Capitolo 20.

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Resto stupita. Gli faccio un mezzo sorriso, cercando di nascondere lo stupore.
Con quale coraggio l'ha portata qui?! Con quale coraggio torna con lei qui?! Non doveva. Non si doveva azzardare a fare una cosa del genere. Non adesso.
Mi sento gli occhi di Debora e Giorgia puntati addosso. Mi giro verso Giorgia e vedo che mi sta fissando. Inizio ad ascoltare mamma che parla così da cercare di non pensare.
Mamma: -Si sono salite oggi.-
Federica: -Io e Giorgia abbiamo deciso di fargli una sorpresa. Ci siamo messe in macchina e siamo venuti qui.-
Marica: -Uhh che bello, almeno così siete in compagnia e non da sole.-
Mamma: -Si.-
Marica: -Come è andata stamattina?-
Si riferisce a mio fratello, abbasso lo sguardo, non mi va di parlare di lui o di sentir parlare di lui.
Mamma: -Come previsto, l'ha portato via..-
Marica: -E adesso?-
Gli voglio un bene immenso a quella donna, ma dovrebbe imparare a farsi i cazzo suoi.
Mamma: -Non lo so.-
Marica: -Come no.?-
Federica: -Non mi sembra il caso di parlare di questo adesso.-
Adoro quella donna.
Marica: -Giusto, scusami..-
Mamma: -Non preoccuparti.-
Mamma si alza e va vicino alla cucina.
Mamma: -Volete qualcosa da mangiare o da bere?-
Marica: -Un the io.-
Guarda Federica in cerca di una risposta.
Federica: -il the va bene anche per me grazie.-
Mamma: -Volete anche due biscotti al cioccolato?-
Tutti annuiscono, tranne me. Non mi va di mangiare o di bere, sentir parlare di mio fratello mi rattrista.
Marica: -Ma adesso ci sarete anche tu e Giorgia al matrimonio di domenica?-
Federica: -Si sì.-
Debora: -Ma chi è che si sposa?-
Marica: -Laura, te ne avevo parlato.-
Debora: -Ah si, quella tua amica brutta.-
Marica: -Non è brutta.-
Debora: -Mamma, una così è Brutta.-
Giorgia: -La cosa è soggettiva, quello che per te può essere brutto per qualcun altro può essere bello.-
Debora: -Bhe per me lei è brutta.-
Guardo Martina, resta in silenzio per tutto il tempo, si limita a guardarsi intorno.
Giorgia: -Bene.-
C'è una certa elettricità nell'aria provenire da entrambe loro.
Debora: -Ah mamma, comunque di alla tua amica che verrà anche Martina al matrimonio.-
Resto stupita. Continuo a guardarmi le mani, cerco di essere il più indifferente possibile, Debora non mi conosce abbastanza da capire il mio comportamento, invece, Giorgia si.
Marica: -Va bene. Rita a scuola come va?-
Alzo il viso, guardandola negli occhi. Perché devono parlare di me?! Non potevano continuare a parlare del matrimonio o di Giorgia o Federica?!
Io: -Questa settimana è chiusa la scuola per via del tempo, lunedì la riaprono.-
Marica: -Dai almeno ti riposi un po.-
Io: -Si.-
Marica: -Sei di poche parole.-
Io: -già. Ehm vado un attimo in camera a prendere il cellulare. Torno subito.-
Cercando di essere il più disinvolta possibile, mi alzo e molto velocemente vado in camera. Non appena sono dentro la camera, chiudo la porta alle mie spalle, mi avvicino al letto e mi ci siedo, faccio un bel respiro profondo. Mi tiro i capelli indietro come se i miei polmoni potessero prendere ancora più ossigeno, ma è tutto inutile. Respiro lentamente, non so cosa mi stia succedendo, so solo mi dà fastidio vederla qui con lei, mi dà fastidio che la porterà al matrimonio, mi dà fastidio che mi ha lasciata quando avevo bisogno di lei quando lei se ne è andata, mi dà fastidio tutto.
Mi alzo dal letto e vado alla scrivania che si trova difronte al letto, prendo il cellulare dalla tasca del gubbino, poi torno a sedermi sul letto, sblocco il cellulare e vedo che Debora mi ha chiamato e anche molte volte, ma vado avanti, non voglio pensarci. In questi momenti avrei bisogno di Scarlet, di solito quando avevo qualche problema lei c'era, adesso che abbiamo litigato, non credo potrei farlo ancora... Già è tanto se mi scriverà. Infondo ha ragione, mi sono comportata male con lei, ero fredda e distaccata, ma lei avrebbe dovuto capire dato tutto ciò che mi sta succedendo. Vedo che oltre le chiamate di Debora non ho né altre chiamate o altri messaggi. Prendo il cellulare, mi alzo e vado verso la sala dove ci sono tutti gli altri, prima di aprire la porta di camera faccio un bel respiro profondo.
Torno in sala e mi siedo sul divano, non appena entro  in quella camera, Debora e Giorgia mi guardano, io cercando ci non pensarci torno a sedermi al posto di prima. Giorgia mi guarda, e io ricambio il suo sguardo, mi sorride e non posso fare altro che ricambiare.
Debora di alza.
Debora: -Io e Martina andiamo.-
Dice rivolgendosi a tutti.
Marica: -Dove andate?-
Debora: -Non lo so, ma voglio andare lontano da qui.-
Marica: -Cosa è successo?-
Debora: -Nulla, ma noi andiamo. Mi dai le chiavi della macchina?-
Marica: -E io dopo come faccio a tornare a casa? Aspettate un altro po' poi andiamo insieme.-
Guardo Martina seduta sul divano, è al quanto strana quella ragazza, così come Debora. È calma, guarda Debora cosa fa. Ma Perché Debora si comporta così adesso!? Forse avrà visto me e Giorgia che ci siamo sorrise. L'unica spiegazione è quella, o vogliono solo stare insieme.. Nono Rita non pensarci. Non adesso.
Mamma: -Perché non restate a mangiare qui?-
Che cazzo.. No!!!
La guardò malissimo, ma lei non ne capisce il motivo.
Marica guarda Debora, come per supplicarla di restare.
Mamma: -Andiamo a comprare due pizze o anche tre e le mangiamo qui.-
Dice guardando Debora.
Lei non risponde.
Mamma: -Dai restate..-
Martina: -In realtà io dovrei andare a casa..-
Si intromette, come se fosse una scusa per andarsene e stare sola con lei.
Io: -Chi va a comprare le pizze, può accompagnarti.-
Debora mi guarda e credo che se avesse potuto mi avrebbe preso a calci.
Giorgia: -Andiamo tutte e quattro a prenderle e ti accompagniamo.-
Oddio.. Non mi sarei mai aspettata una risposta così da lei.
Martina e Debora si guardano.
Debora: -Okay..-
Martina resta in silenzio visibilmente sconvolta.
Giorgia: -Rita vai a prendermi il gubbino in camera per favore?-
Io: -Si tanto devo prendere anche il mio gubbino.-
Mi alzo dal divano e vado a prendere i nostri gubbini.
Vado in camera e mi metto il gubbino. Quando prendo il suo, il cellulare gli cade dalla tasca del gubbino, va a finire sulla sedia. Quando prendo il cellulare si accende e vedo che gli sono arrivati alcuni messaggi di Claudia.
Claudia: [Ehi amore, ti amo, avevi detto che ci saremmo sentite e appena arrivi sparisci. Amore.. Sai una cosa?! Non mi importa se stai con lei adesso, io ti amo, e prima di salire quando mi hai detto che poi saresti tornata da me e che saresti stata con me poi, non pensando più a lei, non immagini quanto bene mi hai fatto. So che stai con lei solo per quello, solo perché lo vuoi fare e non perché la ami mi fa stare un pochino meglio, ma l'idea di te con qualcun altra non mi piace. Non voglio perderti, tu avevi detto che non c'era il rischio di questa cosa, ma io ho paura ugualmente..]
Non ci posso credere.. Sta con me solo per quello.. No!!! Idiota che sono.
Gli rimetto il cellulare in tasca e Giorgia entra in camera, non facendola nemmeno parlare gli do il gubbino.
Credevo facesse più male una cosa del genere, perché io ci avevo pensato. Avevo questa paura anche quando ci sentivamo. Pensavo che lei stava con me solo per quello.
Io: -Tieni, e vedi che ti sono arrivati dei messaggi.-
Giorgia: -Cosa?! Hai messo le mani dentro le tasche del gubbino.-
Io: -No, l'ho preso dalla sedia ed è caduto il cellulare e ti continuavano ad arrivare messaggi. Rispondigli che ha paura di perderti.-
Ha anche il coraggio di incazzarsi.
Giorgia: -Ehi.. No! Aspetta! Cosa hai letto?-
Io: -Leggiteli anche tu.-
Senza guardarla ancora o aspettare una sua risposta, torno in cucina dove ci sono le altre.
Debora mi guarda.
Debora: -Successo qualcosa?-
Io: -No.-
Torna Giorgia in cucina.
Io: -Andiamo?-
Così da dirigersi tutti verso la porta.
Debora: -Andiamo con la mia macchina.-
Dice guardandomi.
Io: -Ok.-
Sarò egoista, ma trovare Debora a cosa mia con un altra mi ha fatta male. Vedere quei messaggi mandati dalla ragazza di Giorgia mi hanno fatto male, ma più che altro infastidita anche.
Usciamo fuori di casa e iniziamo a scendere le scale, lascio andare avanti loro, Debora scende con Martina vicino, invece, Giorgia è da sola.
Non appena arriviamo in macchina io e Giorgia ci sediamo dietro, lei ogni tanto mi guarda, cercando un mio sguardo o un mio gesto, ma nulla. Guardo avanti e vedo che Martina sta fissando Debora, ma lei è fissa nel guardare davanti.
C'è un silenzio al quanto imbarazzante.
Io: -Qualcuno ha chiesto come dobbiamo prendere le pizze?-
Giorgia: -No, ma Io la prendo con il salame piccante, mia mamma di solito la prendo con panna e mais.-
Oddio non mi piace proprio panna e mais.
Guardo Debora..
Io: -E tu Debora?-
Stringe forte il volante e mi guarda dallo specchietto retrovisore.
Debora: -Non lo so, dopo la chiamo.-
Cala di nuovo il silenzio, Martina abita piuttosto lontano.
Martina: -Fermati qui, scendo e vado a piedi a casa tanto non è lontano, voi cosi potrete andare a prendere le pizze.-
Debora: -No.-
Martina: -Si, non fare la cocciuta con me, lo sai che non ci riesci.-
Accosta al primo parcheggio che trova. Perché a me non mi deve mai ascoltare e invece con lei fa così?! Con me è cocciuta, e non poco e invece con lei si arrende così facilmente?!
Debora: -Ci vediamo domani?-
Martina: -Vedremo.-
Debora: -Cosa hai adesso?-
Martina: -Non è né il momento, né il luogo per parlarne.-
Debora: -Parla.-
Martina: -Devi mangiare la pizza con la tua amica no?! Vai.-
Si sta riferendo a me?!
Io: -Ti stai riferendo a me?-
Martina: -Si.-
Io: -Ma che hai contro di me?! È una pizza.-
Per una volta che non ho fatto nulla, che davvero non c'entro mi devono mettere in mezzo. Sempre.
Martina si gira verso di me per guardarmi meglio.
Martina: -non dovevi entrare nella sua vita. Dovevi starne fuori.-
Debora: -Smettila.-
Io: -Non ho scelto io di entrare nella sua vita.-
Dico urlando, le cose non stanno prendendo una bella piega.
Lei inizia ad urlare.
Martina: -si, dovevi farti i cazzi tuoi.-
Debora: -Adesso basta. Scendi.-
Martina: -Cosa?-
Debora: -Hai esagerato. Scendi.-
Martina: -Ma..-
Debora: -Dai vai.-
Io: -No! Aspetta. Voglio chiarire questa cosa.-
Martina: -Cosa vuoi chiarire?-
Io: -Perché non dovevo entrare nella sua vita?! Perché non dovevo dargli corda?! Perché ti infastidisce così tanto che io e lei parliamo?-
Debora sbuffa.
Debora: -Martina scendi.-
Mi sta nascondendo qualcosa..
Io: -Perché?-
Debora: -Martina scendi. Adesso.-
Mi arrendo. Mi lascio cadere contro il sedile. Martina scende sbattendo la porta.
Giorgia: -C'è la pizzeria a pochi passi da qui, vado io, voi chiarite.-
Senza aspettare riposta scende dalla macchina.
Cazzo l'ho fatta stare male. Non ho pensato a lei..

Perché ogni cosa bella, ti fa sempre stare male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora