45: Draghi e sirene

59 7 0
                                    



Ivy, Erik e Blez arrivarono vicini alla sala alle carceri, decisi ad aggiornare Faolan sulla situazione, prima di portare fuori Oflodor.

Ma non appena presero un ampio corridoio, una suono li bloccò: una canzone stordente e martellante gli pizzicò le orecchie, facendoli sussultare. Blez abbandonò la presa che aveva su Oflodor di colpo, facendolo crollare sul pavimento. Erik, stupido, cercò di chinarsi per evitare di farlo cadere, ma si ritrovò bloccato all'istante, impotente, mentre il fratello scivolava dalle loro mani. Un formicolio gli percose la punta delle mani, risalendo lungo le braccia, che si fecero pesanti come il piombo. I piedi si bloccarono sul pavimento, quasi due calamite fossero inchiodate sotto alle suole delle sue scarpe. E quella musica proseguì a tormentarlo, facendosi così alta da provocargli una fitta all'interno delle orecchie.

Era il canto delle sirene. Erik lo aveva percepito all'istante, non appena si era manifestato: era impossibile ignorarlo. Era un canto che ricordava le onde del mare, che si alzava lentamente, fino a raggiungere il picco in cui pareva quasi toccare il cielo, e pochi istanti dopo tornava a calare, infrangendosi con bruschezza contro la sua mente, distraendolo da ogni ragionamento.

Combattere contro di esso gli sembrò immediatamente difficile, faticoso quanto nuotare in acque burrascose: più cercava di resistergli, meno ci riusciva. C'era sempre un'increspatura nuova pronta ad affogarlo, a rendere invani i suoi tentavi di ribellione, una nota più alta di un'altra che gli faceva girare la testa, una più bassa che sembrava rimbalzargli contro al cuore.

Eppure, nonostante lo sforzo, Erik si accorse subito di essere ancora in grado di compiere dei tentativi di opposizione. Non riuscì più a muovere i piedi dal momento in cui la prima nota gli accarezzò l'udito, immobilizzandolo per almeno due minuti in mezzo alla stanza, ma, di tanto in tanto, i suoi pensieri riuscirono ancora a formarsi, ad essere autonomi.
Non poteva camminare, non riusciva del tutto a ragionare lucidamente: il respiro gli si era affaticato, il sangue sembrava non circolargli più. Eppure, era ben consapevole di quella condizione, non era totalmente ipnotizzato: gli sembrava solo di non essere più padrone del proprio corpo, di essere inchiodato al pavimento e preda della morsa feroce di una mano invisibile.

Il tempo in cui riacquistava lucidità, però, era davvero breve: quella musica gli invadeva la mente e le orecchie, lasciandogli soltanto pochi istanti di libertà. Il resto degli istanti, si ritrovò la mente invasa da un martellare incessante,svuotata da ogni parola.  Era una sensazione tremenda, che gli fece scorrere un brivido freddo lungo la schiena. Ma negli istanti di lucidità, forse, stava ancora peggio: riusciva giusto a realizzaredi essere stato ingannato, intrappolato insieme a Ivy e Blez, che subito dopo la melodia riprendeva a tormentarlo e lui non riusciva ad opporsi.

Non poté muovere un muscolo: ci tentò in ogni modo, ma un coro di voci distanti e misteriose gli ordinarono di stare fermo, e il suo corpo obbedì.

Anche Ivy e Blez erano immobili, riuscì a osservare Erik, con la coda dell'occhio. Nelle loro iridi non c'era il guizzo che di tanto in tanto accendeva quelli di Erik, né il fremito dei corpi che tentavano di ribellarsi.

Le loro menti, al contrario di quella diErik, erano completamente bloccate.

Erik comprese, dopo qualche minuto di agonia, quale fosse la causa della sua diversa reazione: probabilmente, lui riusciva ancora a ragionare perché aveva del sangue di sirena. 

Faceva pur sempre parte di quel popolo, di quella gente, era da anni che glielo dicevano. Lui faceva parte delle tribù delle sirene, di quella gente che non aveva mai conosciuto.

Erik sentì la rabbia scuoterlo, come tutte le volte che pensava ai suoi genitori, spariti nel nulla. Perché doveva avere qualcosa in comune con persone del genere, che si erano alleate con Grevor? Forse tra di loro c'era la madre che lo aveva abbandonato?

SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora