Capitolo 13.

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La sento stringermi ancora di più, è sveglia, io faccio finta di dormire, voglio vedere cosa fa. Apre gli occhi e tira un bel sospiro, Mi sento i suoi occhi addosso, mi dà un bacio sui capelli e si alza dal letto, toglie il braccio da sotto il mio collo, molto delicatamente, si vede che non vuole svegliarmi. Socchiudo gli occhi, così da poter vedere cosa fa. Una volta che si è alzata dal letto, si avvicina alla sedia della scrivania, dove ha appoggiato il gubbino la sera prima, prende il cellulare e risponde a qualche messaggio.
Con chi starà parlando?!?! Martina forse?
Poco dopo esce dalla camera, e va in cucina, la sento parlare.
Debora: -Hey, si, tu?, sono a casa di una mia amica, si è solo una amica.- Sono solo un amica. Sento gli occhi andarmi a fuoco, mi giro dalla parte verso il muro, così che anche se entra in camera non si accorge di nulla, stringo ancora di più Teddy. Non mi va di farmi vedere così, ridurmi a piangere per qualcuno. -No, non posso, ti ho detto no, avevamo chiuso.- Martina, deve essere lei. -Chiama Sara, hai bisogno di qualcuno vicino ho capito, no. C'è Cristina, Sara, io non posso venire, lei ha bisogno di me e non la lascio sola. No, ti prego no, smettila, non piangere, ho detto smettila. Va bene okay?! Dammi due minuti e sono lì.- Le lacrime scendono, ormai non posso più fermarle, mi viene da singhiozzare ma non posso. Continua a parlare: -Si ha bisogno di me, ma tu stai così, hai bisogno di qualcuno vicino, che ti abbracci e che stia con te. Non fare l'amica, Spero solo che lei capisca, no Martina lei è importante. È diversa. Ha qualcosa di diverso. Smettila di piangere, ho detto che ho scelto di venire lì da te. Se ne farà una ragione, almeno spero. Ma è l'ultima volta. Si passerò la giornata con te, va bene puffa haha, adesso arrivo. Ti voglio bene anche io.- chiude la chiamata e torna in camera. Puffa?! Ti voglio bene?! Pensa seriamente che io sia il suo giocattolo! Non può rifarlo ancora.. Non dopo tutto quello che ha detto.
Si avvicina alla sedia vicino alla scrivania e prende il gubbino, lo indossa e quando se ne sta per andare gli dico...
Io: -Se te ne vai adesso, fai anche senza tornare.-
Debora: -Pensavo dormissi.. Mi hai spaventato.-
Io: -Appunto perché pensavi questo te ne stavi andando?-
Cerco di parlare con il tono di voce più calmo che io potessi avere, cerco di non fargli capire delle lacrime, della voce e di tutto il resto, evito di guardarla.. Mi sento i suoi occhi addosso, ma io non mi muovo.
Debora: -Ha bisogno di me..-
Io: -Ha bisogno di coccole, non di te.-
Debora: -Ha bisogno di me vicino a lei.-
Io: -Vai allora, basta che poi non torni.-
Debora: -Non puoi chiedermi questo.-
Io: -Tu non puoi comportarti così. Quindi vai e non tornare.-
Debora: -No..-
Mi asciugo gli occhi, e il viso. Mi giro verso di lei, per guardarla dritto negli occhi.
Io: -Lei è importante, inutile negarlo, e per quanto io possa essere importante, come dici tu, lei lo sarà sempre più di me. Quindi vai, e stai con lei.-
Debora: -Piccola..-
Io: -Vai.-
Si avvicina, mi accarezza la fronte e mi dà un bacio sulla guancia. Le lacrime scendono ormai senza più poterle controllare, inizio anche a singhiozzare.
Debora: -Mi farò perdonare.-
Senza aggiungere altro o aspettare una mia risposta se ne va, appena oltrepassa la porta le lacrime scendono ormai incondizionate peggio di prima, la porta dentata si chiude e lei se ne è andata, un altra volta.
Sono stanca di stare a letto, e se resto qui continuerò a pensare a lei o Giorgia.
Mi misuro la febbre, è 37. Posso reggermi in piedi, non posso restare qui a vita.
Mi alzo, metto il cellulare a caricare e nel frattempo vado in bagno a fare un bagno caldo, credo di starci per ore intere, penso a tutto ciò che mi è successo, a Debora con Martina che prima di lei sembrava che a momenti volesse regalarmi il mondo, a Giorgia che a Natale sale con la ragazza e non so se riesco ad affrontarla, non lo so, e in fine c'è mamma che mi deve parlare e non so ancora di cosa, mi preoccupa per fortuna la febbre non è altissima ed è sopportabile. Una volta uscita dalla vasca mi asciugo e mi metto qualcosa di comodo leggins e felpone di mamma, perdo un po' di tempo ad asciugarmi i capelli, metto la schiuma e li asciugo con il diffusore a testa in giù. Mi piacciono come sono da asciutti, mossi. Mi lavo i denti e metto in ordine il bagno. Una volta finito torno in camera, e cambio il letto, tolgo le lenzuola sporche e metto le lenzuola pulite e metto in lavatrice quelle sporche per farle lavare, metto in ordine il casino che ho sul comodino, rimetto le sigarette nel cassetto, mamma quando è entrata prima non se ne è nemmeno accorta o se le ha notate avrà pensato che sono di Debora. Prendo Teddy da sopra il letto con lo zaino da dentro l'armadio e vado in cucina per studiare un po. Mentre vado in cucina si sente un tuono fortissimo, tanto da far saltare la corrente, come primo istinto e quello di andare a togliere il cellulare da sotto carico se no la batteria si rovina. Lo porto con me in cucina. La corrente ritorna. Mi siedo su una sedia vicino la tavola, fuori il tempo è bruttissimo, è scuro, continuano a una serie infinita di lampi e tuoni, lo avevano detto in TV che avrebbe piovuto e non poco. Metto Teddy vicino a me, seduto sulla sedia vicino la mia, lo zaino sulla tavola e prendo l'enorme libro di storia, ho una serie infinita di cose da studiare ed è meglio se inizio.
Dopo qualche ora, verso le 11.30 arriva mia mamma, appena apre la porta e mi vede lì seduta a studiare gli prende un colpo a momenti.
Mamma: -Cosa ci fai qui? Hai la febbre, devi stare a letto a riposare.-
Io: -Mamma domani devo tornare a scuola, e ho una montagna di cosa da studiare.-
Mamma: -Hanno chiuso la scuola.-
Io: -Cosa?-
Mamma: -Il mal tempo, credono sia più sicuro che le scuole rimangano chiuse.-
Io: -Bhe è sempre meglio se mi porto avanti a studiare, così quando torniamo sono già avanti.-
Ho bisogno di tenere la mente occupata. Non voglio pensare ne a Debora e tantomeno a Giorgia.
Lei resta lì in piedi, davanti a me, è abbastanza seria.
Mamma: -Devo parlarti..-
Io: -Ah sì è vero, dimmi.-
Ha l'aria piuttosto preoccupata, fa qualche lasso avanti, posa la borsa sulla stufa che abbiamo vicino l'entrata e si siede difronte a me.
Mamma: -Bhe, si ecco, vedi non è facile.-
Parla non guardandomi in viso, gioca con le unghie, si vede che è qualcosa di molto serio e non è facile per lei parlarmene.
Io: -Mamma lo sai che a me puoi dire tutto.-
Le dico rassicurandola.
Mamma: -Io e tuo papà vogliamo divorziare.-
Mi prendo qualche secondo per assimilare la notizia, non ci posso credere.. Non ho mai avuto un buon rapporto con mio papà, okay va bene, ma per mio fratello questa cosa non andrà bene. Deve crescere con un padre vicino, lui lo adora..
Io: -Perché?-
Mamma: -Le cose vanno malissimo fra me e lui, e poi hai notato anche tu che quando torna non sta mai a casa, Bhe ha un altra.-
Dio mio.. Chiudo i libri, ha bisogno di me mia madre, prendo i libri e l'astuccio e tutto il materiale scolastico e lo metto nello zaino, lo chiudo e lo poso vicino la sedia dove sono seduta.
Io: -Ne sei sicura?-
La guardo dritto negli occhi.
Mamma: -Si, una volta mentre dormiva ho controllato il cellulare e ho visto che aveva i messaggi di in altra ragazza, giovane, bella.-
Io: -Stronzo.-
Mamma: -Rita, è pur sempre tuo padre.-
Io: -Si, ma sai come la penso su di lui. Per me come se ti togliessi un peso. Sia tu che io.-
Alzo la testa e mi tiro le braccia, mi scombussolo un po i capelli, e poi torno a guardarla.
Mamma: -Si ma ancora prima di lei, questo matrimonio andava in frantumi, poi è entrata lei nella nostra vita ed è finito di sgretolarsi. Ma il punto non è questo.-
Si sistema sulla sedia, come se la notizia peggiore dev'essere ancora darmela.
Io: -E quale è?-
Mamma: -Ha chiesto all avvocato di prendersi tuo fratello e non farmelo più vedere.-
Cosa?! No. Non si deve azzardare. Tutto ma mio fratello no.
Io: -Cosa? No non può farlo!-
Mamma: -Invece sì a quanto pare, l'avvocato ha avuto il consenso del giudice e domani lui torna, firma le ultime pratiche e si prenderà Antonio, andranno a vivere all'estero con la nuova compagnia.-
Mi alzo, e mi siedo vicino a lei, l'abbraccio, ha bisogno di me adesso più che mai.
Io: -E tu?-
Mamma: -Cosa e io?-
Io: -Tu avrai me.-
Mamma: -Si, amore. Almeno ci sei tu con me.-
Io: -Si mamma, ci sono sempre io.-
Devo essere forte, per tutte e due.
L'abbraccio e lei mi stringe, stiamo così per qualche minuto.
Mamma: -Comunque adesso ho anche notizie belle da darti.-
Io: -Dimmi. Sono tutt orecchie.- Le dico sorridendo.
Mamma: -Allora, Giorgia ha saputo di me e tuo padre e fra un po salgono, stanno qui qualche settimane e domenica prossima abbiamo un matrimonio, ci sarà anche Marica e sua figlia Debora e ci sarà anche Sara. E verrà anche Giorgia con la mamma. E a Natale andiamo in montagna con Debora e i suoi e verrà Giorgia e i tuoi genitori e la ragazza con noi. A proposito Debora dove è?- Dice guardandosi intorno.
Al improvviso divento più fredda.
Io: -E andata via, l'ha chiamata una sua amica ed è dovuta andare via.-
Mamma: -Domani mattina viene tuo padre e mercoledì pomeriggio dobbiamo andare a prendere Giorgia con la mamma alla stazione.-
Annuisco, ho solo un giorno e mezzo per prepararmi alla arrivo di Giorgia, di rivederla dopo due anni. Ha un anno più di me, è alta e anche tanto, anche se pensandoci sono io che sono bassa.
Non è il momento di pensare a lei Rita.
Mamma: -Devo preparare la valigia a tuo papà con tutte le cose di tuo fratello.-
Si alza di colpo Dalla sedia e va a prendere la valigia vicino la porta, che io nemmeno avevo notato quando è entrata.
Io: -Ti aiuto io.-
Mamma: -Non dovevi studiare?-
Io: -Lo studio può aspettare, come tutto il resto, adesso hai bisogno di me.-
Mamma: -Per fortuna ci sei tu.-
Io: -Ci sarò sempre mamma lo sai.-
La abbraccio ancora.
Mamma: -Sabato andiamo a comprare qualcosa per il matrimonio, un bel vestito corto, tacchi, e la settimana prossima andiamo dalla parrucchiera.- Dice giocando con una ciocca dei miei capelli.
Cerca di tenere la mente impegnata, così da non pensare a mio fratello, a mio padre questa gliela farò pagare.
Io: -Ho già il vestito e le scarpe, perché invece non andiamo a comprare qualcosa per te? O andiamo al cinema? Mangiare fuori? Ci sarà anche Giorgia e sua mamma Federica.-
Mamma: -Si possiamo invitare anche Marica e Debora.-
Perché deve tirare in mezzo sempre loro?!
Io: -Si mamma, possiamo chiamare anche loro.-
Mamma: -Vieni anche tu vero?-
Io: -Certo mamma, ovunque vuoi.-
Mamma: -Allora organizziamo qualcosa per sabato.-
Annuisco, è una donna così forte, ne ha passate davvero tante eppure guardala è lì davanti a me, sorride e cerca di essere forte per me.
Mamma: -Vado a riposarmi un po, c'è la fai qui da sola?-
Io: -Si sì tranquilla.-
Mamma: -All entrata c'è la valigia, puoi farla tu per favore?-
Posso farcela.. Non devo piangere.
Io: -Certo.-
Prendo Teddy dalla sedia e glielo do.
Io: -A me aiuta quando sto male..-
Mi sorride.
Lei va in camera mia e chiude la porta così che io possa andare in camera sua e prendere tutte le cose di mio fratello, dorme. Così almeno così si può riposare un po è una volta sveglia ha bisogno di mangiare qualcosa di caldo. Adesso preparo la valigia, vado vicina alla porta e la prendo, la porto in camera di mamma e iniziò a prepararla, mettendoci dentro tutto i vestiti di mio fratello.
A volte quando hai qualcuno così vicino e non ci pensi, dai così per scontato tutto che non ci pensi mai a cosa potrebbe succedere se mai questa potesse andarsene. Con mio fratello da quando è nato, non ci sono mai stata, ero sempre impegnata con la scuola o con i miei pensieri. Non sono stata una buona sorella, non sono mai stata buona a niente.
Gli occhi iniziano ad andare a fuoco, le lacrime scendono ormai non riesco più a fermarmi. Vorrei tanto che Debora fosse qui..
Prendo il cellulare, vorrei chiamarla, ma non voglio disturbarla. Vedo se ho qualche messaggio suo, ma niente, in compenso mi ha scritto Giorgia.
Giorgia:
[Piccola..]
Io:
[Eii..]
Il messaggio lo ha mandato qualche minuto fa, ma risponde abbastanza velocemente.
Giorgia:
[Ho saputo di tua mamma e di tuo papà..]
Io:
[Si, mamma mi ha detto che sali]
Giorgia:
[Sii, dopo due anni ci vediamo.]
Io:
[Si.]
Giorgia:
[Posso chiamarti?]
Oddio e adesso cosa gli dico?! Mi prendo qualche istante per pensarci su, forse parlare con lei mi farà stare bene, prima di solito funzionava così.
Io:
[Si]
Dopo qualche secondo mi arriva la sua chiamata.
Io: *Se stata velocissima..*
Mi metto le cuffie così che posso andare avanti nel fare la valigia a mio fratello.
Giorgia: *Hai pianto?*
Come fa?!
Io: *Forse..*
Giorgia: *Non mentire, ti conosco meglio di chiunque altro.*
Io: *Lo so, lo so..*
Giorgia: *Mi dispiace piccola..*
Io: *shhh..*
Giorgia: *Non è solo per tua mamma vero?*
Io: *okay inizi davvero a farmi paura hahaha*
Giorgia: *Dio mio, la tua risata.. È più bella di quanto mi ricordassi.*
Io: *hahaha smettila dai, che se no non la smetto più di ridere lo sai.*
Giorgia: *Ma infatti non devi smettere, hai una risata bellissima, non devi smettere di ridere.*
Io: *Tu mi hai fatto sempre sorridere.*
Giorgia: *Cosa è successo?*
Io: *Okay, sinceramente pensavo che non te ne avrei mai parlato, ma è una ragazza.*
La Sento agitarsi.
Giorgia: *Chi è?*
Il suo tono di voce è diventato più freddo, distaccato.
Io: *Si chiama Debora, abita qui vicino a me.*
Giorgia: *Cosa ha fatto?*
Io: *Bhe allora da dove iniziare.. niente in particolare.*
Giorgia: *Per farti stare così, qualcosa avrà fatto.*
Io: *L'ho conosciuta venerdì, è la figlia di un amica di mia mamma, ha 26 anni, nel giro di quattro giorni mi ha scombussolato, mi ha portato in montagna a vedere l'alba, ha una casa li, poi torniamo e sparisce perché la sua ex si è rifatta viva. Ritorna, si presenta a casa, e poi se ne va mentre dormo perché la sua ex ha bisogno di coccole, poi ritorna dice che ha chiuso con lei e il giorno dopo appena lei la richiama se ne va..*
Aspetta qualche secondo prima di rispondere.
Giorgia: *È successo qualcosa fra di voi?*
Io: *No, una volta soltanto si era avvicinata tanto per baciarmi, ma poi si è tirata indietro.*
Giorgia: *Perché?*
io: *Non lo so..*
Giorgia: *Ti è dispiaciuto?*
Io: *Abbastanza..*
È strano parlare di queste cose con lei.
Giorgia: *Mi aiuti a scegliere cosa devo mettere in valigia?*
Cerca di cambiare argomento, si vede che non gli piace parlare di lei, ma da quello che ho visto quando sarà qui la vedrà spesso.
Io:  *Ma certo..*

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