25: Combattimento

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Darfel, combattendo, non dimenticava mai la paura: la sentiva calzare addosso, pesante come un cappotto impregnato d'acqua. Tuttavia, cercava di non farla prevalere su ogni altra cosa: sulla prontezza dei propri scatti, ad esempio, sull'agilità dei movimenti o sul controllo dell'arma.

Nev era stata trascinata via da quelle creature da un momento all'altro, e Darfel aveva fatto giusto in tempo a inseguirli, colpirli e allontanarli dall'amica che lei era svenuta,  scivolando sul terreno. Non aveva ferite profonde né aveva picchiato forte la testa, dunque Darfel sperava che avesse perso i sensi a causa di un dolore e di uno shock temporaneo. Non aveva fatto neppure in tempo a soccorrerla che i mostri si erano avventati su di lui, e sperava soltanto di poterla aiutare a breve, non appena sarebbe riuscito a sconfiggerli.

Gli esseri malvagi lo circondavano: i loro corpi di nubi scure, fluttuanti, così diversi da quelli che era abituato ad affrontare, lo accerchiavano in un turbine convulso. Quasi avvertiva la morsa delle loro zampe intorno al collo, l'impatto dei loro colpi sulla pelle. Se si fosse distratto un solo istante, però, avrebbero di sicuro afferrato di nuovo Nev, e lui avrebbe fatto qualunque cosa per impedirglielo.

Nev era la sua migliore amica, e lo aveva seguito in quell'impresa senza esitare un istante, aiutandolo con i suoi poteri curativi. Lo aveva protetto e ascoltato fin troppo, non solo in quegli ultimi giorni, ma anche in quegli ultimi anni: non la avrebbe lasciata in mano a dei mostri per nessun motivo al mondo, anche a costo di farsi male.

Cercò di non farsi prendere dal panico e di non pensare al peggio: forse aveva ancora speranza di uscire fuori da quello scontro, forse nel frattempo Ayslin e Haol avrebbero trovato un modo per sistemare la nuvola e portarli via da lì non appena avrebbe avuto un attimo di tregua, e abbastanza forza per portare via Nev.

In fondo, i mostri non erano ancora riusciti a prenderlo: lui era rapido, e, nei pochi istanti in cui si era trovato faccia a faccia con loro, era riuscito a scartare lateralmente i loro assalti impietosi.

Darfel aveva provato a gettare su di loro le proprie corde, ma con scarsi risultati: non era riuscito in alcun modo a catturarli. Erano totalmente privi di consistenza.

Allora, aveva optato per un'ultilizzo diverso dell'arma. Fortunatamente, disponeva di un potere utile quanto le corde: la sabbia velenosa.

La sabbia velenosa, aveva ipotizzato negli attimi frenetici in cui si scansava e saltava di lato, correndo più velocemente che poteva, forse sarebbe riuscita a fermarli per qualche istante. Con gli altri mostri aveva sempre funzionato! Va bene che quelli erano mostri totalmente diversi dal solito, probabilmente creati da un incantesimo e non da un disastro naturale, ma..doveva tentare!

Sperava vivamente che Ayslin e Haol, nel frattempo, fossero al sicuro.

Non aveva tempo di guardarsi alle spalle per controllare, ma intuì che fossero lì ad aspettarlo. Dubitava che sarebbero partiti senza di lui, con tutto quello che aveva fatto per loro. Doveva sbrigarsi a eliminare quei mostri il prima possibile!

Le mani tremanti per lo spavento, le orecchie che cercavano in tutti i modi di estraniarsi dal rombo cupo che sentiva intorno a sé, il verso terribile dei mostri, premette il pulsante che avrebbe lasciato uscire un getto di sabbia.

Poi, un rapido giro su sé stesso, il piede a fargli da perno, le ginocchia piegate, così che il capo potesse abbassarsi ed evitare i fulmini gettati dai nemici.

Non che fossero deboli, quei mostri, certo: ma sembravano agire un po' troppo schematicamente: in quel momento, ad esempio, erano tutti allineati sullo stesso piano, e le scariche del loro potere si potevano schivare con un semplice spostamento.

SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora