56: Il cuore di Pangram

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Le rive delle terre di Alaron gli comparvero di fronte, circondate dalle scogliere tipiche della contea di Nevis. L'oceano si muoveva inquieto, sospingendo le sue onde contro la pietra. Non era una giornata qualunque, lo si capiva anche solo dal modo in cui le nuvole si annerivano e si addensavano nel cielo, rapide come schegge: stava per arrivare una tempesta.

Dall'ammasso di vapore che fluttuava in aria emerse la figura di un uomo alato. Aveva il volto coperto da un cappuccio scuro e due ali argentate che gli scuotevano il mantello mano a mano che scendeva a terra. Si muoveva lentamente, come una piuma sospinta dal vento. Soltanto dopo qualche istante si scoprì il volto, liberando i capelli chiari, scrutando l'isola con attenzione, in cerca di un punto preciso dove atterrare.

 Darfel, in un primo momento, credette che fosse la suggestione del ricordo a rendere la figura di quell'uomo tanto evanescente, dai contorni sfumati e argentati. Ma poco dopo, quando lo vide posare i piedi sulla spiaggia, notò che  lo sfondo del ricordo si fece più definito: era soltanto lui a mantenere dei tratti sfuggenti, tanto che impiegò qualche istante a riconoscerlo. Evan non era tanto diverso da come veniva raffigurato nelle statue, ma in quel momento sembrava quasi indebolito: a tratti pareva quasi incespicare, scomparire e trasformarsi in un fascio di luce intermittente.

-Che cos'è questa scena? - chiese Alaron, perplesso, mentre osservava il gemello sedersi a terra e iniziare a raccogliere un paio di manciate di sabbia.

-Non ne ho idea. Non so perché sia comparso Evan.- disse Grevor, e per una volta sembrò onestamente preoccupato: quel ricordo si era manifestato insieme ai suoi, ma non apparteneva al suo passato. Lui non era stato nemmeno uno spettatore esterno d fronte a quella vicenda, aveva visto Evan soltanto nei suoi sogni, nelle sue visioni.

Evan si alzò da terra, dirigendosi lentamente verso il mare, aprendo il palmo della mano e liberando i granelli di sabbia che teneva stretti tra le dita. Ogni minuscolo frammento si sollevó in aria come sospinto da una leggera brezza, iniziando a vorticargli intorno mano a mano che avanzava verso il mare, immergendosi fino alle ginocchia, lasciando che i pantaloni scuri si inzuppassero di acqua.

-Riuscite a sentirmi? - domandò Evan con tono sicuro, avanzando di un altro paio di passi, guardando dritto davanti a sé come se si aspettasse di vedere qualcuno. La sabbia vorticó più rapidamente, fino a raggrupparsi in figure più definite, tratteggiando le sagome di altre figure alate.

Darfel si sforzó di distinguere i loro volti, ma erano ancora più sfumate di Evan.

-È quasi tutto finito. Ho individuato la pietra, ora il varco è pronto ad essere aperto. Compagni di Pangram, seguitemi. - ordinò Evan ai compagni appena materializzati al suo fianco, prima di immergersi totalmente in acqua.

Le figure alate si tuffarono in acqua insieme a lui, senza dire una parola, come ipnotizzate dalla sua voce.

L'oceano li inghuotti in pochi istanti, e la visione seguì il loro percorso, quasi scivolando nelle acque insieme a loro.

Evan mosse le braccia rapidamente, scendendo sempre più in profondità, facendosi strada tra le correnti. Una delle figure alate, probabilmente anch'essa incantatrice, creó intorno a loro un alone chiaro, capace di farli respirare sott'acqua man mano che avanzavano sempre più in basso, veloci e silenziosi.

La profondità dell'oceano sembrava non fargli paura: il  blu che rendeva l'acqua sempre più scura, la luce del sole che faticava a varcare la superficie dell'acqua non erano più terrificanti, non quando una improvvisa luce blu li rendeva inoffensivi.

La  pietra di zaffiro rischiarava il fondale come un lampione che illuminava una notte d'inverno, guidando il loro percorso. Le conchiglie, gli scogli e le alghe intorno ad essa erano colpite da fasci di luce azzurra, accarezzati dalla sua energia. Evan nuotó più rapidamente, i capelli argenti e il mantello che fluttuavano come onde, e allungó le mani fino a posarle sulla superficie irregolare della pietra, avvicinandosi ad essa per osservarne la forma.

SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora