Capitolo 23.

3.1K 145 2
                                    

Giorgia: -Il messaggio che hai letto..-
Cerco di non incrociare il suo sguardo, voglio essere del tutto indifferente.
Io: -È stato fin troppo chiaro.-
Giorgia: -No, hai capito male.-
Io: -Giorgia davvero, pensavo avesse fatto male, ma sinceramente non è stato nulla di che.-
Giorgia: -Cosa vuoi dire?-
Fisso per un attimo la sigaretta, il fumo che ne esce, penso se fumarmene un altra o no, quando ho finito questa. Alla fine opto per aspettare un po. Faccio l'ultimo tiro e Butto il mozzicone di sigaretta giù dal balcone, si vede una piccola l'icona rossa dovuto alla parte della sigaretta ancora accesa, dopo un po si perde nel buio.
Io: -Il bacio, tutto ciò che c'è stato.. C'è stato solo perché era uno sfizio.-
Si irrita facilmente, e so che queste parole le fanno male, ma lei con quel messaggio ha fatto molto più male a me.
Giorgia: -Quindi non mi ami più..?-
Io: -se ti rispondessi di no ti mentirei, ma le cose sono cambiate.-
Giorgia: -Cosa vorresti dire con questo?-
Io: -Rispondi sinceramente, provi le stesse cose per me come due anni fa?-
Le chiedo guardandola dritto negli occhi.
Giorgia: -Si..-
Cosa?! Cavolo non mi aspettavo una risposta del genere, ma tanto so che non è così.
Io: -Davvero?-
Giorgia: -Si.-
Io: -Quindi hai ancora quella sensazione allo stomaco quando mi parli, o quando mi guardi, sorridi solo all'idea di stare con me o di "coccolarci"?-
Lei non risponde, da questo si presuppone che ci sta pensando. Prendo il pacchetto di sigarette dalla tasca e prendo un altra sigaretta, l'accendo e faccio un tiro. Mi sotterro sotto la felpa, mi metto la mano libera in tasca insieme alle sigarette e l'accendino e con l'altra mano tengo la sigaretta, cerco di coprirmi il più possibile con la felpa. Ho freddo!!
Giorgia: -Lo sai che mi dà fastidio quando fumi.. E poi ti sei rubata la mia felpa.-
Fa un mezzo sorriso dicendo quasi ultima frase, io non posso fare a meno di sorridere. Gli ha sempre dato fastidio il fatto che fumassi, una volta mi aveva persino fatto promettere di non fumare più, ma a quanto pare questa promessa non è durata a lungo. Lei se ne è rimandata e io ho ricominciato. Pensandoci gli dava fastidio anche quando bevevo. Una sera in cui parlavamo avevo bevuto un po' di più del solito e lei si era arrabbiata a morte. Non sopportava l'idea che in qualche modo io potessi farmi del "male" se così si può dire o aveva semplicemente paura che combinassi cazzate.
Io: -Tu non mi hai risposto.-
Giorgia: -Dammi una sigaretta.-
Io: -No.-
Mi guarda male e cerca di fare la finta arrabbiata, ma poi scoppia a ridere.
Giorgia: -Perché Tu puoi fumare e io no?-
Io: -Mi dà fastidio quando fumi in mia presenza lo sai.-
Giorgia: -Vero.. Ma anche a me dà fastidio eppure TU fumi lo stesso.-
Alzo gli occhi al cielo, sta cercando di divagare.
Io: -Rispondimi.-
La guardo dritto negli occhi, e lei distoglie lo sguardo. Si guarda le mani, è piuttosto agiata.
Giorgia: -Devo essere sincera, quando ho conosciuto Claudia pensavo di essere andata avanti, di averti "dimenticata"- Fa il segno delle virgolette con le mani. -Ma Poi mia mamma mi ha detto che voleva salire e Bho tutto ciò che provavo per te è tornato a farsi sentire, quel "noi" che ci eravamo promesse è tornato a farsi sentire, la sensazione allo stomaco, il pensiero di abbracciarti, e stringerti e sentirti mia anche solo per qualche secondo.-
Mi lascia senza parole, non mi ero nemmeno accorta che mi ero incantata mentre parlava. Mi giro, guardo la sigaretta e vedo che è quasi tutta consumata, faccio cadere la cenere, ma non arriva nemmeno a terra che il vento la fa volare via. Mi è passata anche la voglia di fumare. Metto i piedi in terra e spengo la sigaretta nella portacenere sotto la sedia, mi sento i suoi occhi addosso. Una volta finito mi metto nella posizione di prima e ammiro il panorama.
Io: -Io ti ho aspettato. Ho aspettato che tornassi. Aspettavo che ti mancassi, ma tu niente, sei sparita e dopo qualche giorno ho iniziato a vedere le foto, gli stati e tutto il resto, sentivo morirmi dentro. Ho iniziato a stare male e non solo moralmente, fisicamente anche. Facevo fatica ad alzarmi dal letto, avevo continui mal di testa e a stento mangiavo e tante altre cose. Non mi va di parlare di questo adesso. Sta di fatto che poi per certi versi sono riuscita ad andare avanti. Sono riuscita a dormire qualche ora in più la notte e a mangiare un po' più regolarmente quando è arrivata Debora nella mia vita. Circa tre o quattro giorni fa.-
Si prende qualche secondo per assimilare il tutto.
Giorgia: -Perché non stai con lei?-
Si guarda le mani, ciò che ho detto gli ha fatto male e anche tanto, ma almeno sono stata sincera.
Io: -Io per lei sono stata solo un gioco.-
Mi guarda sbalordita.
Giorgia: -In che senso?-
Io: -Ero una scommessa. Lei doveva farmi innamorare di lei per poi lasciarmi, poi la sua ex si è messa in mezzo e ha lasciato me ovvero la sua scommessa.-
Continuo a fissare il vuoto, il cielo inizia a schiarirsi, l'aria si fa sempre più fredda, e il vuoto che avevo dentro torna a farsi sentire
Giorgia: -Mi dispiace..-
Faccio un mezzo sorriso, chiudo gli occhi per riposarmi un po', iniziano a bruciare.
Giorgia: -Io ci sono, sempre, indipendentemente da tutto.-
Apro gli occhi e la guardo. Mi metto entrambe le mani nelle tasche. Il freddo si sta affievolendo ma comunque si sente.
Io: -Lo so, lo stesso vale per te.-
Giorgia: -Hai comunque preso la mia felpa.-
Sorrido.
Io: -È comoda e poi è calda.-
Appoggia la schiena allo schienale della sedia e appoggia i piedi sul balcone. Ci troviamo tutte e due nella stessa posizione. Lei si appoggia con la testa sul mio braccio, a mia volta appoggio la testa sulla sua. Dopo tutto mi è mancata..
Giorgia: -Sapeva di te, sapeva quanto sei e quanto eri importante prima. Quel messaggio lo ha mandato perché sapeva che stavo con te, è semplicemente gelosa, sapeva di farti male.-
Mi ero dimenticata del messaggio..
Io: -Non preoccuparti.-
Giorgia: -Prima di venire qui l'ho lasciata è gli ho detto chiaro e tondo che le cose fra di noi non potevamo andare avanti.-
Io: -Avevi detto che era importante.-
Giorgia: -Si ma lo sei di più TU.-
Preferisco no rispondere. A queste parole resto interdetta. Questa ragazza si contraddice da sola. Non credo proprio che la ragazza mandi un messaggio del genere così dal nulla e poi per dire quelle cose significa che anche lei gli avrà detto qualcosa, o almeno credo..
Giorgia: -Non mi arrendo con te.-
Io: -Non rovinare il momento.-
Giorgia: -Ti voglio nella mia vita. Nei miei giorni.-
Io: -Dici così poi appena te ne vai sparisci.-
Giorgia: -Non stavolta.-
Non rispondo, non riesco a crederle. Ogni sua parola per me è solo una semplice parola. Restiamo così fin quando il sole non inizia ad alzarsi, fin quando il blu della notte non diventano un insieme di colori, tutti incastrati fra di loro che sfumano dal rosso fino all'azzurro o dal blu all arancione. Per mezzo secondo mi torna in mente quando ho visto l'alba con Debora nella sua casa in montagna. Mi manca.. ma no Rita. Non pensarci adesso.
Cerco di non pensare a lei, ma di concentrarmi su quell'alba così bella e piena di luce.

Perché ogni cosa bella, ti fa sempre stare male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora