49: Felicity

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Il viaggio attraverso i tunnel sembrò protrarsi all'infinito: Erik perse il conto delle volte in cui la bolla andò a sbandare contro alle pareti strette e rocciose, facendo scivolare tutti da una parte e l'altra all'interno dell'involucro gommoso. Blez teneva il corpo addormentato di Oflodor tra le braccia, facendo attenzione che non sbandasse, scrutandolo con preoccupazione.

Grevor, nel frattempo, si era svegliato, e Alaron aveva dovuto tenerlo a bada, legandogli polsi e caviglie.

Contrariamente a quanto si erano aspettati tutti, il conte, una volta immobilizzato, si era chiuso in un rigido mutismo, abbassando lo sguardo. Forse non voleva mostrarsi debole o supplicante, avendo ormai compreso di non potersi ribellare in quella situazione. O forse stava ideando un piano. Nessuno poteva saperlo, ma una cosa era certa: finalmente non era più pericoloso, non in quella condizione.

Diverse sirene passarono per il tunnel durante quel tragitto, e rimasero a fissare sconcertate il loro passaggio, senza tuttavia attaccarli.

Dopo diversi minuti, Blez interruppe il silenzio avvicinandosi meglio alle pareti della bolla, premendovi il viso e scrutando attentamente le rocce con cui il tunnel in cui erano scivolati era costruito.

-Questo tipo di pietre si trovano soltanto vicino alla scogliera dove sorge il mio palazzo. Siamo quasi arrivati!-

-Perfetto, grazie.- sorrise Alaron, prima di sollevare lo sguardo verso l'alto e alzare entrambe le braccia. Come mossa da una corrente invisibile, la bolla slittò rapidamente verso l'alto, fino ad andare ad aderire alla lastra liscia di una botola.

-Abbassatevi tutti, subito! Durerà poco, ma restate giù a terra!- ordinò l'incantatore un secondo dopo quell'urto, e, assicuratosi che tutti seguissero la sua indicazione, schioccò le dita e lasciò che la parte superiore della bolla si incendiasse. D'istinto, per quanto le fiamme fossero lontane, un grido sfuggì a gran parte delle persone, che chiusero gli occhi o scattarono spaventati.

Quel fuoco, tuttavia, si estinse con la stessa rapidità con cui era stato creato, aprendo un varco sopra alle loro teste, da cui avrebbero potuto accedere al palazzo.

La bolla, ormai privata della sua ermetica chiusura, aveva iniziato a perdere solidità e consistenza, lasciando entrare le prime gocce d'acqua.

-Non vi preoccupate! Qua la corrente è abbastanza clemente!-

Uno ad uno, tutti i presenti riuscirono ad uscire prima che l'acqua si facesse troppo alta. Riuscendo a sostenersi l'un l'altro e porgendo i primi usciti le mani agli ultimi, non ci fu un solo di loro a rimanere intrappolato nel tunnel, nemmeno Akùr o Grevor, che vennero prontamente trascinati in alto da diverse braccia, e poi tenuti fermi da Alaron e Iskender.

-Eccoci qua. Ora, in primo luogo, andrò a cercare il Consiglio: deve essere aggiornato sulla situazione.- intervenne Blez. Il suo viso sembrava stanco, ma la sua postura fiera lasciava presagire quanto fosse restia a sedersi e perdere del tempo. Doveva essere vigile e pronta a seguire più incarichi, se non voleva che il loro lavoro fosse vanificato. 

-E devo sapere se i collaboratori di Grevor hanno messo in pericolo qualcuno, dare assistenza. Voi, ragazzi..- continuò la contessa, guardandoli uno ad uno. -...quando vorrete vi accompagnerò nelle mie stanze per riposare.- si offrì Blez, una volta sistemato Oflodor su un divano, sotto lo sguardo preoccupato di Erik. Rivolse poi uno sguardo al gruppo di ragazzi, ormai stremati dalla lunga lotta al castello di Grevor. Poco dopo, tuttavia, quando il suo sguardo si soffermò su Grevor, la sua espressione si incupì, e le sue labbra si strinsero in una piega nervosa.

-Ovviamente, non tu. A proposito, dovremmo interrogarlo e raccogliere testimonianze sul loro operato, ci può servire a capire meglio chi altro è stato coinvolto. E dovrai risvegliare Oflodor.- disse la contessa, con un'occhiata risentita. –So che hai nascosto il siero da qualche parte.-

SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora