26: Ricongiungimento

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-Ma che diavolo sta succedendo?- sbottò Lushen. Faolan se n'era andato dietro a Darfel senza pensarci due volte, dritto verso i mostri che erano comparsi dal nulla. Era sbigottito: non solo la tempesta, ora anche questo.

-E là in fondo, cosa c'è?- chiese Tecla, anch'essa con voce allarmata, indicando un punto imprecisato davanti a loro, sollevandosi sulle punte dei piedi.

Ivy seguì l'indice di Tecla con il proprio sguardo, e vide un ammasso di vapore bianco fluttuare nel vuoto, che lentamente si stava avvicinando a loro. Adagiate sulla nuvola vi erano alcune figure umane, tuttavia troppo distanti perché il loro aspetto si potesse distinguere.

-Andiamo a guardare! Magari possiamo chiedere ai guidatori di darci un passaggio. Dobbiamo andarcene subito da qui, non so quanto Faolan e Darfel riusciranno a tenere a bada quei mostri. Dobbiamo sbrigarci a recuperare anche loro due.- disse Erik, portandosi una mano ai capelli già scompigliati, aggrovigliandoli in un gesto nervoso. Comprensibile che ognuno di loro fosse teso: a quanto pareva, non potevano festeggiare alla tregua che già una brutta sorpresa saltava fuori! Inoltre, Faolan si era gettato in quella mischia, e temevano per la salvezza sua e di Darfel.

Erik aveva fatto già molte ipotesi di chi potesse essere l'autore di quell'attacco, ma ancora non era giunto a una soluzione plausibile. Grevor o uno dei suoi collaboratori, forse? No, difficile: come potevano compiere incantesimi su un raggio così ampio? Non ne avevano certo le capacità!

Ma l'altra possibilità che era sorta nella sua testa era ancora più irreale.

Erano forse stati gli Incantatori? Loro sì che sarebbero stati in grado di compiere malefatte di quella portata, se non peggiori. E avrebbero avuto tutte le ragioni per stargli alle calcagna.

Ma come potevano averli raggiunti? Avevano superato le barriere di Alaron? Quell'idea lo terrorizzava. Se gli Incantatori erano nei paraggi, la loro missione aveva vita breve.

Avrebbe certo confessato ad Ivy quei suoi timori, non appena ne avrebbero avuto il tempo.

Il senso di protezione che provava nei suoi confronti non intaccava comunque il rispetto che aveva per lei, la certezza che avesse il diritto di sapere, di venire a conoscere la realtà delle cose.

Anche se non era detto che gli attacchi fossero degli incantatori, certo: era solo una sua ipotesi, quella, magari infondata!

Improvvisamente, una voce femminile lo disrasse da quei pensieri.

-IVY! EHI, SONO QUI!-

La nuvola li raggiunse in un batter d'occhio e si abbassò con rapidità, fino a giungere a terra. Ivy sussultò, non appena i suoi occhi si posarono sulla figura che gli porgeva le mani per salire.

-AYSLIN!- urlò Ivy, le labbra improvvisamente increspate in un gran sorriso. –Cosa ci fai qui?-

Quella, dunque, era l'amica cloryn di Ivy! Così come lo era il ragazzo di fianco a lei, probabilmente suo fratello, dato le fattezze praticamente identiche.

Con loro grande sorpresa, videro che di fianco a loro, sulla nuvola, c'erano anche Faolan, Darfel e Nev.

Nev era sdraiata e sembrava abbastanza scossa, ma Faolan le stava porgendo una coperta e Darfel un bicchiere d'acqua, che aveva preso a sorseggiare lentamente. Ivy non capiva perché anche lei e Darfel si trovassero in quella città, e soprattutto che cosa ci facessero insieme a Ayslin e Haol, che ormai non vedeva da parecchi giorni, ma si calmò non appena vide che sembravano stare tutti abbastanza bene. Persino Nev dopo qualche secondo si riscosse e rivolse loro un cenno di saluto e un sorriso sincero, dando segno di essere in via di ripresa. Qualunque cosa fosse successa, ora sulla nuvola era al sicuro.

-Vi spiego tutto dopo, è una lunga storia, ma intanto salite! Faolan, il vostro amico, ci ha appena trovato! E sono qui con un paio di altre persone- li intimò Ayslin. -Non manca più nessuno, andiamo tutti insieme a Cambria! So che avete perso il vostro mezzo, vi do un passaggio io.-

Erik e Ivy fecero come gli era stato chiesto, e si affrettarono a salire sulla nuvola, intimati anche da Faolan e Haol. Ivy abbracciò Ayslin e Haol con gioia e trasporto, Erik riprese fiato.

O per lo meno, cercò di farlo: era stato tanto elettrizzato, fino a quel momento, che non si era accorto dei polmoni in fiamme, a un passo dal collassare.

Fece giusto in tempo a stringere la mano di Ayslin, che ridacchiò dicendogli -AH-HA, tu sei Brian, allora? Tratta bene Ivy,ti tengo d'occhio!-, e poi precipitò nell'abisso a lui fin troppo noto dello svenimento.


SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora