Prologo.

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Contea di Istmil – Accampamento.

TECLA

Non ho fatto fatica a riconoscerla: il suo volto è l'unica cosa a cui riesco a pensare. Qualche giorno fa è comparso nella mia mente come un lampo, e da allora non l'ho più dimenticato.

"Trovare Ivy Tallis e catturarla. Trovare Ivy Tallis e catturarla. Trovare Ivy Tallis e catturarla.

L'eco di queste parole mi risuona in testa di continuo, come i rintocchi di un pendolo che non dorme mai. E' un rumore che non riesco a placare in alcun modo, se non dicendomi che vincerò, eccome se vincerò. Seguirò ogni ordine fino alla fine.

Ma queste rassicurazioni, per il momento, sono solo una bugia per consolarmi: non sono ancora riuscita a realizzare niente, e lo so bene.
Avevo fatto una promessa al conte Grevor, quando mi ha accolta a palazzo: gli ho giurato che avrei fermato quella ragazza con le mie stesse mani e che lo avrei reso fiero di me. Peccato che ho fallito.

E dire che ci è mancato poco. Siamo stati io e Lushen a scoprire dove Ivy si trovasse: stava scappando nel bosco vicino all'Accampamento di Istmil. Non è stato semplice darle la caccia: nessuno era riuscito a capire dove fosse scappata. Abbiamo brancolato per ore e ore, tra boschi e città, come cercando un ago in un pagliaio.

Pochi minuti fa pensavo finalmente di avercela fatta: ho scorto la sua figura tra gli alberi e le ho scagliato contro una freccia. Ero colma di soddisfazione e orgoglio: io, Tecla, un'elfa come tanti altri, ero riuscita a compiere la grande Missione. Avrei portato Ivy a Grevor, il nostro unico padrone, e lo avrei aiutato a scoprire ciò di cui aveva bisogno.

Ivy ha provato a difendersi, ma io evocato i mostri dal terreno, proprio come Grevor ci ha insegnato a fare. Lushen, invece, le ha puntato un coltello alla gola, senza esitare.

Ma è stato tutto inutile: poco dopo, è comparso un ragazzo dai capelli blu che l'ha aiutata. Credo che sia un suo amico: persino io sono riuscita a capire che le è affezionato.

Non ricordo molto altro: soltanto della gente che voleva fermarci, delle corde che mi stringevano, dell'acqua che mi ha spedita dritta dentro alle mura dell'accampamento.

Alla fine, sono stati gli altri ad imprigionare me. Sono stata io, quella che è caduta in trappola. Ma, nonostante ciò, ancora non riesco ad arrendermi.

Devo catturare Ivy. Devo trovare Ivy, ma dov'è finita?

O meglio..dove sono finita io?

Non riesco a riconoscere l'ambiente intorno a me. E' grigio e spoglio. Credo sia una cella. Non sono nemmeno in grado di riconoscere le persone che mi stanno tenendo ferma. Sento solo delle voci, dei nomi che si chiamano con affanno e preoccupazione.

"Darfel, Faolan, Nev, Erik."

Chi sono? Perché stanno parlando di me, del padrone Grevor? Sento le loro parole, ma non riesco a comprenderle.
Dicono che sono un'alleata del male. Che ho provato a uccidere.
Che significa? Non capisco: ho solo seguito degli ordini. Ho solo preso strada che mi hanno indicato, con la continua conferma che stavo agendo nel modo giusto. Come possono questi sconosciuti pensare il contrario? Cosa mi faranno?

Volto la testa. E' l'unica cosa che riesco a fare o a muovere. Il mio corpo sembra essersi trasformato in pietra, è dolorante e stanco.

Riconosco il viso addormentato di Lushen, e mi sforzo di concentrarmi su quello, ma, come al solito, non riesco a ricordare molto, che la voce di Grevor torna a riempirmi la testa.

Catturare Ivy Tallis. Catturare Ivy Tallis. Catturare Ivy Tallis!

Devo pensare solo, sempre e soltanto a questo. Perché sono questi gli ordini che ho ricevuto. Perché non posso neanche provare a chiedermi chi sia veramente Lushen, chi fossimo noi prima di fare questo mestiere, che la mia testa si riempie di urla. Che il mio corpo si muove senza che io riesca a controllarlo. Che il mio animo urla di gioia e sollievo quando faccio ciò che le voci che ho in testa mi costringono a fare.

Mi chiamo Tecla, sono un'elfa e non so da dove vengo. Non so neppure quando ho incominciato a servire Grevor, ma una cosa la so bene: devo continuare a farlo.

Con il sorriso sulle labbra e questa consolazione a rassicurarmi, quasi non mi accorgo della siringa che affonda improvvisamente nel mio braccio. Delle parole dolci e carezzevoli di una ragazza che, a quanto pare, si chiama Nev. Mi addormento e basta, cadendo in un buio calmo e piatto.

E per la prima volta dopo tanto tempo, la voce di Grevor sparisce dalla mia testa, insieme a tutto il resto.

SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora