Capitolo 30.

3.1K 138 7
                                    

Le sorride in continuazione a ogni mia parola. La vedo sorridere e non c'è cosa più bella. Io continuo a parlare e a dire cose senza senso, lei commenta i passanti di come sono vestiti o di come hanno i capelli o di semplici loro atteggiamenti e scoppiamo a ridere ogni volta che. Lo fa. Camminiamo vicine, ci teniamo la mano proprio come quelle coppie nei tanti film che ho visto. Ho entrambe le mani intorno al suo braccio e lei mi stringe forte la mano. Senza nemmeno accorgercene diventa buio, e inizia a fare più freddo, mi chiudo ancora di più nel mio gubbino, guardo il cielo ed è blu, non c'è nemmeno una nuvola, ma il freddo c'è e anche tanto. Le strade qui sono tutte illuminate, non si capisce nemmeno quando diventa sera o notte. Sembra giorno sempre.
Debora: -Hai freddo piccola?-
Io: -Come sempre d'altronde.-
Le sorrido. Nascondendomi nella sciarpa.
Debora: -Vieni è meglio tornare a casa prima che si fa più tardi e tu mi muoia congelata.- Dice tornando indietro verso la macchina.
Io: -Al massimo divento un ghiacciolo.-
Scoppia a ridere.
Debora: -Basta che sia uno di quelli buoni però.-
Io: -A te come piace?-
Debora: -Limone o bho non saprei, coca cola.-
Scoppio a ridere e lei anche.
Io: -Quale odi?-
Debora: -Quelli a frutta, proprio non mi piacciono.-
Io: -Diventerò un ghiacciolo all'arancia allora.-
Debora: -Stronza che sei, non mi piace all arancia.-
Io: -Appunto.-
Debora: -Ma non posso mangiarti poi.- Fa finta di fare L arrabbiata, ma non ci riesce molto.
Io: -Appunto per questo.- Alzo le sopracciglia e lei scoppia a ridere e rido anche io.
Lei non risponde più e io non dico nulla, restiamo in silenzio mentre camminiamo verso la macchina. Guardo le vetrine che passano, ci sono negozi di tutti i generi, ma per la maggior parte vendono vestiti Pesanti un po' per tutti i gironi, che variano dai jeans alle camicie o alle felpe, anche perché qui c'è sempre freddo, altri negozi vendono anche l'attrezzatura per lo scii, o per la neve. Ci sono pochi negozi che vendono vestiti eleganti, mentre passiamo davanti ad un negozio di questi vedo un abito bellissimo. Mi blocco davanti alla vetrina senza nemmeno accorgermene, Debora si ferma con me, tenendomi per mano ancora.
Il manichino indossa il vestito, è molto corto, fin troppo per come li porto io in qui rari così che l'indosso, è color oro e bianco, tutto paiettato, ha la schiena scoperta, interamente, ed è anche molto scollato, ma è comunque bellissimo.
Debora: -Ti piace?-
Io: -Si, è bellissimo.-
Guardo il prezzo ed è piuttosto alto. Non spenderei mai tutti questi soldi per un vestito che metterò solo una volta forse in vita mia, e poi anche se fosse è pieno inverno fra un po', è un vestito del genere si dovrebbe portare in estate non in periodi come questi.
Debora: -Lo vuoi provare?-
Io: -No no.-
Debora: -Perché no?-
Io: -È corto troppo e poi è troppo elegante e non poco scollato o corto e non ho nulla da metterci vicino.-
Debora: -Ma lo proviamo e basta, non costa nulla.-
Io: -No, non voglio..-
Me ne sono già innamorata così, se lo proverei anche potrei finire per innamorarmene di più e non voglio che poi ci rimanga male, poi non ho nemmeno il fisico per portarlo e ci rimarrei malissimo se mi stesse male..
Debora: -Come vuoi.-
Io: -Si.-
Debora: -Andiamo o vuoi restare qui a mangiarti il vestito con gli occhi un altro po?-
Io: -Non me lo sto mangiando con gli occhi.-
Debora: -Guardi quel vestito peggio di un bambino che guarda una torta al cioccolato.-
Io: -Mi hai paragonato ad una bambina.- Le dico guardandola.
Debora: -Si una bambina. Una bambina tanto bella, con gli occhioni dolci e un sorriso e una voce che a solo sentirli tutto il resto sparisce, il mondo sparisce e resti solo tu.- Mi spiazza..
Io: -Ma tutta questa dolcezza..?!-
Sento il viso andarmi a fuoco tanto dall'imbarazzo, ma faccio finta di nulla. Lei sorride.
Debora: -Non ti imbarazzare troppo che poi ti guardano e si innamorano di te.-
Io: -Ma mi stai guardando solo tu..- Le sorride tenendo ancora gli occhi suoi miei e stando a due centimetri dalla mia bocca.
Debora: -Io mi sono già innamorata di te, ma qui ci sono tanti passanti e possono guardarti.- Dice avvicinandosi. -Poi si innamorano e io che dovrei fare dopo?!-
Io: -Non lo so, dimmelo tu..-
Il viso mi diventa ancora più rosso, non so se è per la vicinanza o perché mi sono imbarazzata o per entrambe..
Debora: -Nulla, non posso fare nulla se qualcuno ti porta via da me o se tu vuoi andare via, mi uccideresti è vero, ma non posso obbligarti a stare con me.-
Il rossore il viso piano piano Inizia a sparire, per fortuna. Lei si allontana un po' da me e iniziamo a camminare di nuovo verso l'auto, dicendo addio mentalmente a quel bellissimo abito sul manichino in vetrina. 
Io: -Quindi se io ti dicessi che voglio andarmene e non avere più voglia di stare con te tu non diresti o faresti nulla?-
Tengo gli occhi fissi sulla strada, guardando i passanti che camminano è una bambina che ride alla mamma che gli ha appena comprato lo zucchero filato rosa.
Debora: -Non posso, il che è diverso, non posso obbligarti a stare con me.- Non mi guarda, è piuttosto seria.
Io: -Giusto.-
Debora: -Tu cosa faresti?-
Io: -Io lotterei, se così si può dire. Se una persona a cui tengo tanto dice di volere andare via da me io cerco di capire il motivo e dove ho sbagliato e poi farei di tutto per non farla andare via.-
Debora: -Cosa faresti?-
Io: -Cercherei di farle ricordare perché è stata tempo indietro con me, perché è entrata a far parte della mia vita e come, le farei capire quanto sia importante per me e cosa io sarei risposata a fare e perdere per lei. Farei di tutto per non darla andare via.-
Debora: -Fino a che punto arriveresti?-
Io: -Fino a quando non le farei cambiare idea.-
Debora: -E se non cambierebbe mai idea?-
Io: -Continuerò fin quando non la cambierà.- Tiro un sospiro. -Sono testarda e anche tanto, non mi "arrendo" facilmente.-
Debora: -Ma non puoi obbligarla.-
Io: -Ma infatti io non la obbligo.-
Debora: -Questo in un certo modo è obbligare.-
Io: -No.-
Debora: -Si.-
Continuo a guardare la strada cercando un modo di farle capire il mio punto di vista. La bambina ha riempito di baci e di abbracci la mamma mentre me dava lo zucchero filato, sembra proprio una di quelle scene dei film.
Io: -Non diventerei opprimente, cercherò di farle cambiare idea con ciò che le piace e con ciò che le fa stare bene. Ad esempio Se so che le fa stare bene ricevere sorprese gliele farei. Gli regalerei tutto ciò che vuole, le starei vicino, in un certo modo e viziare, ci starei vicino, non la farei mai sentire sola o sbagliata, non la farei mai sentire un però, la rassicurerei, cercherei di farle togliere le paranoie o le insicurezze, l'amerei semplicemente. Se tieni ad una persona seriamente o la ami non ti rassegni mai all'idea di perderla o all'idea di stare senza di lei.-
Aspetta un po' prima di rispondere, si prende il tempo per assimilare ciò che io le ho appena detto, praticamente le sto dicendo come non farmi andare via o ciò che deve fare per farmi rimanere nella sua vita. Io non voglio che mi compri tutto ciò che voglio o che mi vizi, a me basta averla vicina.
Debora: -Per me lotteresti?-

Perché ogni cosa bella, ti fa sempre stare male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora