54: Corona

69 5 2
                                    


-C'è qualcos'altro di rilevante che vuoi mostrarci riguardo ai tuoi dissidi con Grevor?- domandò Iskender al mezzelfo.

Faolan annuì rapidamente. Non sembrava aver più granché voglia di parlare o spiegarsi meglio, quasi stesse abbandonando la rabbia in favore di un timore sempre più accentuato. Qualcosa di ciò che stava per rivelare doveva turbarlo parecchio.

Allungò una mano, e presto nuove immagini catturarono l'attenzione di tutti.

Una serie di palazzi, collegata da ampi cortili e sentieri, ospitava numerosi aspiranti cavalieri. Ragazzi e ragazze di tutte le razze, in quel giorno d'estate, abbandonarono gli edifici con un urla euforiche. L'addestramento, per quell'anno, era finito.

Faolan camminava tra la folla, circondato da amici, con un'espressione serena a distendergli il volto. Tutto di lui, dagli occhi al sorriso, trasmetteva allegria e soddisfazione, come se avesse finalmente trovato la sua giusta collocazione nel mondo.

Darfel, osservando quella visione, fu inevitabilmente sorpreso. Gli era capitato poche volte di vederlo a quel modo, di non scorgere alcuna traccia di malinconia nel suo sguardo, un accenno di tristezza che solitamente gli offuscava gli occhi.

Non gli ci volle molto a capire che probabilmente, in quel luogo lontano da casa, Faolan si era sentito per la prima volta degno di sopravvivere, di trovare nella sua forza un potenziale, non più una pericolosa stranezza.

La gente che gli girava intorno sembrava essergli parecchio affezionata: c'erano due ragazze e tre ragazzi che camminavano al suo fianco e chiacchieravano con fomento, coinvolgendolo nei loro discorsi.

Faolan rispondeva ogni volta, e soprattutto sorrideva spesso, a volte con incredulità, quasi non credesse di meritare un simile trattamento e ci tenesse a mostrare agli amici tutta la sua gratitudine.

-Tutto sommato ci siamo divertiti, dai!- esclamò una ragazza, riponendo una spada nel fodero, con aria soddisfatta. -Anche se ora..un po' di vacanza ci vuole!!-

-Tornerai a casa?- domandò Faolan, e quella annuì con decisione.

-Anch'io.- disse un altro, prima di chiedergli: -E tu, Faolan, alla fine resterai qua nei dormitori?-

-Sì, i miei genitori verranno a trovarmi verso fine mese.- confermò lui.

-Vuoi evitare di vedere tuo fratello Grevor?- gli chiese un amico, ma con la dovuta accortezza, quasi avesse paura di ferirlo. Faolan annuì, e per un istante la sua espressione tornò cupa, ma poi si sforzò di sorridere spensieratamente.

-Sì, ma non fa niente! Ne approfitterò per allenarmi un po' qui, poi non sono l'unico che si ferma. Non preoccupatevi.-

-Se ti stufi, comunque, puoi venirmi a trovare alla mia casa in montagna! Volevo invitare tutti!- si propose una ragazza. Subito dopo di lei, altri gli proposero altri inviti.
Faolan sussultò appena, prima di annuire in fretta, con espressione sempre più sorpresa. Mai in vita sua si era aspettato di poter stringere dei legami con qualcuno, di potersi mescolare alla gente che amava divertirsi, di diventare parte di un gruppo.

Numerose altre scene passarono poi davanti agli occhi di Darfel, che le osservò con attenzione, cercando di imprimersele bene nella memoria: Faolan che batteva i pugni, soddisfatto, contro a quelli dei compagni, in segno di vittoria dopo che avevano sconfitto un mostro tutti insieme. Faolan che si tagliava i capelli, che fino a circa quindici anni aveva portato lunghi quasi fino alle spalle, ormai stanco di nascondere le orecchie da elfo. Faolan che sorrideva di frequente, che progettava viaggi con gli amici, che era sollevato quando la madre e il patrigno gioire nel vederlo più sereno e sicuro. Faolan che tornava a prendere in mano dei libri e a leggerli da cima a fondo, o che nel tempo libero tornava ad occuparsi degli animali dei dintorni.

SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora