Capitolo 10.

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Dalla finestra entra la luce del sole, mi giro verso il muro, ho ancora sonno e quella luce mi dà fastidio.
Debora: -Hey piccola, vuoi dormire ancora?-
A quelle parole, il sonno che avevo sparisce e mi giro tanto velocemente verso di lei che la testa a momenti mi scoppia, e la vedo li, seduta infondo al mio letto, mentre guarda la TV, con quella sorriso sempre stampato sul viso, si vede dagli occhi che stanotte non ha chiuso occhio. Cosa ci fa lei qui? Da quanto è seduta lì? E soprattutto perché?!
Io: -Hey, ciao anche a te.-
Debora: -Ciao piccola.-
Io: -Cosa ci fai qui?-
Debora: -Ieri appena arrivata a casa ti ho mandato un messaggio per scusarmi del mio comportamento, ma non mi hai risposto, i messaggi arrivavano ma tu non rispondevi, te ne ho mandati altri, ma niente, nemmeno una risposta, allora ho iniziato a chiamarti ma nulla nemmeno li. Ho iniziato ad avere paura di perderti, che non volessi più saperne di me, che non volevi più stare con me, mi hai fatto venire le paranoie, cosa che mai nessuno è riuscito a fare, poi sono arrivata ad un certo punto che non ne potevo più, sono venuta qui, ho citofonato e tua mamma mi ha fatto salire, gli ho chiesto dove eri, e lei mi ha detto che avevi la febbre e che stavi dormendo, me ne volevo andare, ma ha detto che potevo restare. È stata una cosa irresponsabile da parte mia portarti in montagna, e farti uscire con quel freddo e come eri vestita.-
Io: -Non è stata colpa tua, e poi non devi preoccuparti, mi sono divertita, sono stata bene e anche molto.-
Debora: -Dovevo prendermi cura di te e invece sei qui in un letto con la febbre. E come mi sono comportata ieri, dopo quel messaggio, non so davvero come scusarmi.-
Io: -Smettila, sono stata bene con te ieri, e se potessi ci riandrei anche subito. Non è colpa tua se ho la febbre. E con quella ragazza hai risolto?-
Debora: -La mia piccola.. È una ragazza con cui sono stata molto tempo fa, mi ha lasciata per un altra e l'altra sera doveva esserci anche lei quando dovevo uscire con Cristina, ma non ci sono più andata. Ha detto che doveva parlarmi, ma a me non interessava. Io volevo stare con te. Quando ho visto il suo messaggio mi sono innervosita, ma poi ho pensato che tu mi fai stare bene.-
Io: -Non dormire ti rende così dolce?-
Debora: -Stronza.-
Cerca di fare la finta arrabbiata, ma non ci riesce proprio.
Io: -Mia mamma dove è ?-
Debora: -È andata a lavoro, poi ha detto che aveva delle commissioni da fare.-
Io: -Ma è domenica.-
Debora: -Lo so piccola, tuo fratello invece è da tua nonna.-
Io: -E tu da quanto sei qui?-
Debora: -Ieri sera, siamo tornate alle 6 più o meno e io sono qui dalle 9.-
Io: -Non hai dormito o mangiato?-
Debora: -Ero andata in panico pensando che tu non volessi più vedermi, e secondo te io penso a mangiare o dormire?!-
Cerco di alzarmi dal letto, deve mangiare qualcosa, ma proprio non riesco. Mi tolgo le compete di dosso, ma il freddo mi penetra a momenti.
Debora: -Hey, no no, non muoverti, non alzarti, devi riposarti ancora, hai la febbre molto alta, devi dormire.-
Dice rimettendomi le coperte addosso.
Io: -Ma hai bisogno di mangiare.-
Debora: -Non preoccuparti per me, tu piuttosto devi mangiare, ieri sera non hai cenato, adesso devi mangiare qualcosa.-
Lei finisce di parlare e sentiamo la porta aprirsi, credo sia mia madre.
Debora: -Vado a vedere chi è, torno subito, non muoverti.-
Come se avessi altra scelta
La sento parlare, quella che risponde è mia madre, mi rassicuro.
Poco dopo vengono entrambe in camera, Debora si risiede sul letto, mia madre invece mi porta qualcosa da mangiare.
Un vassoio con brioche, latte e succo.
Lo appoggia sul comodino, nel frattempo Debora prende altri cuscini che si trovano in fondo al letto, ci si era appoggiata lei su  durante la notte credo.
Mi misuro la febbre, misura: 39.9.
Mamma: -Io vado in cucina a mettere in ordine, tanto vedo che sei in buone mani, io dopo devo andare a mangiare dalla nonna, ti preparo da mangiare e te lo porto di qua va bene?-
Io: -Si sì tranquilla, non preoccuparti.-Debora: -Posso restare?-
Mamma: -Sinceramente lo davo per scontato.- Dice sorridendola.
Esce dalla camera chiudendo la porta.
Sono quasi seduta, Debora prende il vassoio e lo appoggia sulle gambe, lasciando il latte con il succo sul comodino.
Io: -Non ho molta fame, perché non mangi con me?-
Debora: -Non accetti mai un no come risposta vero?-
Io: -Mai.-
Si alza, io gli faccio un po di spazio vicino a me, così che si possa sedere.
Debora: -Cosa vuoi guardare un TV?-
Io: -È indifferente, scegli tu.-
Debora: -Prendere una decisione mai eh?!-
Io: -Nha. Le decisioni non fanno per me.-
Scoppia a ridere.
Debora: -Sei fortunata allora, io e le decisioni andiamo più che d'accordo.-
Io: -Uuhh bene allora, mi ritengo fortunata.-
Sorride, mi piace quando sta così bene, specialmente se sono io a farla stare sorridere, vuol dire che qualcosa lo so fare, che poi se sorride lei, sorrido anche io.
Io: -Però la brioche al cioccolato la mangio io, invece TU quella alla crema.-
Debora: -Ma perché? La volevo io quella al cioccolato.-
Alzo gli occhi al cielo.
Io: -Sarei io la bambina, si sì hai ragione.-
Debora: -Posso concedermi anche io qualche momento da bambina.-
Io: -E va bene, tu prendi quella al cioccolato e io quella alla crema.-
Mi abbraccia, io non me lo aspettavo, e mi sentivo così piccola.
Sento bussare alla porta, è mia mamma.
Mamma: -Vedi che io vado giù, tornerò stasera. Ti ho portato il termometro e la tachipirina, appena finito di fare colazione, ne prendi la dose che c'è scritto. Il pranzo è in cucina.-
Io: -Non mi piace.-
Mamma: -Devi prendere la medicina, se no non passa la febbre.-
Io: -Passa, solo che ci vuole più tempo.-
Mamma: -Devi prendere la tachipirina piace o no.-
Debora: -Mi assicurerò io che si prenda la tachipirina.-
Mamma: -Grazie Debora.-
Mi guarda e senza aggiungere altro se ne va.
Debora: -Non ti piace la tachipirina?-
Io: -No, non mi piace proprio prendere medicine.-
Debora: -Come mai?-
Dice fra un morso e l'altro.
Io: -Semplicemente non mi piacciono.-
Finiamo di fare colazione, lei porta il vassoio in cucina, sento l'acqua scorrere, suppongo che stia anche lavando le tazze con i piattini.
Mi rimetto nel letto, sotto le coperte, mi piace perdermi fra le lenzuola, prendo il cellulare sul comodino, ho una infinità di chiamate e messaggi.
150 messaggi e 20 chiamate da Debora.
10 messaggi da Scarlet.
1 messaggio da Jasmine.
Come già aveva detto Debora la maggior parte dei messaggi che mi ha mandato chiedono perché non rispondo, o parlano delle paranoie.
Scarlet invece mi chiede perché non gli rispondo o se la sto ignorando.
Io: [No scusami, ma l'altro ieri Debora mi ha portato in montagna con lei e non prendeva la linea, poi quando siamo tornate abbiamo litigato e non mi andava di parlare con nessuno, poi appena arrivata a casa ho scoperto di avere la febbre è praticamente sto dormendo da ieri.]
Il messaggio non è stato ricevuto, si vede che dorme o non è in casa.
Jasmine: [Non ti fai più sentire eh?!]
Io: [Scusami, ma ho avuto un po da fare.]
Debora: -Ti lascio sola per pochi minuti e già dai attenzioni ad altre persone?-
Io: -Mi hai spaventata. No non sto dando attenzioni a nessuno, vedo solo chi mi ha scritto.-
Debora: -Mi dà fastidio.-
Io: -Vuoi vedere con chi parlo?-
Debora: -No.-
Io: -Allora cosa?-
Debora: -Nulla, lascia stare. È meglio che vada.-
Mi alzo velocemente dal letto, e la seguo, non può andarsene.
Mi gira la testa, ma la raggiungo.
Debora: -Cosa ci fai qui?! Devi stare a letto, tornaci muoviti.-
Io: -Non andartene.-
Mi sta scoppiando la testa, ho la febbre abbastanza alta, non riesco a reggermi in piedi, ma lei non se ne può andare.
Debora: -Non ti senti bene, non riesci nemmeno a reggerti in piedi, vedi?! Torna a letto.-
Io: -E tu vieni con me.-
La vedo che resta stupita da questa risposta, io non reggo più, mi sento le gambe cedere, ma prima che tocchi terra, sento delle braccia avvolgermi.
Debora: -Cocciuta che non sei altro.-
Mi appoggio ancora di più a lei, sento le braccia avvolgermi.
Io: -Non andartene..-
Sento il suono del suo sorriso.
Debora: -Sei più piccola tu di me.-
Io: -Shhh-
Dico mentre mi rimette nel letto, mi dà un bacio sulla guancia e si alza.
Io: -Dove vai?-
Debora: -Mi metto sulla sedia. -
Io: -No resta qui, mettiti vicino a me.-
Tiro un po le coperte indietro, così che può mettersi anche lei, gli faccio un po di spazio. Esita per qualche istante, ma alla fine cede e si mette sotto le coperte vicino a me, mi avvolge con le braccia, si addormenta quasi subito e io poco dopo di lei.

Perché ogni cosa bella, ti fa sempre stare male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora