-Mi hai tolto una mano...- osservò Akùr con tono sconvolto, fissandosi il braccio ormai privato dell'arto.
Darfel gli aveva stretto le dita e le aveva fatte svanire soltanto seguendo la voce che gli parlava nella testa. Un'entità invisibile gli aveva donato un potere improvviso e inarrestabile, e ancora ne era sconvolto. Come ci era riuscito? Come poteva una semplice voce dargli la facoltà di far sparire degli oggetti, o addirittura le parti di una persona?
Akùr aveva smesso di strangolarlo soltanto da qualche secondo,ma Darfel non aveva ancora finito di riprendere fiato. Tornare a respirare gli sembrava quasi impossibile, in quel momento: era già la seconda volta in un giorno che Akùr provava a strozzarlo, mentre passava dal confessargli le sue sofferenze ad attaccarlo. Aveva paura, e temeva di poter essere venire ferito di nuovo, in maniera definitiva: chi gli assicurava, ora, che Akùr si fosse davvero calmato? La mossa che aveva compiuto lo avrebbe messo in salvo una volta per tutte?
-Non sapevo che altro fare, mi stavi per ammazzare!- si difese Darfel, dopo qualche istante. Guardò, con una stretta allo stomaco, ciò che aveva fatto, e ancora non riuscì a capacitarsene: era stato davvero lui a ridurre Akùr a quel modo, senza il minimo sforzo? La pelle del suo braccio non recava alcun segno, sembrava semplicemente che la sua mano non fosse mai esistita, quasi il vuoto l'avesse inghiottita.
E gli dispiaceva, sul serio: non aveva mai ferito nessun umano, prima di quel giorno, né immaginava che non avere più un arto fosse una cosa da poco.
Ma non aveva avuto altra scelta: si era salvato con un gesto improvviso, facendo il possibile per privarlo solo di una mano, senza togliergli la vita.-Lo so, ma non ero in me!- obiettò Akùr, scuotendo la testa con voce spezzata, continuando a passare le dita nell'aria, quasi volesse assicurarsi di non avere effettivamente più la mano. -Ti stavo spiegando che, appunto, c'è una forza che controlla le mie azioni! Si nutre dei miei sentimenti negativi e li comanda!-
-Lo so, ma..- provò a parlare Darfel.
-Perché mi hai fatto questo? Che cazzo..stavo cercando di essere onesto, per una volta!- Akùr tornò ad arrabbiarsi, frustrato, lanciando poi un calcio contro la parete. Il suo colpo riecheggió in quella stanza fin troppo angusta, come un lamento incapace di interrompersi. Darfel sospirò: capiva la sua insoddisfazione, ma non aveva avuto realmente altra scelta.
-Santo cielo, Akùr, guarda che ne avrei fatto volentieri a meno!- rispose Darfel, allargando le braccia e cercando il suo sguardo. -Ma mi stavi strozzando, volevo solo difen..-
-Ora che ci penso..com'è che hai fatto?-
Per un attimo Akùr sembrò calmarsi. La sua schiena fu percorsa da un brivido, il suo tono di voce si abbassò, mentre, lentamente, tornò a voltarsi verso Darfel. I suoi occhi si accesero con un guizzo, come se improvvisamente avesse realizzato qualcosa.
-Non ti ho mai visto far sparire niente, prima di oggi. Quello non è un potere che usi di solito. Non è tuo. Non lo hai mai usato, neanche in battaglia. Te l'ha prestato qualcuno?-Darfel rimase in silenzio per un istante, sorpreso dalle sue parole. Akùr lo aveva capito subito. Non che fosse poi così difficile: in anni di lavoro e allenamenti, non aveva mai sfoggiato una simile capacità, che contro ai mostri sarebbe di certo stata utile. Ma era il caso di confermarlo ad Akùr? Forse non aveva scelta. O forse, addirittura, lo avrebbe aiutato a capire meglio: in fondo, anche l'altro sembrava essere stato guidato da un'entità nascosta, dotato di un potere nuovo, anche se di certo più dannoso. Annuì lentamente, stringendosi nelle spalle.
-Come pensavo: mi è successo la stessa cosa, praticamente.- gli confermò Akùr, per poi raccontargli la sua esperienza.
-E' da qualche anno che una voce mi continua a confondere, o che a volte mi comanda senza io me ne accorga.- aggiunse , con tono cupo. -Ma non me ne sono accorto subito, non si è messa subito a parlarmi: prima di tutto, ho iniziato a cambiare io carattere, a enfatizzare i miei difetti, a comportarmi sempre peggio. E solo ogni tanto, a distanza di giorni, mi capitava di pentirmi di ciò che avevo fatto, di non capire perché mi ero comportato in un certo modo. A volte mi sono accorto che mi mancano persino dei ricordi, dei pezzi di memoria di alcuni minuti, e ho iniziato a insospettirmi.- aggiunse, aggrottando la fronte, come se stesse cercando di rimettere insieme i pezzi di un gigantesco puzzle. -La voce, però, ha iniziato a parlarmi chiaramente soltanto qualche giorno fa. Ed è stata lei a darmi i poteri che hai visto: il corpo che diventa pietra, la capacità di sbriciolare i sassi, o di dare dei colpi più potenti.-
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SILVER SOUL 2 (Fire Flakes)
FantasíaNUOVO SEGUITO DI SILVER SOUL(lo trovate sul mio profilo!), romanzo fantasy ambientato tra l'Irlanda e le Terre di Alaron, isola nascosta dal resto del mondo dove guidatori di nuvole, elfi, eredi dei draghi, signori delle rocce e tante altre specie c...