-
Giorgia: -Vieni prima tu. -
mi inizia ad accarezzare la schiena e a giocare con alcune mie ciocche.
Io: -Perché io devo prometterti di non mettere mai nessuno prima di me e tu hai messo prima me che te.-
Giorgia: -Tu perché hai messo lei prima di tutto?-

Perché ogni cosa bella, ti fa sempre stare male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora