15: Dolori attenuati

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-Uno, due, tre..via!-

Erik portò in avanti il piede sinistro, balzandoci sopra, mentre, contemporaneamente, portava il destro dietro a quello avanzato. Ivy fece lo stesso, gli occhi fissi sui loro passi ancora un po' incerti, ma vivaci. Non avevano le tipiche scarpe da ballo irlandesi, munite di rumorosi tacchi, ma ciò non rendeva le loro danze meno divertenti. A Erik sembrava quasi di sentire risuonare in testa le melodie che in quella terra lontana aveva amato, il fischio della cornamusa, il ritmo dei tamburi.

Avendo studiato musica e ballato le danze elfiche numerose volte, Erik aveva sviluppato un buon senso del ritmo. Tuttavia, quei passi rapidissimi e netti gli davano del filo da torcere.

Il ragazzo fece un salto con il piede destro, portando il sinistro al livello del ginocchio. Dopo una serie di saltelli, indietreggiò di tre passi e ripeté la sequenza. Lui ed Ivy non erano esattamente in sincrono nei movimenti, ma riuscivano comunque a seguirsi l'un l'altro, le braccia ferme, ben distese lungo ai fianchi, come insegnava la danza tradizionale.

-E' normale che io mi senta un po' deficiente, vero?- chiese divertito Erik, dopo l'ennesima sequenza di passi, prendendo la mano di Ivy e girandole intorno, tornando poi a proprio posto.

-Come osi beffarti delle nostre danze tradizionali?- lo rimbeccò Ivy, fingendo un tono severo e marcando volutamente il suo accento, già di per sé molto forte, continuando a ballare. -Mi dovrai sfidare con delle danze inglesi, allora.-

-Ah, io ero inglese?- rise Erik, sorpreso, e istintivamente portò le proprie braccia a muoversi, seguendo il ritmo dei passi. I suoi ricordi di Brian erano legati tutti all'Irlanda, mai all'Inghilterra.

-Sì, eri di famiglia inglese, come dimostrano..- le labbra di Ivy si incresparono in un sorrisetto, e si avvicinò a lui, furtiva, sempre a passo di danza, i piedi che si muovevano velocissimi, prima il destro e poi il sinistro, picchiando forte sul terreno, e portò le proprie mani a bloccare le braccia di Erik –Le tue braccia! GIUUU'! Non si muovono le braccia nelle danze irlandesi!-

-Il mio è uno stile personalizzato..so che vorresti rubarmelo, ma ormai ci ho messo il diritto d'autore e il marchio.- ribatté Erik, riuscendo a liberarsi dalla presa dell'amica e solleticandola sui fianchi. Ivy si dimenò e provò a spingerlo, iniziando a ridere, ma Erik fu più veloce a scappar via.

Corsero entrambi dei boschi, rincorrendosi per diversi minuti, nascondendosi dietro agli alberi e nelle ombre della notte. La luna gettava soltanto fragili bagliori argentei sul sentiero vicino all'accampamento, ma l'atmosfera generale non incuteva timore, complice anche l'aria non particolarmente fredda.

Erik raggiunse Ivy, nascosta dietro a un albero, e per un istante si ritrovò con il corpo immobile e il cuore in trambusto, mentre osservava gli occhi di lei che si illuminavano per la gioia.


Ivy sfidò Brian in un ultima gara verso l'accampamento, prima di posargli il braccio sulla spalla dell'altra, come due persone che si conoscevano da sempre, e ritirarsi finalmente a dormire.


*****

Dopo una lunga passeggiata nel bosco, e dopo aver cantanto e ballato per più di un'ora,Ivy e Erik erano andati a dormire.

Le prime ore di sonno trascorsero serenamente, per Erik.

Ma superata la mezzanotte, i suoi occhi si spalancarono di colpo sul vuoto, e il suo corpo fu percorso da un brivido.

La prima cosa di cui si accorse non appena si svegliò fu il dolore. Era uscito dal mondo dei sogni all'improvviso, con i polmoni stretti per la mancanza d'aria e il petto dolorante, come percorso da miriadi di aghi.

SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora