Dopo una lunga camminata, il gruppo giunse sulla cima di un colle, dove l'ennesimo mezzo di trasporto dell'isola era situato. Si chiamava "Filoscala", aveva spiegato Ayslin, ed era costituito da una serie di pali distribuiti lungo la salita, collegati tra di loro da un robusto cavo. Appesi al cavo, decine di seggiolini e piedistalli dondolavano avanti e indietro, aspettando soltanto che un passeggero cogliesse l'occasione per saltarci sopra.
-La nostra nuvola di scorta si trova in cima al monte, è impossibile raggiungerla a piedi in poco tempo.- disse Haol, scrollando le spalle. -Io e Ayslin l'abbiamo lasciata lì sopra per sicurezza, non pensavamo di usarla a breve. Purtroppo Shalenya ha distrutto l'altra, quindi..-
-Non importa, tranquillo!- esclamò Erik. -Andiamo!-
Ivy si mantenne un po' in disparte, prima di provare i seggiolini, cercando di capire per bene come funzionava il mezzo. Gli altri ragazzi sembravano tranquilli e disinvolti, dunque dedusse che non fosse niente di spaventoso. Ma come al solito, sapeva ben poco di come funzionassero gli aggeggi di quella terra.
Erik prese una rincorsa e spiccò un ampio balzo, per poi aggrapparsi alla corda e reggersi sul piedistallo barcollante. Dopo qualche dondolio, il piedistallo partì in quarta, trascinato dai fili. Subito dopo lo seguirono gli altri, uno alla volta, saltando e issandosi in piedi, un po' barcollanti.
La velocità con cui il cavo li trasportava in cima al monte allarmò un po' Ivy, portandola ad esitare un paio di istanti. Poi scosse il capo, mordendosi il labbro inferiore. Tutto sommato si disse che aveva affrontato ben di peggio, e si decise ad avanzare.
Prese la rincorsa e saltò, cercando di raggiungere l'altezza del piedistallo, tendendo le mani. Fallì miseramente: aveva una mano stretta alla corda, ma, non avendo saltato a sufficienza, era scivolata giù dal piedistallo e si resse a malapena ad esso, strascicando i piedi sul terreno. Nel giro di un paio di secondi, cascò a terra a gambe all'aria, in mezzo a un cumulo di terra e foglie. Tossì, imprecando mentalmente, non avendo abbastanza forza per farlo a gran voce, come davvero moriva dalla voglia di fare.
-Ivy, tutto ok?- urlò qualcuno del gruppo, troppo lontano perché potesse riconoscerlo.
-Benissimo! Volevo solo abbracciare la terra..- ribattè, sarcastica, per poi cercare di rimettersi in piedi. La schiena le doleva e le braccia erano graffiate, ma fortunatamente non aveva riportato botte o ferite preoccupanti.
Si concesse qualche istante per prendere la rincorsa: pazienza se restava indietro, voleva saltare nel modo giusto, questa volta.
Prese un'ampia rincorsa, maledicendo la propria bassa statura e le gambe corte, così maledettamente corte, il sedile troppo alto, e tese di nuovo le mani. Si appigliò con decisione alla corda, e, seppur un po' instabile, riuscì a restare in piedi.
La soddisfazione fu tale da farle dimenticare la stanchezza. Fischiò in segno di approvazione e di gioia, e si aggrappò con forza alla corda, godendosi il vento fresco che le spettinava i riccioli biondi. Il filoscala saliva rapidissimo: il paesaggio intorno a lei sembrava fondersi in un acquarello disomogeneo di colori e forme, i movimenti erano bruschi, il piedistallo dondolante. Ma era magnifico. Sembrava quasi di volare.
Un gran sorriso si dipinse sul suo volto, mentre saliva e saliva, e quando, dopo un paio di minuti, dovette scendere, si ritrovò immensamente dispiaciuta.
Saltò giù dal piedistallo, stiracchiandosi appena le braccia e raggiungendo gli amici, che erano già arrivati da diversi istanti.
-Bello, eh?- le chiese Erik, avvicinandosi a lei dandole un divertito pizzicotto sul braccio.
-Di più!- Ivy lo tirò appena per le maniche, sorridendo entusiasta. -Ci dobbiamo tornare, ok?-
-Promesso, nanetta.- Erik le strizzò l'occhio, prima di indicarle la nuvola sopra alle loro teste. -Eccoci qua, finalmente!-
-Altre corse suicide sulle nuvole?- chiese Ivy, vedendo Ayslin passarle di fianco e stropicciarsi le mani, con l'espressione elettrizzata che aveva prima di compiere un disastro.
-Giuro che proverò a essere vagamente prudente.- sorrise Ayslin, per poi intimare il resto del gruppo a seguirla. -Coraggio, fidatevi di me! Su, uno alla volta!-
Nel giro di qualche minuto, erano di nuovo tutti sulla nuvola, accomodati e assicurati dalle stringhe argento. Ayslin fece del suo meglio per mantenere la parola: naturalmente, come imponeva il suo stile, andò veloce come un razzo; ma per lo meno, evitò di schiantarsi con le nuvole e i trottavolo di passaggio, guidando al di sopra del traffico e puntando dritta verso la reggia di Cambria.
-Quindi, entreremo tutti da parti diverse?-chiese Nev, stropicciandosi nervosamente le mani.
-Forse è meglio- asserì Erik -Se stiamo tutti uniti, ci noteranno più facilmente.-
-Possiamo entrare dalle torri- propose Lushen, annuendo pensieroso. -Non sono certo protette come le entrate, e abbiamo tutti dei mezzi per calarci facilmente.-
-Alcuni distraggono le spie, altri liberano i prigionieri, Ivy e Erik recuperano gli zaffiri e Faolan combatte contro ai mostri, giusto? Anche se forse è meglio che qualcuno lo affianchi.- riassunse rapidamente Haol, cercando nello sguardo dei presenti una conferma. Tutti annuirono, e presero a discutere e discutere ancora, formando strategie, ipotesi e supposizioni per tutta la durata del viaggio.
-Vado io con Faolan. L'aver lavorato per conto di Grevor mi ha reso abbastanza bravo in difesa.- intervenne Tecla. -La mia mente ora è libera dal suo controllo, ma il mio corpo ricorda ancora i movimenti di quando ero una sua spia. Ho combattuto parecchio. Lushen invece vi aiuterà a muovervi nel castello e trovare le sue segrete.-
-Mi sembra una buona idea. Dovrei cavarmela, ma uno scudo mi è certamente d'aiuto. Grazie, Tecla.- concordò Faolan, decisamente grato.
Alcuni membri del gruppo si sorrisro rapidamente, in segno di accordo, ma poi si fecero seri. e Avevano riso e scherzato, durante i lunghi istanti in cui avevano guardato a quella spedizione come un qualcosa di ancora troppo lontano. Ma ora, il momento era giunto.
Ayslin calò piano la nuvola sulla torre di Corallo, quella in cui erano nascosti i mostri. Avevano deciso di fermare in primo luogo quel pericolo, o chissà che Grevor non decidesse di sguinzagliare i suoi mostri proprio mentre loro si ritrovavano nelle prigioni o a un passo dagli zaffiri. I due ragazzi avrebbero dovuto attendere cinque minuti prima di calarsi nella torre, così che l'ora potesse scoccare e le campane del palazzo potessero risuonare, coprendo i loro movimenti. Ma nel frattempo, sarebbero rimasti sulla cima, sistemando gli ultimi incantesimi sulle armi, quelli che funzionavano solo se effettuati un attimo prima della battaglia.
Faolan prese un ampio respiro, diede una rapida revisione all'arma e poi spostò lo sguardo su tutti i presenti. La sua espressione rifletteva una determinazione quasi rabbiosa: sembrava morisse dalla voglia di fare a pezzi tutti i tranelli di Grevor. Tecla, di fianco a lui, controllò che l'arco fosse a posto, prima di abbracciare Lushen.
-Attento, d'accordo? Noi ce la caveremo- disse la ragazza al fidanzato, stringendolo forte, per poi abbracciare velocemente gli altri presenti, in un attimo di affetto. Anche Faolan iniziò a salutare tutti: Haol, Lushen, Erik, al quale diede diverse pacche sulla schiena, dicendogli di non ammazzarsi coi coltelli, e infine Ivy, che avvertì una spiacevole stretta allo stomaco, data la triste consapevolezza che quei due nuovi amici stavano per imbarcarsi in un grande pericolo.
-Cercate di non farvi ammazzare, d'accordo? Noi siamo a palazzo. Finiamo tutto e usciamo dalle torri! Mi raccomando, ragazzi, perché giuro che se osate farvi ammazzare, io vi ammazzo il fantasma.- disse Faolan, con un mezzo sorriso, prima di gettarsi sulla torre sotto ai suoi piedi, seguito da Tecla.
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SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)
FantasyNUOVO SEGUITO DI SILVER SOUL(lo trovate sul mio profilo!), romanzo fantasy ambientato tra l'Irlanda e le Terre di Alaron, isola nascosta dal resto del mondo dove guidatori di nuvole, elfi, eredi dei draghi, signori delle rocce e tante altre specie c...