8: rivelazioni

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-Beh, non mi dici niente? Sei uno dei nostri,adesso, ripeto..quindi dovresti essere contento di vedermi!-

Shalenya si avvicinò a Faolan con passo deciso, affiancandolo in un batter d'occhio. Come sempre, i suoi capelli fosforescenti erano acconciati con precisione, legati in una folta coda di cavallo che le svolazzava alle spalle. Gli occhi le brillarono febbrili, mentre gli rivolgeva il solito sorriso ammiccante.

Faolan ricambiò il suo sguardo, ma non accennò nemmeno la traccia di un sorriso. Si era aspettato il suo arrivo, in uno di quei giorni, ma non aveva comunque voglia di parlarle. Avere intorno l'ennesimo nemico lo rendeva soltanto più nervoso.

Sapeva da tempo che Shalenya era coinvolta nei piani di Grevor. E tanto gli sarebbe bastato per ignorarla, andarsene a gambe levate o urlarle contro.
Perché era diventata una spia di Grevor? Lei avrebbe potuto scegliere qualunque altra cosa, lontana dalla crudeltà: aveva tutte le libertà del mondo, al contrario suo. Eppure, aveva scelto Grevor, soltanto Grevor.
Aveva preso la strada lastricata che lui doveva percorrere contro il proprio volere, e lo faceva pure con orgoglio.
Faolan non riuscì quasi a risponderle, in un primo momento: come poteva parlarle, quando il solo guardarla gli provocava una rabbia insopportabile?

Non riusciva davvero a capirli, lei, Akùr e Zeliha. Si erano alleati con Grevor da bel pezzo e gli vorticavano intorno come dei satelliti, pronti ad ignorare tutto il resto dell'universo. Chissà cosa gli aveva promesso, Grevor, per convincerli ad attaccare persone innocenti, a minare alla loro libertà. Non potendo saperlo, Faolan si sentiva sempre più spiazzato di fronte alle loro scelte, incapace di comprenderle.

-Uno di voi? Sì..così pare.-, replicò dopo qualche istante, con tono piatto. Uno dei loro? Faolan non avrebbe mai pensato di definirsi a quel modo. Il solo pensiero gli faceva ribollire il sangue nelle vene. Eppure, si rendeva conto che doveva continuare a fingerlo di esserlo,chissà per quanto altro tempo, se voleva che il suo piano funzionasse.
"Ancora per un po'. Se fingerò ancora per un po', alla fine ce l'avrò fatta anch'io, a essere felice. A..salvarli", pensò, ripetendosi quel mantra per l'ennesima volta in vita sua.

-Lo sei da parecchio, in realtà. Il braccio destro di Grevor per eccellenza.- aggiunse Shalenya. –Ma dimmi: la cosa ti rende felice?-

Quella inaspettata domanda non mancò di sorprendere Faolan. Che Shalenya nutrisse qualche sospetto nei suoi confronti? Annuì rapidamente in tutta risposta, con un cenno del capo quasi automatico.
Era tutto fuorché che felice, in realtà, ma sapeva che mentire era la via più semplice. A furia di dire bugie si sentiva sempre più incrinato, pronto a cadere in un milione di pezzi non appena avesse compiuto un passo falso, ma fidarsi di Shalenya gli sembrava ancora più difficile. La sola idea di raccontarle la verità gli sembrava assurda. I loro contatti erano stati a dir poco sporadici, in quegli ultimi tre anni: si erano parlati a malapena per questioni lavorative, per le missioni o gli allenamenti.

Per il resto, la maggior parte dei comportamenti di Shalenya avevano finito per turbarlo, al punto tale che aveva iniziato ad evitarla. C'era una strana invidia, in lei, che faceva tremare Faolan ogni volta che la guardava. La prepotenza che usava nei confronti degli altri cavalieri gli ricordava fin troppo le figure peggiori della sua infanzia, quelle che tante volte lo avevano indotto a nascondersi e vergognarsi di sé stesso.
Perché Shalenya, per raggiungere i suoi obiettivi, voleva sempre schiacciare tutti gli altri? Perché, tante volte, dava contro a Darfel, invidiosa dei suoi progressi, o prendeva in giro Nevaeh per le sue insicurezze?
Faolan aveva cercato di capire la sua ira da tanto tempo, ma lei non aveva mai voluto spiegargli nulla, nemmeno quando, nei primi tempi, aveva tentato di parlarle un po' di più.

Eppure, Shalenya aveva soltanto un paio di anni in meno di lui: era giovane, forse ancora ingenua. Era davvero giusto che seguisse Grevor, rendendo il suo animo ancora più corrotto?
Nonostante l'istintiva antipatia che Faolan provava nei suoi confronti, non poteva fare a meno di preoccuparsi per lei, e, soprattutto, per coloro che aveva intorno e poteva colpire. Era riuscito a gestire il suo brutto carattere, finché era rimasta nel suo accampamento. Le aveva impedito di passare dalla violenza verbale a quella fisica in un paio di risse, fermandola in tempo. Aveva sperato che si placasse, che la strana ira che sembrava animare ogni sua azione si spegnesse. Ma se fosse diventato Grevor, la sua nuova guida, non poteva che temere un ulteriore peggioramento.

SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora