SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)

44: Oflodor

Erik, Ivy e Blez rientrarono nei sotterranei, pronti a cercare Oflodor. Blez stava tremando ad ogni passo, ma si faceva strada per i corridoi con l'aria di chi sapeva dove stava andando: se non altro, grazie a lei Ivy e Erik non stavano perdendo tempo, procedendo a tentoni. Era necessario che Oflodor fosse recuperato il prima possibile, portato in un ambiente sicuro.

-Senti, Blez, ma..che cosa gli è successo?- chiese Erik, a bassa voce, mentre camminava di fianco alla contessa. -Hai detto che Oflodor è incosciente, cosa significa?-

Blez non riuscì subito a rispondere. Mentre camminava con passo svelto, guardandosi intorno per ricordare il percorso giusto e dirigersi verso le celle dove ricordava di aver visto Oflodor, si limitava a stringere le labbra come se stesse trattenendosi dal piangere.

-Per favore, dimmelo!- insistette Erik, che, camminandole dietro, non riusciva a vedere altro che la sua schiena tremante. Ivy stette in silenzio, intuendo che qualcosa non andava: era strano che Blez non parlasse proprio, nonostante ovviamente la situazione rendesse difficile conversare.

-Quando lo vedrai, ti prego, non fermarti. Aiutami a portarlo fuori lo stesso, fidati di me. Potrà tornare come prima, l'ho visto coi miei occhi.- riuscì a dire Blez, fermandosi per un istante. Si voltò verso Erik per guardarlo solo un istante, le lacrime ad appannargli lo sguardo.

Era molto diversa dalla contessa che Ivy aveva visto soltanto pochi giorni prima, determinata e agguerrita: sembrava immensamente provata, trattenuta a stento dallo scoppiare a piangere. Eppure, nei suoi passi che continuavano ad avanzare e nelle sue parole, la sua determinazione era ancora riconoscibile. Voleva salvare Oflodor, anche se sembrava terrorizzata da qualcosa che ancora non gli aveva ancora spiegato.

-Che cosa intendi, che gli è successo?- Erik fece uno sforzo immenso per non urlare, stringendo i pugni. -Scusa se ti presso, ma ho paura per lui, e..-

-Sono preoccupata quanto te, Erik. Ti capisco, se vuoi sapere tutto adesso.- lo interruppe Blez, prendendo un ampio respiro. Si fermò di fronte a una scalinata, e iniziò a scendere per i gradini, verificando che la seguissero all'istante. -Ma se te lo dicessi ora, non so se andresti avanti. E noi tre dobbiamo assolutamente raggiungerlo, se vogliamo aiutarlo.-

-Non è vicino agli altri prigionieri, quindi?- domandò Ivy, scendendo per i gradini, e guardandosi intorno. I suoi occhi fecero fatica ad abituarsi al buio,  ma dopo un po' riuscirono a riconoscere un grande spiazzo vuoto: quella zona dei sotterranei sembrava del tutto abbandonata rispetto al resto del castello, spoglia e vuota. Non c'erano neppure delle celle, niente che non fosse il bianco uniforme delle pietre del pavimento.

-Purtroppo no, come pensavo. Faolan e gli altri hanno già controllato tutti i prigionieri, e lui non c'è. E so anche perché: Grevor l'ha separato dagli altri perché gli è utile per ricattare me. Ha separato anche altri prigionieri utili, quindi penso di sapere dove l'ha nascosto.-

Un guizzo di rabbia si palesò negli occhi della donna, e prima ancora che Ivy e Erik potessero capire di cosa stesse parlando, svoltò a un angolo e si bloccò in un punto, quasi fosse stata congelata.
Congelata esattamente come il corpo di Oflodor che si ritrovarono di fronte.

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-Ma che diavolo..-

Oflodor era intrappolato in un enorme blocco di ghiaccio, in piedi e ad occhi chiusi.
Se non ci fosse stata una spessa lastra a separarli, inizialmente ad Erik non sarebbe sembrato tanto diverso dal solito: aveva un aspetto sano, nessuna ferita a intaccargli il corpo e l'espressione serena. Sembrava quasi addormentato. I capelli però parevano bagnati, arricciati contro la sua fronte, le orecchie arrossate fin troppo fredde. Il suo petto non si stava né alzando né abbassando, e le sue labbra sembravano livide per il gelo.
Da quanto tempo era intrappolato lì dentro? Possibile che il suo sangue avesse già smesso di circolare?